SONDAGGIO IAI-LAPS: GLI ELETTORI DI CENTRODESTRA E I RAPPORTI CON LA UE
POCA SINTONIA CON LE POSIZIONI DELLA MELONI: IL 43% VORREBBE USCIRE DALL’EUROPA, IL 60% PENSA, NONOSTANTE I MILIARDI DEL PNRR, CHE L’ITALIA SIA TRATTATA MALE DALL’EUROPA
Su alcune questioni cruciali di politica estera gli orientamenti dell’elettorato di centrodestra sono poco in sintonia con le posizioni dichiarate dalla premier in pectore Giorgia Meloni.
Gli elettori dei quattro partiti della coalizione manifestano inoltre idee diverse sui rapporti con l’Ue. È quanto emerge dall’annuale sondaggio IAI-Laps sulla politica estera dell’Italia.
Nel complesso, chi vota centrodestra mostra un livello di euroscetticismo piuttosto elevato, ma con significative differenze a seconda del partito di riferimento.
Mentre il 58% dei cittadini italiani nel loro insieme afferma che voterebbe a favore della permanenza dell’Italia nell’Ue nel caso si svolgesse un ipotetico referendum sul tema, il dato scende al 48% tra i sostenitori della coalizione vincitrice nelle ultime elezioni (a fronte di un 43% di favorevoli all’uscita e di un 9% che non andrebbe a votare).
Tra chi vota Fratelli d’Italia, tuttavia, l’orientamento a favore di un’ipotetica “Italexit” è preponderante (49% contro 42% di “remainers”), mentre tanto gli elettori di Forza Italia quanto (sia pur di poco) quelli della Lega sono in maggioranza contrari a un’uscita dall’Unione.
La gestione dei rapporti con l’Ue potrebbe quindi diventare un’area particolarmente sensibile per il prossimo esecutivo.
Il 60% di chi vota centrodestra ritiene che l’Italia, nonostante le ingenti risorse ottenute con il Recovery Fund, sia trattata ingiustamente da Bruxelles e dagli altri paesi membri in materia di politica di bilancio: un dato molto più alto di quello registrato tra i cittadini nel loro complesso (42%).
Anche in questo caso si evidenziano forti oscillazioni all’interno della stessa maggioranza: la percezione che l’Ue favorisca altri paesi membri è condivisa dal 43% degli elettori di Forza Italia, ma da ben il 70% di quelli di FdI.
Il 65% dei sostenitori del centrodestra crede che l’Italia, in linea di principio, dovrebbe rispettare l’impegno a ridurre il debito pubblico preso a livello Ue; tuttavia, solo la metà degli elettori di centrodestra favorevoli al rispetto dei vincoli europei mantiene ferma la propria posizione anche nel caso in cui ciò comportasse un aumento delle tasse o tagli alla spesa pubblica.
In un contesto segnato da un’inflazione galoppante e con una possibile recessione alle porte, le politiche di bilancio potrebbero perciò diventare un terreno particolarmente delicato per il nuovo esecutivo, chiamato a destreggiarsi tra gli impegni assunti a livello Ue e il malcontento di parte del suo elettorato nei confronti di Bruxelles.
La freddezza degli elettori di centrodestra verso Bruxelles trova riscontro anche nelle risposte sulla collocazione internazionale del nostro paese. Mentre il 50% degli elettori di centrosinistra e il 39% di quelli del Movimento Cinque Stelle preferiscono l’alleanza con l’Ue rispetto a quella con gli Usa, a una cooperazione con entrambi o a una politica autonoma sia da Washington che da Bruxelles, il dato scende al 30% tra chi si colloca nel campo del centrodestra.
Il 34% degli elettori della coalizione vincitrice si dice piuttosto a favore di una collocazione autonoma sia da Washington che da Bruxelles, il 26% sostiene la cooperazione con entrambe, mentre solo il 10% auspica un rapporto privilegiato con gli Stati Uniti. Difficile non notare la distanza tra queste diffuse posizioni sovraniste e il dichiarato intento di Giorgia Meloni di mantenere invariato il sistema di alleanze.
Anche riguardo alla guerra in Ucraina, il pieno sostegno manifestato da Meloni verso Kyiv trova riscontro solo in parte tra i suoi elettori.
I sostenitori del centrodestra esprimono un giudizio mediamente negativo su Vladimir Putin (3,2 su una scala 0-10, a fronte di un 2,7 medio tra tutti gli intervistati), e il 59% pensa che la Russia sia la principale responsabile del conflitto.
Tuttavia, il 57% si dice contrario all’invio di armi all’Ucraina, in contrasto con la posizione espressa a più riprese dalla leader di FdI. Resta da vedere se il nuovo esecutivo in formazione manterrà ferma la barra nonostante i dubbi del suo elettorato.
Si registra peraltro un’ampia convergenza tra gli elettori di centrodestra sulle priorità di cui il Parlamento appena insediato dovrebbe occuparsi. In cima alla lista figurano l’autonomia energetica e il sostegno all’economia, indicate rispettivamente dal 26% e dal 23% dei sostenitori dei partiti di centrodestra, seguite dalla lotta alla povertà (10%), dal contrasto all’emergenza climatica (9%) e – solo al quinto posto – dalle politiche migratorie (6%). Tuttavia su molti di questi dossier, a partire da quello energetico, l’Italia non è riuscita finora a ottenere grandi concessioni dall’Ue e le tensioni con Bruxelles potrebbero inasprirsi. Un altro cruciale banco di prova per il nuovo governo.
(da agenzie)
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