TOSI CONTRO REPORT: L’INCHIESTA CHE TOSI HA CERCATO DI NON FAR ANDARE IN ONDA
ANTICIPAZIONE DELL’INCHIESTA CHE SARA’ TRASMESSA LUNEDI’ 7 APRILE
È l’inchiesta che secondo il sindaco di Verona Flavio Tosi non si sarebbe mai dovuta vedere. Un’inchiesta che già il 21 febbraio scorso aveva creato forti clamori ancora prima di andare in onda.
Cosa è successo?
Il sindaco Tosi viene a sapere che l’inviato di Report, Sigfrido Ranucci, stava lavorando a un un’inchiesta sulla sua amministrazione e sulla sua Fondazione, “Ricostruiamo il Paese”.
Ma soprattutto viene a sapere che l’inviato di Report era sulle tracce di un video hard che contiene immagini imbarazzanti per il sindaco di Verona, un video che sarebbe stato usato per ricattarlo già dai tempi in cui era assessore alla sanità della regione veneta.
Tosi allora fa registrare di nascosto il giornalista, porta i video in procura, querela Sigfrido Ranucci e indice una conferenza stampa accusandolo di voler costruire prove false nei suoi confronti e di voler acquistare il falso video utilizzando i soldi pubblici della Rai.
Ma come sono andate effettivamente le cose? Il video hard è un falso scoop o esiste veramente? E chi sono i due che per conto di Tosi hanno registrato Ranucci?
Per le risposte bisognerà aspettare la puntata di Report in onda su Rai3 lunedì alle 21,05.
Fino ad oggi era nota solo la versione di Tosi, grazie anche ai video che gli erano stati consegnati da Sergio Borsato, il cantante leghista che aveva attirato Ranucci nella trappola.
Quello che Tosi e Borsato non sapevano però è che anche Ranucci ha registrato l’incontro, ma stranamente non tutto quello che è avvenuto è stato portato in Procura da Tosi, perchè?
Cosa contengono di così scottante queste immagini?
Borsato annuncia a Ranucci l’arrivo di un compare, presentato come l’autore del video hard: «Ce lo siamo portati a casa dall’estero, ma attenzione: questo ha una fifa boia e dobbiamo vincere un po’ la sua paura, a questo qua gli fanno la pelle perchè questo qua era presente, questo è quello che ha registrato il video».
E non sapendo di essere registrato a sua volta continua: «Adesso dobbiamo ammorbidirlo, ma dopo bisogna pagarlo», avverte ancora Borsato prima dell’arrivo del misterioso personaggio: insomma è da lui che arriva la richiesta di pagare per il video, tema oggetto di durissime polemiche nelle scorse settimane tra Tosi e Report.
E a cosa dovrebbero servire questi soldi, secondo Borsato? «Lui mi dice: mi servono per stare un altro po’ fuori dai coglioni».
La telecamera di Ranucci documenta anche il viaggio in taxi con Borsato verso il ristorante dove li aspetta l’altro compare.
Il cantautore si vanta di conoscere come girerebbero le tangenti in ambito Lega, e parla della Siram, un’azienda francese specializzata in appalti con gli ospedali che, secondo l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito e l’imprenditore Stefano Bonet, avrebbe pagato mazzette a persone vicine al sindaco di Verona.
Siram e Tosi hanno sempre smentito, sulla vicenda sta ancora indagando la procura di Milano e molti verbali sono secretati.
Ma Borsato va oltre e tira in ballo anche la moglie di Tosi, Stefania Villanova, dirigente della Sanità alla Regione Veneto.
«Se apri il vaso di Pandora, esce anche il coniglio», dice ancora Borsato che parla anche di tangenti di Finmeccanica, del ruolo di Tarantelli, dell’appalto della Global service. Insomma è un fiume in piena.
Ma come può un cantautore ex leghista affermare di sapere tante cose?
Il mistero si potrebbe chiarire quando si sa chi è il suo complice incaricato da Tosi di documentare il nostro incontro: Massimo Giacobbo, la cui identità fino a oggi non era mai uscita (neppure Tosi l’ha mai nominato).
L’inchiesta di Report tratterà anche di come e dove la Fondazione di Tosi stia cercando consensi per candidarsi alle primarie di centrodestra.
Verrà poi trasmessa anche l’intervista al suo assessore Marco Giorlo, che è stata al centro di violente polemiche in quanto causa delle sue dimissioni prima ancora di andare in onda.
(da “il Corriere della Sera”)
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