TERREMOTO MAGNITUDO 7,5 IN TURCHIA, OLTRE 1500 MORTI E MIGLIAIA DI FERITI MA LE VITTIME POTREBBERO ESSERE 10.000
“E’ IL PIU’ GRANDE TERREMOTO NEGLI ULTIMI 24 ANNI”
Un’altra scossa di terremoto, di magnitudo 7,5, ha colpito il sudest della Turchia alle 11.24 ora italiana. Mentre la terra continua a tremare, si stima che il bilancio della scossa di terremoto di magnitudo 7,7, che ha colpito nella notte la Turchia centrale e la Siria la scorsa notte, potrebbe raggiungere fino a 10mila vittime.
A fare la stima è il Usgs, il sito americano sul monitoraggio sismico. Il terremoto della scorsa notte è avvenuto a una profondità di 10 km alle 3:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia. Il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep. Questa mattina, la Protezione Civile ha diramato l’allerta Tsunami per l’Italia e ha raccomandato «di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali». L’allarme è stato successivamente «ridimensionato» e poi è del tutto rientrato. Haluk Özener, direttore dell’istituto di ricerca turco Kandilli, ha detto che quello della scorsa notte è «il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione». Secondo le stime di Özener, nel Paese sono state avvertite 100 scosse di assestamento – di cui circa la metà sopra i 4 gradi della scala Richter – e «possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni».
Il bilancio
In un’intervento pubblico di questa mattina, il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha detto che il bilancio provvisorio è di «almeno 912» morti solo in Turchia. Mentre sono almeno 5.385 le persone rimaste ferite e 2.818 gli edifici crollati. Al bilancio turco si aggiunge poi quello delle vittime registrate in Siria, che secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu, sarebbero «almeno 326». La Reuters riporta la dichiarazione del governo della provincia di Osmaniye: 34 edifici sarebbero crollati. Ci sarebbero cinque morti. Dieci persone sono invece morte nella provincia di Urfa, ha detto il suo governatore Salih Ayhan alla televisione turca NTV. Il governatore della regione di Malatya parla invece di 23 morti, 420 feriti e 130 edifici crollati. 42 sarebbero i morti nelle regioni di Aleppo, Hama e Latakia.
Numerose scosse di assestamento hanno seguito la prima. La più forte 11 minuti dopo, di magnitudo 6,7. L’Ufficio di gestione dei disastri e delle emergenze di Ankara, che dipende dal ministero dell’Interno, ha reso noto che il sisma è stato registrato nella provincia di Kahramanmaras, ad una profondità di sette chilometri. Il terremoto è stato avvertito anche in Libano, Grecia Israele e Cipro.
Le autorità turche non hanno al momento dato notizie di vittime. Ma alcuni video diffusi sui social media mostrano palazzi crollati in molte città della regione. Secondo la Bbc, a Dyarbakir, nel sudest del Paese, sarebbe crollato un centro commerciale
Cos’è l’allerta tsunami
Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa. Specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato le tre maggiori scosse alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora italiana con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5. Ancora non si hanno notizie ufficiali di vittime, ma i media locali parlano di diversi edifici danneggiati e di crolli in alcune città del sud del Paese.
L’onda dello tsunami in Sicilia
È stato revocato in mattinata l’allarme tsunami che avrebbe dovuto interessare la costa siciliana tra le 6.35 e le 6.40. Il Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) della Sicilia aveva invitato i cittadini «ad allontanarsi dal litorale basso‚ da zone portuali‚ e di avvisare la popolazione e porre la massima attenzione». «L’allarme è scattato in tutto il Mediterraneo per una eventuale onda di tsunami a partire da Sicilia e Calabria», ha confermato il direttore operativo della Protezione Civile Luigi D’Angelo a Rai Radio 1. L’onda, però, si è rivelata molto più bassa del previsto e ha permesso alla protezione civile di revocare l’allarme e far riprendere la circolazione dei treni.
Gli Usa: «Pronti ad aiutare»
Gli Stati Uniti sono «profondamente preoccupati per il terremoto distruttivo» che ha colpito Siria e Turchia e sono pronti a fornire «tutta la necessaria assistenza», fa sapere in una nota il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan. Il presidente Joe Biden ha dato istruzioni all’agenzia per gli aiuti Usaid e agli altri partner del governo federale per valutare la risposta degli Stati Uniti per aiutare quanti sono più colpiti.
(da Open)
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