STADIO ROMA, DI MAIO FA FINTA DI NON CAPIRE
CITA IL PONTE DEI CONGRESSI COME OPERA DI COMPENSAZIONE PREVISTA, MA E’ QUELLA GIA’ FINANZIATA DA RENZI (CON PROGETTO PERALTRO BOCCIATO)
Luigi Di Maio è contento del risultato ottenuto da Virginia Raggi che ha raggiunto un accordo con Eurnova sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle.
Contento perchè “il ponte sul Tevere si farà lo stesso”.
Di Maio dimentica però di dire che quel ponte sul Tevere non è quello previsto dal progetto dello stadio a Tor di Valle ma un altro — il Ponte dei Congressi dell’Euro — che è stato finanziato con fondi pubblici.
Quanti? Il Governo nel 2015 aveva stanziato 145 milioni di euro all’interno nel decreto «Sblocca Italia» e la costruzione dell’opera era stata approvata dalla giunta dell’ex sindaco Ignazio Marino nel giugno del 2015.
Ad essere invece tagliato dal progetto dello stadio è il ponte aggiuntivo sul Tevere e la bretella di collegamento sulla Roma-Fiumicino.
Opere che invece avrebbero dovuto essere a carico dei privati.
I nuovi ponti previsti erano due, ne sarà fatto soltanto uno, peraltro con i soldi stanziati da Renzi.
E c’è un problema: il progetto dei Ponte dei Congressi — che avrebbe dovuto collegare la Nuvola di Fuksas (quella che non piace alla Raggi) all’aeroporto di Fiumicino — è stato bocciato il 15 dicembre 2016 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con un parere datato 20 gennaio 2017:
La realizzazione del Ponte dei Congressi, la viabilità accessoria, la sistemazione delle banchine del Tevere e l’adeguamento del ponte della Magliana deve essere rivisto, modificato e integrato nell’attuale fase di progettazione definitiva e comunque prima dell’attivazione delle procedure di affidamento dei lavori.
Il Consiglio Superiore ha anche rilevato che la realizzazione dell’opera necessità di una variante del Piano Regolatore Generale del 2008 (musica per le orecchie di coloro che ritengono che i PRG siano intoccabili).
Quando era assessore Paolo Berdini riteneva di poter ridurre le cubature (e quindi le opere pubbliche a compensazione) giocando sul fatto che il ponte che Eurnova avrebbe costruito a sue spese sarebbe stato un doppione non necessario di quello dei Congressi che si costruirà a poco circa due chilometri più a nord (e 800 metri prima dello stadio) di quello previsto dal progetto Tor di Valle.
La bocciatura allontana ancora di più la costruzione del Ponte dei Congressi, che le Amministrazioni capitoline sognano più o meno da quando erano sindaci Veltroni e Rutelli ovvero più di 15 anni fa.
Ed è vero che il Comune non avrà bisogno dei soldi dei privati per costruirlo, il problema è che ora che il progetto dovrà essere presentato nuovamente e che il ponte non sarà costruito prima del 2020 o del 2022.
C’è però da rilevare che non sarebbero stati costruiti tutti e due i ponti (quello “dello stadio della Roma” e quello dei Congressi) visto che i due progetti erano alternativi l’uno all’altro.
Ovviamente far costruire il ponte dai privati avrebbe consentito un notevole risparmio per le casse pubbliche (non di Roma, ma di tutti i cittadini italiani).
Il Comune invece ritiene che sia possibile attingere a fondi statali.
Il punto è che per non perdere i soldi stanziati dallo “Sblocca Italia” è necessario avviare i cantieri la cui apertura era stata inizialmente prevista per il 31 agosto 2015. Il Governo ha già concesso una proroga di quattro mesi ma anche quella è scaduta perchè i lavori avrebbero dovuto essere iniziati entro la fine del 2015.
Come abbiamo spiegato però, l’unica infrastruttura finanziata con soldi pubblici — statali — è il Ponte dei Congressi il cui progetto è fermo perchè è stato bocciato, tutte le altre opere a compensazione che saranno tagliate non si faranno, nè con i soldi dei privati nè con quelli del Comune di Roma.
Sarebbe opportuno che Di Maio spiegasse di quali opere pubbliche parla e di come sarà risolta la questione del Ponte dei Congressi, quella sì interamente in mano all’Amministrazione capitolina di Virginia Raggi e del futuro assessore all’Urbanistica di Roma Capitale.
(da “NextQuotidiano”)
Leave a Reply