“SILVIO RESTA IL MIGLIORE, SI DIMETTA ALFANO”: LA SANTANCHE’ VUOLE CHE TUTTI FACCIANO UN PASSO INDIETRO, SALVO LEI
“ROTTIAMAMO I NOSTRI DIRIGENTI, NON LUI: IL PDL E’ FINITO, SERVONO LE PRIMARIE”
«Berlusconi ha dato l’esempio. Adesso facciamo un passo indietro tutti. Dico: tutti. Dal segretario Angelino Alfano a scendere. Il Pdl è finito. Bisogna costruire qualcosa di più grande, ambizioso, una nuova casa. La vecchia impalcatura non serve più».
Ma davvero regge un centrodestra senza Berlusconi? Lei ha sostenuto il contrario, finora.
«No. Assolutamente no. Nessuno può pensare che Berlusconi vada ai giardinetti. Io ho detto che lui era il nostro miglior candidato premier. E lo dico ancora oggi: se il progetto non si realizzerà , lui rimane quello che tra tutti noi prende più voti. Ma ancora una volta ha dimostrato grande spirito di servizio, pur di dar vita al progetto destinato a tutti quelli che non vogliono consegnare il paese a Vendola e Bersani. Io chiedo: siamo tutti disposti a fare un passo indietro e azzerarci?»
Tutti chi?
«Tutti. Dal segretario del Pdl Alfano in giù. Possibile che sempre e solo il presidente debba fare un passo indietro? Io mi aspetto un azzeramento complessivo. Si tratta solo di seguire l’esempio di Berlusconi, per costruire il nuovo centrodestra».
Che ne sarà del Pdl?
«È un partito finito. Ha concluso la sua parabola. Bisogna costruire altro. Noi torneremo aì quella prima lista civica che è stata Forza Italia».
E per scegliere la guida? Primarie?
«Certo, senza Berlusconi hanno un senso. E io mi candido».
E gli ex An?
«Faranno una cosa loro, come ha già fatto Tremonti. Tutti poi ci ritroveremo sotto il medesimo tetto. Con Casini, se dirà sì, con Montezemolo, se ci starà ».
E perfino con Fini? Pronti a dimenticare il passato?
«In politica si supera tutto, se si pensa al bene del Paese. Io stessa sarei disposta ad archiviare vecchie questioni personali».
Ma Berlusconi rinuncia alla corsa alla premiership o anche al seggio in Parlamento?
«C’è qualcuno, anche tra le nostre file, che pensa che si possa rottamare Berlusconi. Quel che è certo è che i milioni di nostri elettori vogliono rottamare tanti dei nostri dirigenti. Ma non certo lui».
(da “La Repubblica”)
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