VIAGGIO IN ELICOTTERO DI STATO PER RENZI: SANZIONATI I MILITARI, DOVEVA RIMANERE TOP SECRET
LA DENUNCIA DEL M5S: “DOPO L’ATTERRAGGIO DI EMERGENZA AD AREZZO TRE SOTTOUFFICIALI DI BRINDISI SONO STATI SOTTOPOSTI A PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI, ACCUSATI DI AVER DIVULGATO LA NOTIZIA”
“Il volo del principe della casta. Renzi era un finto rottamatore che andava in bici e adesso si è rivelato un satrapo nordcoreano, che usa voli abusivi e poi punisce, senza averne le prove, tre militari che avrebbero fatto opera di trasparenza. Uno di loro lo ha fatto addirittura rinchiudere in cella di rigore”.
La denuncia arriva dai deputati del Movimento 5 Stelle che fanno parte della commissione Difesa e che hanno presentato un’interrogazione parlamentare, al ministro Roberta Pinotti, per fare chiarezza su questo caso.
La storia risale al 2 marzo scorso, quando l’elicottero di Stato sul quale viaggiava Matteo Renzi è stato costretto a un atterraggio di emergenza in provincia di Arezzo durante la tratta Firenze-Roma.
Quando si è diffusa la notizia si sono scatenate le critiche di Forza Italia, di Sel e dei pentastellati.
Per non parlare dell’ironia della Rete: “Prendere il treno, no? Ma quanto ci costi?”.
Con tanto di hashtag #renzicottero. Questo è il fatto già noto.
Adesso però, spiga Luca Frusone, capogruppo grillino in commissione Difesa, “veniamo a sapere che tre sottufficiali di Brindisi sarebbero stati indagati e sottoposti a procedimento disciplinare dall’Areonautica con l’accusa, sommaria, di aver divulgato informazioni su quell’atterraggio di emergenza. Uno dei tre militari sarebbe persino stato costretto a cella di rigore”.
“La vicenda è assurda. Palazzo Chigi – sottolinea Frusone parlando con Huffington post – si è arrabbiato perchè ogni tanto c’è trasparenza su elicotteri e aerei blu. La punizione ai tre militari è un segnale per far capire che determinate informazioni non possono arrivare ai cittadini. Se il fatto verrà confermato, si tratta di un atteggiamento più vicino al modello delle dittature orientali che all’Italia. Una lezione di matrice maoista: Renzi ne vuol colpire tre per educarne cento”.
“I militari – racconta ancora il deputato M5S – sono stati accusati di negligenza e sarebbero stati incolpati di aver fatto venire fuori la notizia. Questo è un rastrellamento contro di loro. Una ritorsione senza averne le prove, perchè non è detto che l’informazione sia stata diffusa da loro. Quindi Renzi è garantista a modo suo e soltanto con i suoi. È garantista quando si parla del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ma poi per accusare alcuni di essere colpevoli gli basta che quelle persone fossero presenti in una stanza. Ma la notizia del volo può essere stata diffusa da chiunque e da qualsiasi altra fonte”.
“Questo non solo è un atteggiamento da casta – dice Frusone – ma vuole essere un esempio per tutti gli altri che vorrebbero alzare la testa. E così gli viene impedito”.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply