SGOMBERATI E LASCIATI PER STRADA: LO STATO E LA RAGGI SONO LATITANTI
DOPO LO SGOMBERO DI VIA CURTATONE DECINE DI RIFUGIATI IN REGOLA CON IL PERMESSO DI SOGGIORNO E DI FAMIGLIE ITALIANE DORMONO IN PIAZZA INDIPENDENZA, PERSINO L’ONU SI E’ DETTO PREOCCUPATO
In situazione di stallo. Dal 19 agosto scorso, quando in via Curtatone a Roma è stato sgomberato uno stabile occupato da centinaia di migranti resta alta nella Capitale la tensione legata alla ricollocazione dalle persone.
Sgomberati sabato all’alba dal palazzo di via Curtatone, nel centro di Roma, decine di immigrati hanno trascorso la quarta notte in strada e sono ancora accampati nei giardini di piazza Indipendenza, nei pressi dello stabile in cui vivevano.
Sul posto per controllare la situazione, la polizia. In mattinata in prefettura è stata convocata una riunione con il Prefetto di Roma, Paola Basilone, che ha convocato il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica a cui, oltre ai vertici delle Forze di Polizia, parteciperanno la Regione Lazio, la Città di Roma Capitale e i rappresentanti della Società proprietaria dell’immobile sgomberato, al fine di favorire l’individuazione di soluzioni alloggiative alternative per gli occupanti dell’immobile.
Sono per lo più eritrei ed etiopi, rifugiati e quindi in regola con il permesso di soggiorno, che dal 2013 hanno occupato uno stabile per mancanza di alternative. L’Onu esprime “preoccupazione”, il premio Nobel Zerai chiede “un’intervento urgente e una successiva radicale riforma dell’attuale sitema di accoglienza”.
Dal Comune di Roma replicano che “l’amministrazione capitolina ha terminato il censimento delle 107 persone in condizioni di fragilità che, in seguito allo sgombero avvenuto sabato 19 agosto, erano rimaste temporaneamente presso l’immobile privato situato in via Curtatone, nei pressi della stazione Termini. In base al decreto legge n.14/2017, nei casi di sgomberi di immobili privati occupati, i livelli assistenziali devono in ogni caso essere garantiti agli aventi diritto dagli Enti Locali e dalle Regioni. Nel complesso si auspica l’avvio di un confronto tra i diversi livelli istituzionali, coinvolgendo anche il governo, affinchè sia sempre garantita la presa in carico di fragilità , rifugiati e richiedenti asilo sulla base del proprio perimetro di competenza”.
Il solito rimpallo di responsalità .
ALTRO SGOMBERO
Dopo Palazzo Curtatone, è in atto un nuovo sgombero a piazza Indipendenza.
La piazza è stata chiusa e la polizia non permette a giornalisti e operatori di avvicinarsi. In zona da quattro notti era in scena un accampamento all’aperto a seguito dello sgombero del palazzo.
Nell’edificio di 32 mila metri quadrati, a pochi passi dalla Stazione Termini, abitavano circa un migliaio di persone, tra ‘storici’ e occasionali; molte le famiglie con bambini.
Dopo lo sgombero del 19 agosto, qualcuno era rientrato in attesa di una nuova sistemazione. Molti avevano invece dormito all’aperto.
Oggi la polizia ha cercato di sgomberare la piazza e il palazzo, ma chi era dentro ha inscenato una protesta.
(da “NextQuotidiano)
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