UN DOCUMENTO TOP SECRET MOSTRA LA PAURA DEL FRONTE DEL «SÌ»: “FACCIAMO USCIRE UN SONDAGGIO FAVOREVOLEâ€
MANIPOLAZIONE MEDIATICA: “NEI CENTRI URBANI IL NO E’ AL 70%, FACCIAMO USCIRE UN SONDAGGIO FAVOREVOLE”
Avreb bero potuto tito larlo «come mani po lare una cam pa gna refe ren da ria». Invece il docu mento top secret del fronte del sì per influen zare il voto è defi nito in maniera più neu tra: «Note stra te gi che per il referendum».
Il vade me cum a uso interno di Nea Demo cra tia (il par tito di cen tro de stra dell’ex pre mier Sama ras), tre pagi nette affi date a una società di mar ke ting, risale con ogni pro ba bi lità a gio vedì, visto che parla della mani fe sta zione del giorno prima, e
testi mo nia delle enormi dif fi coltà in cui si trova il fronte del sì.
Lo sce na rio che dipinge non è quello uffi ciale di gior nali e tv: «Le per sone in eta’ dina mica, dai 25 ai 55 anni (spe cial mente quelli tra i 35 e i 45), sono per il no e nei cen tri urbani il no è al 70%. A favore del sì sono i pen sio nati e la pro vin cia», ma si ammette che per sino «il 10% degli elet tori di Nea Demo cra tia è per il no».
La prio rità per i soste ni tori dell’accordo con i cre di tori inter na zio nali è una stra te gia per con qui stare gli indecisi.
Innan zi tutto, «dob biamo pun tare su donne, sui gio va nis simi e su quella parte di votanti di Syriza che pro viene dal Pasok», sti mata intorno al 30 per cento degli elet tori del par tito al governo.
«È soprat tutto a loro che dob biamo rivol gerci», sot to li neando «l’isolamento inter na zio nale del paese e il fatto che Rus sia e Cina pren dono le distanze dalle scelte del governo greco», si legge nel documento.
Inol tre, per pro vare a recu pe rare con sensi nelle ultime ore di cam pa gna refe ren da ria, è neces sa rio che «i mes saggi della nostra comu ni ca zione siano con vin centi e soprat tutto ascoltati».
La stra te gia è chiara: stop alla sovrae spo si zione dei poli tici, in par ti co lare quelli di Nea Demo cra tia che hanno appli cato i Memo ran dum e non sareb bero ascol tati, ed evi tare ogni con fronto diretto con Tsi pras, che sarebbe per dente.
Al con tra rio, «è il momento dei cit ta dini», fatta ecce zione per i sin daci di Atene e di Salo nicco, Gior gios Kami nis e Yan nis Bou ta ris (che si sono schie rati per il sì insieme al Pre si dente della Repub blica Pro ko pis Pavlopoulos).
Per loro, con si de rati più popo lari, non c’è nes suna pre clu sione a spen dersi pub bli ca mente, anzi la loro pre senza va incen ti vata. Biso gna fare in modo, invece, che in tele vi sione gli espo nenti di Syriza ven gano «messi a con fronto con gior na li sti, rap pre sen tanti del mondo pro dut tivo, degli agri col tori e delle asso cia zioni dei commercianti».
La linea è quella di evi tare il con fronto poli tico diretto, che sarebbe per dente e por te rebbe solo acqua al mulino del no: «Non è il momento di pren dersi una rivin cita per le ele zioni perse a gen naio e va sot to li neato il carat tere nazio nale e non di par tito del referendum».
Altro punto cen trale della stra te gia anti-Syriza: enfa tiz zare le code alle ban che e nei
super mer cati, per chè «gli exit poll mostrano che quando vanno in onda que ste imma gini i con sensi per il sì rad dop piano».
Attra verso un uso sapiente delle imma gini di dispe ra zione gli stra te ghi del mar ke ting con tano di recu pe rare un altro 10 per cento.
Una tabella mostra chi ha la meglio nello scon tro tra alcune parole chiave: se si usa l’argomento euro-dracma, ad esem pio, pre vale il sì, vice versa non pagano la con trap po si zione Grecia-Europa, misure con tro Memo ran dum e men che meno Tsi pras con tro Sama ras o altri politici.
Si arriva infine agli argo menti e punti chiave delle ultime ore di cam pa gna refe ren da ria: il
turi smo, con si de rato «fon da men tale», cosa acca drà il giorno dopo la vit to ria del no e dove fini ranno i risparmi depo si tati in banca (un gior nale della destra tito lava ieri, appunto, sul pre lievo for zoso sui depo siti oltre i 20 mila euro), evi tando la domanda «di chi è la colpa se le ban che sono chiuse», per chè su que sto punto le per sone sono divise e «le que stioni tec ni che sono dif fi cili da spie gare».
Se pro prio qual cuno dovesse tirare in ballo l’argomento, «noi dob biamo rivol gerci ai cit ta dini con una sem plice domanda: con quale governo le ban che hanno chiuso?»
Un ulte riore pro blema riguarda la vola ti lità dell’opinione pub blica: è dif fi cile anco rare in maniera cre di bile i cam bia menti d’umore verso il sì per chè gli inde cisi cam biano spesso idea.
Dun que biso gna far appa rire «una dina mica sta bile a favore del sì, mai con per cen tuali simili per chè la gente è molto sospet tosa nei con fronti di chi fa le rile va zioni, che con si dera una parte del sistema».
Venerdì 3 luglio, ultimo giorno utile per la pub bli ca zione, dovrà com pa rire un son dag gio che mostra in maniera chiara il van tag gio del sì, senza che esso possa «essere messo in discussione».
È quello che è acca duto, dopo il passo falso del gior nale con ser va tore Kathi me rini il giorno pre ce dente, che aveva dato i sì in van tag gio ed era stato smen tito a stretto giro di posta dallo stesso isti tuto demo sco pico al quale la rile va zione era stata com mis sio nata.
Il son dag gio pub bli cato ieri dal quo ti diano To Eth nos (di pro prietà del con te stato magnate dei media Gior gos Bobo las, pro prie ta rio anche di Mega tv, impe gnata in una feroce cam pa gna anti-Syriza) è diven tato la prin ci pale noti zia per i media di tutto il mondo, oscu rando per sino i numeri, quelli sì impres sio nanti, della piazza ate niese che lo stesso giorno si è stretta attorno a Tsi pras e al suo governo.
Angelo Mastrandrea
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