SPESE PAZZE, I PARTITI LOMBARDI NON HANNO MAI RESTITUITO QUEL MILIONE DI EURO: LA LEGA CON 597.535 EURO E IL PDL 297.721 EURO I PRINCIPALI BENEFICIATI
CONDANNATI 15 MESI FA DALLA CORTE DEI CONTI ANCORA ADESSO PROVANO A RINVIARE IL RIMBORSO, SPERANDO IN UN COLPO DI SPUGNA
Tocca a loro, no tocca a noi, alla fine la sostanza è che la melina andrà avanti per almeno altri quattro mesi.
Come se i 15 mesi precedenti non fossero bastati per arrivare al dunque.
Così il milione di euro di rimborsi dei gruppi consiliari della Regione Lombardia che – secondo la Corte dei conti – andavano restituiti perchè utilizzati per spese non regolari o non giustificate in modo adeguato, restano nel limbo.
Oggi l’Ufficio di presidenza del consiglio regionale vota le cosiddette «determinazioni relative alla prosecuzione e conclusione del procedimento relativo ai rendiconti dei gruppi dell’anno 2012».
La “determinazione” è che spetterà al collegio dei revisori dei conti del Pirellone valutare se davvero i partiti dovranno ridare indietro i soldi oppure no.
E allora, ecco la tempistica: 60 giorni ai presidenti dei gruppi per presentare una nuova relazione (che di fatto avevano già presentato ai giudici contabili, basterà un copia e incolla); e poi altri 60 giorni ai revisori per esaminare la questione e relazionare all’Ufficio di presidenza.
Le cifre contestate nel maggio 2013 e relative all’anno precedente erano così suddivise: 597mila 525 euro della Lega Nord; poi 297mila 721 euro del Pdl; “medaglia di bronzo” per l’Udc con 48mila 886 euro; ancora, il Pd con 46mila 256 euro, l’Idv con 12mila 365, Sel con 10mila 308 e infine i Pensionati con 827 euro.
Se i revisori della Regione decideranno che comunque i conteggi della Corte dei conti erano corretti, niente paura: «Per importi superiori a 90.000 euro» i partiti (in questo caso il Carroccio e i berluscones) potranno avvalersi della facoltà di rateizzare il tutto in cinque anni, così recita il secondo punto all’ordine del giorno della seduta dell’Ufficio di presidenza.
Poi ci sarebbero anche le richieste di restituzione di parte dei fondi di inizio 2013, cioè alla fine della scorsa legislatura, a lavori d’aula praticamente chiusi: 16mila euro dell’Udc, quasi 6mila della Lega, 1.400 euro di Sel e 580 euro del Pdl.
Il collegio dei revisori si pronuncerà anche su questi.
Le somme erano riferite più che altro alle richieste di rimborsi sulle spese di viaggio e di ristorazione presentate da diversi consiglieri, chissà se per sbadataggine o furbizia: spese già coperte dall’indennizzo forfettario e dalla diaria e che quindi gli eletti non avrebbero dovuto nè richiedere e nè ricevere.
Subito dopo il pronunciamento della sezione lombarda della Corte è cominciata la guerra dei ricorsi e controricorsi: compresa una legge regionale del dicembre 2013 che trasferiva la competenza nella procedura ai revisori interni.
Si prende tempo sperando che arrivi il colpo di spugna definitivo.
Matteo Pucciarelli
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