VOLEVA LA SCRITTA “PADANIA LIBERA” SULLA SCARPA: LA NIKE GLI ASSESTA UN CALCIO NEL CULO
UNO STUDENTE LEGHISTA VOLEVA PERSONALIZZARE LA SUA SCARPETTINA FIRMATA CON LA DICITURA “PADANIA LIBERA”… LA NIKE RISPONDE CHE NON VUOLE AVERCI NULLA A CHE FARE: INDIGNAZIONE DEI FIGHETTINI PADANI…NOI INVECE CONSIGLIAMO IL VIGOROSO TRATTAMENTO CON SCARPONE NIKE ANCHE A BRICOLO CHE VUOLE I VALORI IDENTITARI DELLA PADANIA NELLA BANDIERA
La Nike ha lanciato di recente un nuovo servizio di personalizzazione dei prodotti. Basta andare sulla sezione Nikeid del sito internet per farsi un’idea.
In pratica si ordina un paio di scarpe su misura, scegliendo colore, materiale, battistrada e soprattutto inserendo un ID personale. Ovvero una parola o un piccolo slogan a piacimento, dal nome della fidanzata o della squadra del cuore, alle incisioni più originali.
Libero spazio alla fantasia insomma.
Con dei limiti, uno il numero dei caratteri, l’altro discrezionale.
Ed eccoci al “fattaccio”: un giovane militante della Lega, al secolo tale Daniele Lanza, di 23 anni, piemontese, iscritto al sedicente “Movimento universitario padano” della Cattolica di Milano, ordina un paio di Nike tutte verdi, con l’aggiunta di una piccola scritta sul tallone, una scritta originale su cui si è sicuramente spremuto a lungo: “Padania libera”.
Alla modica cifra di 170 eurini (sborsati da mammina?), il giovane guerriero compila gli appositi campi, già pregustando il momento in cui potrà calzare le scarpe di battaglia per liberare la padagna dall’invasore.
Ma nel giro di poche ore, arriva la terribile notizia via mail, secca e inequivocabile.
La multinazionale Usa scrive: “Gentile cliente, sfortunatamente non possiamo procedere con il suo ordine. Non possiamo onorare tutti gli ID. Alcuni possono contenere altri marchi che Nike non ha diritto di utilizzare. Altri, come quello da lei presentato, semplicemente non desideriamo metterlo sui nostri oggetti. Il suo Id contiene parole o frasi non adeguate, secondo le nostre regole di personalizzazione”.
Lo studente rivoluzionario trasecola, come avesse con quella scarpa ricevuto un poderoso calcio nel culo con rincorsa.
Balza in avanti, afferra il pc e rende edotte le truppe padane della losca e bieca manovra antifederalista della reazione in agguato.
Il popolo leghista ( si fa per dire, sono quasi tutti ad abbronzarsi le chiappe verdi nelle località chic) si scatena su internet.
Giornalisti che cercano il martire della causa e alla fine lo trovano asserragliato in via Bellerio, non si sa se in bagno o in sala riunioni o al fax.
E il martire di tutte le battaglie mostra i segni della pedata virtuale ricevuta dalla Nike e ribadisce “Ho provato persino a ordinare una scarpa griffata Mup Cattolica ( sedicente Movimento universitario padano) ma dicono che è impossibile anche questo. Negli ultimi giorni hanno bloccato anche la possibilità di scrivere “padania” nella personalizzazione”.
Beh probabilmente gli americani, che di cartine geografiche se ne intendono, visto le bombe intelligenti che scaricano sulla testa del prossimo, si saranno accorti semplicemente di quello che in Italia qualcuno fa finta di dimenticare.
Che la Padania non esiste, non è mai esistita e che la sua enunciazione è una grande palla a uso e consumo dei gonzi.
Assestato un calcione nel deretano “cattolico” del giovane leghista, suggeriamo alla Nike di non disperdere le potenzialità della sua scarpa rinforzata e di indirizzare le sue attenzioni, appena può, anche al deretano del capogruppo leghista Bricolo, detto bricolage, che ieri ha reclamato una “bandiera identitaria regionale” oltre a quella italiana, da inserire nella Costituzione.
Prima che ci propini anche l’inno identitario e la toilette identitaria, cara Nike pensaci tu.
Visto che i politici di centrodestra in Italia sono dei cacasotto e sanno solo genuflettersi agli ordini del circo barnum leghista.
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