TRIPOLI, UCCISO BIDJA, IL TRAFFICANTE CON LA DIVISA DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA
UNO DEI CAPI DELL’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE CHE GESTISCE I VIAGGI DEI MIGRANTI CON LA COMPLICITA’ DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA (CHE NOI FINANZIAMO)
Abdulrahman Bidja, Capo dell’Accademia navale libica, indicato da diversi report dell’Onu come uno dei più importanti trafficanti di uomini, è stato ucciso oggi pomeriggio a Tripoli in un agguato di chiaro stampo mafioso
Bidja è stato sorpreso mentre era in macchina davanti all’Accademia navale di Janzour da un commando di killer che ha sparato con fuoco incrociato uccidendolo sul colpo.
La sua attività criminale – che lo aveva fatto finire in più report dell’Onu – non gli aveva impedito nel 2019 di tornare ad indossare la divisa della Guardia costiera libica. Capo di quella di Zawiya, una delle località da cui partiva un gran numero di gommoni verso l’Italia, lo era già dal 2015, ma poi nel 2018 era stato sospeso per un breve periodo.
Nei suoi confronti era stato emesso anche un mandato di cattura cinque anni fa ma nessuno ha mai avuto il coraggio di arrestarlo. Anzi, nonostante questo il governo presieduto da Al Sarraji lo ha reintegrato e promosso. E Bija ha scalato ancor di più i vertici della Marina libica a cui l’Italia, con i patti firmati e rifinanziati più volte, ha paradossalmente affidato il compito di intercettare le partenze delle imbarcazioni di migranti.
Peccato che ci fosse proprio Bija, cugino di Mohammed Koshalaf, il capo della brigata di Al-Nasr, a capo dell’organizzazione che gestiva le partenze dei migranti. Come risulta anche da diverse inchieste aperte da Procure italiane. Tutti lo sapevano, eppure a maggio 2017 Bija appare seduto a Roma insieme a funzionari del ministero dell’Interno ad un vertice sul contrasto dell’immigrazione clandestina organizzato dall’Oim.
Lo rivela con tanto di foto su Avvenire il giornalista Nello Scavo che per le serie minacce poi ricevute è finito sotto scorta consì come la free lance Nancy Porsia, anche lei oggetto di pesanti minacce .
Bija andava in giro sempre superscortato da uomini armati e, si dice, che spesso mandasse avanti persino delle controfigure. Oggi, però, il commando di uomini che lo aspettava davanti l’Accademia navale non si è fatto ingannare.
(da agenzie)
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