TRA FORZA ITALIA E AN CRESCE LA TENSIONE: NEL PDL IL CLIMA DA CASERMA NON ERA PREVISTO NELLO STATUTO
NEI SITI VICINI A FORZA ITALIA SI INVOCA DI FAR SALTARE IL GOVERNO E ANDARE A NUOVE ELEZIONI PER RIDIMENSIONARE I FINIANI… A QUALCUNO IL CALDO STA DANDO ALLA TESTA… BERLUSCONI DA SOLO NON ARRIVA NEANCHE AL CAPOLINEA DEL TRAM PER CASORIA
“Presidente Berlusconi, cosa aspetta ad andare a elezioni anticipate e mandare tutti a casa, presidente della Camera incluso?”…
Il clima da caserma dentro il Pdl sta venendo meno e chi pensa che fare politica consista nel seguire ogni estemporanea sortita del premier in maniera prona ed acritica comincia ad avere i nervi scoperti.
Evidentemente molti forzisti, pronti ad uniformarsi a qualsiasi refolo di vento nefasto provenga da via Bellerio, mal sopportano che dalla componente di An ( verso la quale non siamo mai stati teneri, sia ben chiaro, quindi a maggior ragione risultiamo oggi credibili) provengano analisi diverse da quelle “ufficiali”.
E in questi giorni tra le due componenti stanno volando parole grosse. Attraverso fondazioni, siti, pubblicazioni on line.
“Fare Futuro”, il web magazine vicino a Gianfranco Fini, chiosa quotidianamente le politiche governative, il più delle volte con giudizi negativi ( a ragione).
Dall’altro lato abbiamo “l’Occidentale”, legata alla fondazione “Magna Carta” e vicina a Forza Italia che ha suggerito un’idea drastica al premier: dimissioni, elezioni anticipate e Fini a casa.
Con la firma Milton, l’estensore dell’articolo si lamenta di “quella minoranza del Pdl che va sempre all’attacco del premier” e afferma che “la strategia destabilizzatrice del governo è perseguita anche dalla minoranza del Pdl, guidata da Fini”.
Secondo Milton sono sospetti i complimenti di D’Alema, “un ex comunista che dà la patente di democrazia a un ex fascista” ( per cortesia, evitate errori: Fini non è mai stato fascista, suvvia… n.d.r.) .
“Fini deve essere più leale verso il premier” tuona Osvaldo Napoli che non si da dove venga, ma è vice-capogruppo alla Camera.
Pare siano saltati anche i pranzi del mercoledì tra Gianfri e Silvio, peccato… ormai la politica si decide a pranzo, possibilmente intercalando i posti, un politico e una bellona, un intellettuale e una velina…
Almeno fino a quando le due categorie non coincideranno definitivamente.
In realtà si stanno pagando errori strategici: sui temi più importanti non c’è mai stato il necessario confronto interno, chi ricatta di più impone il suo punto di vista e il governo è diventato una succursale della politica leghista che nasconde la fallimentare gestione della sicurezza con sparate razziste che ci stanno sputtanando sulla stampa di tutto il mondo.
A ciò si aggiunga la mania di protagonismo del premier che sembra sempre stia convocando un consiglio di amministrazione di Mediaset semplicemente per ratificare le sue decisioni.
La politica è altro, e ben ha fatto Fini a smarcarsi: non stiamo gestendo un’assemblea di frequentatori di osterie padane dove chi urla di più ha ragione, stiamo governando un Paese e ci vuole equilibrio, consenso, mediazione, partecipazione alle decisioni.
Qualcuno in Forza Italia pensa di andare da solo? Prego si accomodi, un 26% forse lo prende, ci aggiunge un 9% della Lega e fanno 35%.
Poi scendono dalle nuvole della presunzione, posano giù i piedi dal piedistallo, dove nessuno li ha messi, e possono prendere il tram per Casoria: magari riescono a imbucarsi a una festa di compleanno di qualche precaria disoccupata.
Se proprio qualche dirigente del Pdl volesse rendere un servigio alla causa, faccia prima una cosa: si legga i giornali esteri oggi, dal Guardian, al Financial Times, a El Pais, e si chieda se è stato fatto il giusto per evitare uno sputtanamento di questo genere sul caso Noemi.
Poi si rilegga le condanne piovute dall’Onu, dall’Unione europea, dalla Cei, da 27 ministri europei e dal consesso internazionale per come abbiamo gestito i respingimenti.
Poi si rilegga le dichiarazioni del premier “entro il 10 settembre in Abruzzo le case prefabbricate saranno tutte pronte” ( ora una parte forse pronta a dicembre)e le quotidiane esternazioni e battute che fanno ridere solo Bocchino e Bonaiuti…
A quel punto capirà , se in buona fede, che certe situazioni andavano evitate e gestite diversamente. Esiste un’etica politica, esiste un comportamento, esistono idee.
Non si vota una forza politica perchè pulisce i giardinetti sotto casa meglio di un’altra.
Si aderisce a un progetto ideale, a una visione della vita e del mondo, a una speranza di cambiamento.
Non si gestiscono gli egoismi, si traccia un futuro anche scomodo, non si cloroformizza il dibattito, lo si alimenta, non si pensa al contingente, ci si incammina verso il futuro, non si tutelano i forti, si difendono i deboli, non si criminalizzano i diversi, li si integra.
Non si dà un ideale di vita e di società dove conta l’ipocrisia, il denaro e il successo, si educa alla solidarietà , al sacrificio, alla giustizia.
Questo significa “cambiamento”, rappresentare il proprio popolo, da nord a sud, e sapere guardare oltre l’orizzonte, accettare le sfide del futuro.
Non vogliamo un governo che faccia capolinea a Casoria, vogliamo una classe dirigente che ami navigare nel mare aperto, sfidi la tempesta e tenga la barra dritta verso la meta.
Con onestà , dignità e competenza.
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