TRE VIOLENTI SCOSSE DI MAGNITUDO OLTRE 5 PUNTI, EPICENTRO ANCORA VICINO AMATRICE
CROLLATO IL CAMPANILE DI SANT’AGOSTINO… I SINDACI: “SIAMO NEL DRAMMA”… SCOSSE SENTITE ANCHE A ROMA, FIRENZE E NAPOLI
Tre forti scosse di terremoto in un’ora, tutte sopra la magnitudo 5, tutte nel centr’Italia, tra L’Aquila e Rieti, ancora vicino ad Amatrice.
Luoghi che in questi giorni sono già in piena emergenza neve. La prima scossa è stata avvertita intorno alle 10.25 tra il Lazio, l’Abruzzo e le Marche ed è stata avvertita anche a Roma a Firenze a Napoli e in Emilia.
La magnitudo è stata di 5,3, secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ed è avvenuto tra L’Aquila e Rieti a una profondità di 10 km. Dopo la prima scossa forte, ce ne sono state altre quattro di poco successive con magnitudo più alta del 3,2, poi, alle 11,14, la seconda forte botta, con magnitudo intorno a 5,5.
Ma la paura non è finita. Pochi minuti dopo, intorno alle 11,25, un nuovo tremore prolungato, sempre con epicentro vicino allo stesso punto, con i centralini del pronto intervento che a quel punto ricevevano migliaia di telefonate.
Nelle zone terremotate, nei comuni di Amatrice e Accumoli già sepolti dalla neve sono stati segnalati alcuni crolli. Ad Amatrice è venuto giù quel poco che restava del campanile della chiesa di Sant’Agostino, e ha ceduto un cornicione della Scuola Alberghiera.
Ma è difficilissimo fare una stima dei danni e di eventuali feriti perchè i collegamenti viari con i luoghi più vicini all’epicentro sono quasi impossibili. Subito dopo la prima forte scossa un elicottero è decollato da Pescara e ora è in volo nella zona.
Tutte le stazioni dell’A24, l’autostrada che collega Roma, L’Aquila e Teramo, sono state chiuse per verificare la presenza di eventuali danni causati dalla scossa di terremoto. Lo fa sapere la società Strada dei parchi. Secondo le rilevazioni Ingv le tre scosse si sono verificate a circa 30 chilometri a sud ovest di Ascoli Piceno e 110 km a nord di Roma.
Ad Acquasanta il sindaco lancia l’allarme. “Non so se le fortissime scosse di oggi hanno fatto altri danni: so che da stamani abbiamo una serie di black-out, anziani bloccati in casa dalla neve, che ha raggiunto un metro e mezzo di altezza, e intere frazioni isolate: Pian dell’Oro, Farno, Agore, Pozza, Pito, Venamartello. Ci servono mezzi pesanti per liberare le strade, subito” è l’appello di Sante Stangoni.
Il comune è uno dei più vicini nelle Marche all’epicentro del sisma odierno, con la gran parte degli abitanti sfollati lungo la costa già dopo il terremoto del 24 agosto scorso. In montagna però sono rimasti gli allevatori: “vivono nei container, riscaldati elettricamente, e dunque ora sono al gelo”. I telefonini cellulari, “quando funzionano, sono l’unico mezzo di comunicazione”. Stangoni chiede che gli aiuti arrivino al più presto: “Non ci servono spalatori, ma spartineve”.
“È una situazione abbastanza complicata. Stiamo ricevendo i ritorni dal territorio, ovviamente il sisma è stato avvertito in maniera chiara su tutta la parte centrale fino alla Capitale. Al termine delle verifiche potremo dire se abbiamo avuto situazioni particolarmente difficili o meno”, ha detto a Skytg24 il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. “In quella zona sta nevicando ormai da diverse ore, in maniera ininterrotta, e continuerà a nevicare ancora per le prossime ore”.
“E’ lo stesso sistema di faglie attivato il 24 agosto, ma a generare il terremoto di oggi è un segmento diverso”, ha detto all’Ansa la sismologa Paola Montone, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
(da agenzie)
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