SONDAGGIO: NESSUNO VALE RENZI, NEL PD NESSUN CANDIDATO DELLA MINORANZA BATTEREBBE L’EX PREMIER
SONDAGGIO SCENARI POLITICI PER HUFFPOST: ROSSI NON SUPERA NEANCHE IL 15%, EMILIANO IL 10% DEI CONSENSI
Nessuno nel Partito Democratico vale Renzi.
E’ questo l’opinione che emerge da un sondaggio di Scenari Politici condotto per l’Huffington Post tra un campione di elettori dem.
La minoranza del partito si sta già organizzando in vista del prossimo congresso. Dopo la pesante sconfitta di Matteo Renzi al referendum costituzionale la sfida all’interno del Pd è aperta e già sono diversi i candidati in campo per occupare il ruolo di segretario dopo l’ex presidente del Consiglio:
Roberto Speranza e Enrico Rossi hanno già fatto sapere che saranno della partita, mentre è probabile ma ancora in forse la candidatura del governatore della Puglia Michele Emiliano.
E tuttavia nessuno al momento sembra avere molte chance di vittoria contro l’ex premier: per il 38,5 per cento degli elettori Pd nessuno dei possibili candidati anti-Renzi ha la credibilità per diventare la nuova guida del partito.
Il primo in classifica è il presidente della Regione Toscana Rossi, con il 14,8 per cento delle preferenze.
Dopo di lui il collega Emiliano, con il 9,8 per cento, e a seguire Massimo D’Alema (che non si candiderà ) con il 9,3 per cento.
Ci sono poi Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, Gianni Cuperlo, Roberto Speranza, Andrea Orlando e Francesco Boccia, con percentuali che via via diminuiscono.
Sempre secondo l’elettorato Pd Renzi dovrebbe anticipare il congresso e ricandidarsi alla guida del Partito Democratico: la pensa così il 36 per cento degli intervistati da Scenari Politici.
Per il 28 per cento sarebbe invece il caso che l’attuale segretario si prendesse un “anno sabbatico” e poi tornare a fare politica.
Per il 24 per cento l’ex premier dovrebbe chiedere le elezioni anticipate mentre solo per il 12 per cento degli elettori Pd Renzi dovrebbe abbandonare la politica, così come aveva promesso nei mesi di campagna referendaria.
A un campione di elettori di tutti i partiti è stato poi chiesto un’opinione sul governo Gentiloni, subentrato a quello guidato da Renzi dopo la sconfitta al referendum costituzionale.
Per il 68 per cento il giudizio è negativo mentre solo per il 32 per cento è positivo.
Non solo: per il 44 per cento bisognerebbe andare subito al voto una volta arrivato il giudizio della Corte Costituzionale sulla legge elettorale, l’Italicum.
Per il 38 per cento invece sarebbe meglio aspettare la scadenza naturale della legislatura prima di nuove elezioni.
Solo per il 18 per cento bisognerebbe andare al voto più tardi ma subito prima della scadenza della maturazione della pensione per i parlamentari.
Tuttavia per l’82,8 per cento degli intervistati il “vitalizio” che scatta dopo solo 4 anni e mezzo di legislatura una volta raggiunti i 65 anni è un privilegio che dovrebbe essere cancellato.
(da “Huffingtonpost”)
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