SONDAGGIO IXE’: M5S A SOLI 2 PUNTI DAL PD, CALA LA LEGA, SALE FORZA ITALIA, CROLLANO FDI E NCD
PD 30,5% (-0,4%), M5S 28,1% (+1%), LEGA 14,8 (-0,3%), FORZA ITALIA 11,6% (+0,6%), SINISTRA ITALIANA 5,4% (-0,4%), FDI 3,2 (-0,4%), NCD 2,8% (-0,6%)
Si riduce a 2,4 punti percentuali il distacco tra Pd e M5S, i primi due partiti nelle intenzioni di voto di Ixè, in esclusiva per Agorà (Raitre).
Nell’ultima settimana, infatti, il Pd passa dal 30,9% al 30,5%, mentre il Movimento 5 Stelle balza di un punto dal 27,1% al 28,1%, registrando il valore più alto di sempre secondo l’istituto di Roberto Weber.
La Lega Nord si attesta al 14,8% (-0,3%) mentre Forza Italia cresce all’11,6% (+0,6%). In grave crisi sia Fdi (-0,4%) che Ncd (-0,6%), a rischio rappresentanza in Parlamento.
Se si votasse oggi, l’affluenza sarebbe al 65%.
Pd e M5S, dunque, non sono mai stati così vicini.
Lo dimostra anche il pareggio — sempre secondo l’Istituto Ixè — tra i leader dei due partiti per quanto riguarda la fiducia.
Nell’ultima settimana, infatti, la fiducia in Matteo Renzi è scesa dell’1%, attestandosi al 28%, la stessa di Luigi Di Maio.
Flessione di un punto anche per il governo negli ultimi sette giorni, al 26%. Al comando, tra i leader politici, c’è sempre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al 56%. Più in alto di tutti, come al solito, Papa Francesco, con l’85% di fiducia.
Dai sondaggi emerge anche una forte sfiducia nella classe politica in generale: per il 17% degli intervistati, è irrecuperabilmente corrotta.
Per evitare casi di malaffare nella politica, secondo gli italiani, bisognerebbe modificare i criteri di selezione dei candidati (36%) oppure dare più poteri investigativi alla magistratura (36%).
Da segnalare che il 17% pensa che non si possa nè debba fare nulla, perchè “non c’è rimedio alla degenerazione della classe politica”.
Nei giorni in cui l’Unione Europea parla di “crescita moderata” per l’Italia, il 31% degli intervistati da Ixè per Agorà (Raitre) pensa che la svolta economica per il nostro Paese non avverrà mai. Il 27% se l’aspetta tra 5 anni, il 23% tra dieci anni.
In questo clima rimane bassa la quota di italiani che vede segni di ripresa (24% contro il 26% della scorsa settimana).
Il 71%, infine, è d’accordo con il ministro dell’Economia Padoan che ha detto che “l’Europa è a rischio come non mai”.
(da agenzie)
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