UN DISCORSO DA SINDACO, NON DA PREMIER: PROMESSE DA LIBRO DEI SOGNI E SENZA COPERTURE FINANZIARIE
TANTI DETTAGLI SENZA UNA VISIONE D’INSIEME: RENZI FA UN DISCORSO SCONNESSO DOVE PROMETTE IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE DEL 10% E IL PAGAMENTO DEI DEBITI DELLA P.A…. CON CHE SOLDI NON LO DICE: TIEPIDO APPLAUSO PERSINO DAL PD
Molti dettagli, alcuni condivisibili, altri ragionevoli. Interventi sull’edilizia scolastica, rammendare le periferie, dichiarazione dei redditi precompilata da inviare a casa, rifare gli argini…
Un discorso da sindaco ma non da statista.
Senza una visione complessiva che tiene insieme tutto.
Matteo Renzi ha parlato al braccio davanti al Senato a cui ha chiesto – si è augurato per l’ultima volta – la fiducia, e la spontaneità dell’intervento è forse andata a discapito della istituzionalità . Un discorso all’attacco (contro i M5s), ma non all’altezza e un po’ sconnesso, anche grammaticalmente.
Con molti pezzi ripresi da occasioni pubbliche come la Leopolda o recenti interventi da segretario del Pd (l’aneddoto della bambina a scuola immigrata..).
Sull’economia promesse importanti come lo sblocco totale dei debiti della Pubblica amministrazione e la riduzione a due cifre del cuneo fiscale, ma non è stato presentato nessun numero a sostegno di queste promesse, se non generici riferiment alla cassa Depositi e Prestiti diventata il pozzo di San Patrizio.
Siginificativi i commenti del sen. Compagna nelle orecchie di Manconi (Pd): “Sto Renzi è proprio un imbecille…” e di Matteoli (Pdl) a Sposetti del Pd: “Io posso anche farmi rottamare, ma non da questo qui! Portatecene un altro!”
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