SILVIO RIABILITA COSENTINO. E CALDORO TEME L’EFFETTO BACIO DELLA MORTE
LA DIFESA DI NICK ‘O MERIKANO E I TATUAGGI DELLA PASCALE: IL BAGAGLINO DI SILVIO SBARCA A NAPOLI
In Campania, veritas.
All’ombra del Vesuvio al cuor di Silvio Berlusconi non si comanda: “Mi auguro — dice -che il calvario di Nicola Cosentino finisca presto”.
Poco distante, Stefano Caldoro, è una sfinge.
Assiste con aplomb anglosassone a una visita che avrebbe evitato. Ascolta la difesa del “re degli impresentabili”, quel Nick ‘o merikano che è stato, per anni, il suo primo nemico.
Prosegue Berlusconi, parlando dell’ex sottosegretario arrestato per camorra: “Ho avuto con lui relazioni politiche e per lui ho avuto e ho stima. Per il resto non posso esprimere un giudizio”.
Parole pesanti, che evocano l’antico legame. Perchè Cosentino è stato per diversi lustri il vero vicerè berlusconiano in Campania.
Attivo nel risolvere l’emergenza rifiuti più della protezione civile grazie alla sua rete sul territorio, fu il protagonista assoluto della gestione del Noemigate.
Come rivelò in una intervista a Conchita Sannino su Repubblica fu lui che trovò il sistema per mettere a tacere la famiglia di Noemi e quella della sua amica Roberta Oronzo, l’amica minorenne invitata a Villa Certosa.
Ecco, il grande bagaglino berlusconiano sbarca a Napoli col suo rumoroso carico di antichi spettri e nuovi sogni di gloria.
Francesca Pascale, di bianco vestita, sorride coi giornalisti sul lungomare davanti all’Hotel Vesuvio, dove alloggiò per mesi ai tempi in cui gestiva il club Silvio ci manchi ed era candidata alle provinciali.
Mostra il tatuaggio che a Silvio non piace, racconta che non gli piacciono neanche i jeans, per non parlare della moto.
A lei invece piace tutto del compagno che chiama “Presidente”: “Successione? Non mi preoccuperei un leader vero manca alla Sinistra noi ce l’abbiamo. Quando finirà il ciclo di Silvio Berlusconi vedremo cosa succederà , per adesso non è finito”.
Ciclo che è finito per tutti.
Per la gente, che fuori dall’albergo era meno del solito.
Per Salvini, che ospite a Coffee break aveva già rispedito al mittente la solita proposta di Berlusconi di fare un partito unico, ma senza scegliere il leader con le primarie: “Non ci sono eredi e dinastie — ha detto Salvini — ma cittadini che dovranno scegliere programma e candidati per sfidare Renzi”.
Parole a cui l’ex premier risponde stizzito: “Con la destra provocatoria non si conquista il governo”.
Ciclo finito, sussurrano fonti vicine al canidato, pure per Caldoro che ormai si sente più vicino al Partito della Nazione di Renzi che alla Mussolini che ha monopolizzato la conferenza stampa con la maglietta con le scritte iamm a votà .
Ed è proprio tra quelli della cerchia ristretta del candidato governatore che si teme che il grande ritorno del Cavaliere a Napoli si riveli come il più classico dei “baci della morte”.
Perchè di questi tempi l’effetto Berlusconi rischia di essere negativo. Silvio che difende Cosentino riappropriandosi del tema impresentabili finora ricaduto sulla sinistra, Silvio che nega le primarie, Silvio col suo codazzo che mezza Napoli non ama, a partire dalla tatuata first lady: tutta roba, spiegano gli spin doctor attorno a Caldoro, che rischia di risvegliare un pezzo di quell’elettorato anti-berlusconiano al momento dormiente.
Mentre, almeno questa è la sensazione, l’elettorato azzurro appare assai poco motivato dell’ennesima promessa di un nuovo inizio: “Un rassemblement di moderati dove lo spazio venga lasciato solo a persone che vengano dal mondo delle imprese, del lavoro, del volontariato e della cultura e si abbia il coraggio di escludere quei protagonisti della politica che hanno dimostrato di agire solo per il loro tornaconto”.
Chi siano, non si sa.
(da “Huffingtonpost“)
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