SENTENZA STORICA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: “RICHIEDENTI ASILO NON POSSONO ESSERE RESPINTI SENZA OK DEL PAESE DI UE DI PROVENIENZA”
COSA VUOL DIRE? CHE AVEVAMO RAGIONE QUANDO SUGGERIVAMO CHE L’ITALIA POTEVA DIRE NO A FRANCIA E AUSTRIA QUANDO CI HANNO RESTITUITO 40.000 PROFUGHI CHE ERANO RIUSCITI AD ATTRAVERSARE IL CONFINE
Un richiedente asilo che si sposti sul territorio europeo non può essere respinto verso il Paese nel quale ha fatto domanda di protezione internazionale se non con il consenso implicito o esplicito di quest’ultimo.
Lo ha stabilito la Corte europea di giustizia, con una sentenza nella quale prende in esame il caso dell’iracheno Adil Hassan.
Dopo aver fatto domanda di protezione internazionale in Germania, Hassan si era spostato in Francia. Lì era stato fermato dalle autorità , che avevano fatto richiesta alla Germania di riprenderlo in carico, disponendo però anche il suo trasferimento verso il territorio tedesco senza attendere una risposta da Berlino.
Per Parigi, in base al regolamento di Dublino III, era la Germania lo Stato competente ad esaminare la domanda di protezione internazionale dell’uomo, poichè era lì che aveva presentato la domanda.
Lui ha fatto ricorso, sostenendo che la decisione viola il regolamento perchè è stata adottata prima che Berlino rispondesse alla richiesta di ripresa in carico delle autorità francesi.
Il Tribunale amministrativo francese di Lille ha dunque chiesto lumi alla Corte di giustizia.
Con la sentenza di oggi, la Corte ha stabilito che “dalla genesi e dall’obiettivo del regolamento Dublino III emerge con chiarezza che una decisione di trasferimento può essere adottata e notificata all’interessato solo dopo che lo Stato membro richiesto abbia, implicitamente o esplicitamente, accettato di riprendere in carico tale persona”.
Risulta evidente che se uno Stato non accettasse il riprendere in carico il richiedente asilo, nulla potrebbe fare lo Stato che il soggetto interessato ha raggiunto, se non ammetterlo nei propri confini.
Sono circa 40.000 i profughi che Francia,, Austria e Svizzera ci hanno “restituito” in un anno, oggi non sarebbero a nostro carico, tanto per capirci.
(da agenzie)
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