VERTICE DEL G8 ALL’AQUILA: DOVE STA IL RISPARMIO?
ALLA MADDALENA LAVORANO DA MESI CIRCA 1.000 OPERAI PER OPERE IL CUI COSTO E’ DI CIRCA 400 MILIONI CHE ANDRANNO PAGATI COMUNQUE.…. I NO GLOBAL A CONTESTARE CI SARANNO LO STESSO E QUINDI ANCHE LA POLIZIA… IN PIU’ I DISAGI PER I TERREMOTATI CHE NON AMANO LE FICTION TV
L’annuncio di Silvio Berlusconi di spostare la sede del G8 che vedrà , all’inizio di luglio, riunirsi in Italia oltre 30 capi di Stato e di governo, dall’isola della Maddalena alla caserma della Guardia di Finanza di Coppito, in Abruzzo, rientra sicuramente nei “colpi di teatro” che il premier ama particolarmente.
Non sappiamo se è andato a braccio o se prima ha fatto un sondaggio di conferma sul “gradimento” da parte dell’opinione pubblica, ma certamente ha rivendicato la scelta come “sua decisione”. Avvalorata dal fatto che ciò produrrebbe un risparmio per le casse statali pari a 220 milioni di euro che potranno così essere dirottati ai terremotati.
A parer nostro si tratta di una scelta economicamente sbagliata e i 220 milioni di risparmio ci potrebbero essere solo se lo Stato non pagasse le fatture per i lavori regolarmente svolti dalle imprese che da mesi operano alla Maddalena.
Invertendo il concetto espresso dal premier, ci chiediamo: se andava recuperata una somma da destinare alle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal sisma, perchè non si è deciso di indire l’election day il 6-7 giugno, che ne avrebbe fatti risparmiare il doppio?
Se poi si tratta di cercare un effetto mediatico dell’evento è un altro discorso, anche se riteniamo che i 40.000 senza tetto abbiano bisogno di case più che di finire sulle Tv di tutto il mondo, a causa della disgrazia che li ha colpiti.
Fatta questa premessa, ragioniamo coi dati precisi e “fatture” alla mano.
Intanto chi partecipa al G8: oltre i capi di Stato, vi saranno 3.000 delegati, 4.500 giornalisti, 16.000 rappresentanti delle forze dell’ordine.
Alla Maddalena inoltre erano previste 1.500 persone tra marinai, hostess e camerieri, imbarcati su due navi da crociera offerte gratuitamente come megaspot da Msc crociere.
Solo qualche settimana fa Guido Bertolaso annunciava “Avevamo promesso di stupire il mondo e lo faremo”, decantando le finezze urbanistiche e architettoniche messe in piedi alla Maddalena. In Sardegna ci sono, infatti, da mesi al lavoro circa mille operai.
Operano le aziende che hanno vinto l’appalto nel luglio 2008: Anemone con 73 milioni per la realizzazione del Centro congressi, Nuove Infrastrutture con 59 milioni per l’albergo a 5 stelle, Imac con 26 milioni per il media center, Grandi lavori Fincosit e Pietro Cidonio con 33 milioni per il porto, Opere pubbliche con 13 milioni per gli impianti idrici.
A 60 giorni dalla consegna, pensate che il Governo possa dire a costoro “scusate, ma eravate su Scherzi a Parte” ?
Salvo pagare il doppio di risarcimenti e penali diremmo di no.
Vero è che fino ad ora ha pagato poco, visto che il Cipe ha sbloccato solo a marzo i fondi per il G8. Ai 100 milioni stanziati da Prodi si sono aggiunti 233 milioni. In più per la bonifica dell’arsenale si sono spesi altri 30 milioni.
In totale l’investimento dello Stato è di 363 milioni, considerando alcune decine di milioni spesi dalla Regione, si arriva a un totale definitivo che supera i 400 milioni, esattamente 4 volte tanto il costo del G8 a Genova. E già ci sembra che qualcosa non quadri.
Il fatto che in autunno la struttura della Maddalena possa semmai ospitare il G8 sull’ambiente non cambia nulla, nulla vieta di fare allora anche quello in Abruzzo o in qualche altra caserma.
Restano sempre i 400 milioni spesi per attrezzare la Maddalena per l’evento.
Quando Berlusconi parla di risparmio di 220 milioni, i casi sono due: o si riferisce al fatto che le imprese devono ancora essere pagate per i lavori compiuti proprio per una somma simile, ma allora ha preso una cantonata, salvo che non voglia pagare regolari fatture e vedersi pignorato Palazzo Chigi.
Oppure, seconda ipotesi, pensa di risparmiare qualcosa sul costo delle forze dell’ordine, illudendosi che i no global, impietositi dai terremotati, rinuncino a manifestare il proprio dissenso.
Meno no global, meno agenti e meno soldi spesi, insomma.
Pia illusione, visto che già ieri i no global hanno fatto sapere che ci saranno. Anzi per loro, dal punto di vista logistico, meglio la terraferma che un’isola.
Vanno messi poi in conto due fattori.
Intanto i disagi che dovranno subire i terremotati e i loro soccorritori a causa del casino generale che ci sarà in quei giorni: rischiano di assumere la parte di “scudi umani” contro i no global, mentre avrebbero diritto a stare in pace, che di problemi ne hanno già fin troppi.
Secondo aspetto, la delusione e il dissenso per questa scelta che sta montando in Sardegna, dove tutti, da destra e da sinistra, si sentono presi per i fondelli da uno scippo politico operato ai loro danni all’ultima curva prima del traguardo.
Altro discorso che la scuola delle G.d.F. di Coppito, con l’auditorium da 1.500 posti, i 2.900 posti letto e la mensa per 3.000 persone, sia una struttura adeguata al numero delle persone previste per il G8, ma sinceramente una scuola o una caserma avrebbero un impatto poco consono a un congresso dei Grandi della terra.
Al di là di questo, comunque, sarebbe preferibile non affidarsi sempre a iniziative estemporanee e mediatiche nate dal cappello a cilindro di qualcuno, ma prendere decisioni più collegiali e condivise.
Soprattutto perchè quando si spendono 400 milioni di euro (ovvero 800 miliardi delle vecchie lire), sarebbe meglio spenderli al meglio.
Invece che fare passare per risparmio quello che tale non è.
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