SILVIO LANCIA ZAIA (CHE FINGE DI NON GRADIRE): MA SALVINI DA SOLO DOVE VA?
SILVIO METTE ZIZZANIA, MA HA UNA SCHEMA PRECISO: RITORNARE AL ESSERE IL PRIMO PARTITO DEL CENTRODESTRA E DARE LUI LE CARTE
Doverosa premessa: per Silvio Berlusconi nessuno potrà mai prendere il suo posto, come sanno bene i tanti delfini scelti e poi spiaggiati in un amen.
Detto questo, c’è molta strategia ma anche un pizzico di real politik nell’incoronazione fresca di giornata nei confronti di Luca Zaia.
Perchè uno degli effetti collaterali che il leader azzurro ha chiaramente calcolato è la reazione (irritata) che le sue parole provocano su Matteo Salvini.
“Se qualcuno – replica infatti il segretario padano – pensa di mettere zizzania nella Lega facendo nomi, ha sbagliato a capire. Perchè, a differenza degli altri, noi siamo una squadra”.
Anche il diretto interessato (e non è la prima volta) allontana da sè l’amaro calice: “Basta manfrine, il candidato è Salvini”, dice Zaia.
La voce, in realtà , era già circolata più volte sia recentemente che nei mesi passati. Ma vuoi mettere sentirlo dalla sua viva voce?
“Se Berlusconi non potrà tornare in campo, il centrodestra – dice il Cavaliere – dovrà trovare qualcuno al suo interno. Il governatore del Veneto Luca Zaia si sta comportando molto bene. Dico Zaia o qualcun altro in grado di emergere e convincere tutti”.
Parole pronunciate non a caso all’emittente televisiva veneta Canale Italia, in un’intervista che nei giorni scorsi era stata “proposta” proprio da Arcore.
In quella Regione il consenso della Lega, anche grazie all’amministrazione di Zaia, sfiora il 40% mentre Forza Italia arranca sotto al 10%, anche se per il rilancio Berlusconi si sta affidando al giovane Simone Furlan, quello dell’esercito di Silvio per intenderci.
In ossequio all’idea che nessuno possa essere meglio di lui, Berlusconi antepone un significativo “se” all’incoronazione.
Perchè i tempi delle elezioni politiche non sono ancora chiari e il Cavaliere continua a ripetere che se da Strasburgo nel frattempo dovesse arrivare la tanto agognata sentenza che lo riabiliterà lui è pronto a candidarsi premier.
“Da solo quel pronunciamento – ha spiegato nei giorni scorsi ad alcuni interlocutori – vale il 5% in più di consenso per Forza Italia perchè a quel punto sarà chiaro al mondo che io sono stato fatto fuori con un trucco”.
Ma se questo non dovesse avvenire? Chi ha avuto modo di parlare con lui giura, che il nome di Zaia viene fatto con molta serietà : il suo profilo moderato potrebbe mettere insieme le diverse anime del centrodestra (Alfano compreso) ma anche di Forza Italia: sia quelli che chiedono un accordo con la Lega sia quelli che pregano il leader azzurro di non cedere al vento lepenista
Ma più di tutto, al momento, l’obiettivo di Berlusconi è quello di gettare scompiglio nel campo di Matteo Salvini.
“Io – aveva detto qualche settimana fa incontrando le deputate – non ho problemi con la Lega, ho ottimi rapporti sia con Bossi che con Maroni. Io ho problemi solo con Salvini”.
Lanciare il nome di Zaia, dunque, potrebbe riaprire una rivalità per ora soltanto sopita nel Carroccio. Dove, vale la pena ricordarlo, il congresso è stato solo momentaneamente congelato.
E buona parte della classe dirigente non è certo disposta a rinunciare all’ipotesi di avere un candidato premier leghista solo perchè Salvini punta a quell’obiettivo. Raccontano che nel consiglio federale che si è tenuto oggi l’argomento sia stato anche per questo prudentemente evitato, anche se non sono mancati sorrisi e ammiccamenti nell’ala che non sta con il segretario.
E in molti sono certi che Zaia manterrà un atteggiamento low profile fino all’ultimo ma che ci stia facendo più di un pensierino.
Ed ecco che nel gioco su più tavoli che gli è così congeniale, l’ex premier si è costruito il suo schema.
La sua idea è quella di far valere la sua golden share nella trattativa sulla legge elettorale per ottenere un proporzionale.
Con il premio di coalizione bisognerebbe mettersi tutti insieme per raggiungere il 40%, è vero. Ma Berlusconi pensa che con la sua presenza attiva in campagna elettorale Fi potrebbe addirittura tornare al 20% rendendo quel traguardo raggiungibile.
E, a quel punto – è il suo ragionamento — chi il capo dello Stato chiamerebbe per formare il governo?
La coalizione di centrodestra e, soprattutto, il partito che ne detiene la maggioranza. Ovviamente, un disegno che non prevede in alcun modo la celebrazione di primarie. La proposta azzurra è che il diritto di designare la guida della coalizione vada alla lista che ha preso di più (nel suo disegno, a lui stesso).
Se questo è il film che l’ex premier ha cominciato a girare nella sua testa, non resta spazio per il listone unico di cui ieri ha parlato la leader di Fdi, Giorgia Meloni.
“Al Nord rischieremmo di sparire – spiega un dirigente azzurro – e poi Berlusconi non ha alcuna voglia di mettersi a trattare con Salvini per i posti in lista. Vuole giocare per sè”.
D’altra parte a bocciare seccamente la proposta è lo stesso segretario leghista. “I minestroni – sentenzia – non ci piacciono”.
(da “Huffingtonpost”)
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