TORINO: ALBERTO MUSY, CAPOGRUPPO DEL TERZO POLO IN COMUNE FERITO A COLPI DI PISTOLA IN UN AGGUATO SOTTO CASA, E’ GRAVE
E’ SUCCESSO POCHE ORE FA NEL CENTRO DI TORINO…L’UOMO DELLA SOCIETA’ CIVILE CHE STAVA PER ENTRARE NELLA GIUNTA FASSINO
Alberto Musy, 44 anni, avvocato e docente, capogruppo del Terzo Polo in consiglio comunale, è stato ferito stamattina in un agguato sotto casa.
Il consigliere, che abita in centro, in via Barbaroux 35, è sceso per la consegna di un pacco e quando ha aperto la porta un uomo gli ha fatto fuoco.
Soccorso dai familiari e dai vicini di casa, è ora ricoverato alle Molinette, in rianimazione.
Le condizioni di Musy – si apprende da fonti ospedaliere – sono gravi.
Il consigliere comunale è stato sedato e intubato nel reparto di Rianimazione.
Secondo una prima ricostruzione della Polizia, contro Musy, che esercita la professione di avvocato, è stato sparato più di un colpo di pistola da una persona che poi è fuggita.
L’aggressione è avvenuta all’interno del cortile del palazzo dove Musy abita, in via Barbaroux, nel centro del capoluogo piemontese.
Il sindaco di Torino, Piero Fassino, non appena appresa la notizia dell’aggressione a Musy, si è recato alle Molinette.
Alberto Musy è capogruppo Udc- Alleanza per la città in Consiglio comunale.
Negli ultimi tempi si rincorrevano le voci di un suo ingresso nella maggioranza, forse addirittura nella giunta di Fassino con un ruolo di primo piano.
S’è parlato di una delega di peso: una via, quella dell’alleanza con il suo gruppo, attraverso la quale il sindaco Fassino si proporrebbe di uscire dall’empasse degli attriti col gruppo di Sinistra e Libertà .
In questi mesi, ha presentato uno studio per introdurre il road pricing a Torino ed è tra gli autori del nuovo regolamento comunale sulle nomine.
Alle elezioni, Musy ha sfidato Piero Fassino alla poltrona di sindaco sostenuto da Fli Udc e Api.
Avvocato, ha 44 anni, è docente di diritto privato comparato. Con la sua designazione, tenuta a bettesimo sotto la Mole da Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli, si era formalizzata una candidatura della cosiddetta “società civile”, essendo il suo primo impegno diretto in politica dopo una militanza giovanile nel Partito liberale.
Professore di Diritto comparato all’Università del Piemonte orientale, ha esperienze di lavoro e d’insegnamento all’estero (Montreal, New York, Tel Aviv).
E’ l’erede di una dinastia nota a Torino, grazie alla ditta che produce gioielli dal 1706, anche per Casa Savoia.
Il suo slogan elettorale era «L’alternativa, finalmente». Tra i suoi obiettivi: eliminare la Ztl .
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