BARBARA BERLUSCONI HA SOLO DETTO COSE SAGGE
CHE IL POLITICO NON POSSA DISTINGUERE TRA PUBBLICO E PRIVATO E CHE DEBBA SALVAGUARDARE CERTI VALORI DOVREBBE ESSERE UNA COSA SCONTATA… CERTI GAZZETTIERI DEL CENTRODESTRA PARLANO DI COLPO BASSO E ASSIST ALLA SINISTRA… SEMMAI L’ASSIST ALLA SINISTRA LO FA CHI SI COMPORTA SENZA QUESTI PRINCIPI E SPUTTANA IL CENTRODESTRA NEL MONDO… MA IL SERVILISMO NON HA LIMITI DI DECENZA
Leggevamo ieri su “Libero”, vedovo Feltri, un fondo del leghista Gian Luigi Paragone (ex Padania) incentrato a commentare l’intervista che Barbara Berlusconi ha rilasciato a Vanity Fair.
Nel fondo di Paragone la figlia di Silvio viene accusata di aver appiccato un incendio, di aver fornito un assist alla sinistra, di essere stata mandata da mammà , di aver fatto un predicozzo al padre, di aver tirato un colpo basso al premier, di aver agito per meri fini patrimoniali.
E rimarcando che, da Noemi in poi, è tutta una montatura di cui Berlusconi è vittima. Evidentemente l’acqua del Po avvelena i cervelli e annebbia le intelligenze, o forse uno deve scrivere in funzione non tanto di chi legge, ma di chi paga.
Non essendo notoriamente questo il nostro caso, ci limitiamo intanto a ricordare cosa ha detto esattamente Barbara Berlusconi nell’intervista.
“I rappresentanti politici che sono chiamati a governare sono tenuti anche a salvaguardare i valori che la comunità esprime, possibilmente ad elevarli. Non credo quindi che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata” dice la Barbara che, a proposito delle attenzioni che il padre ha avuto nei confronti di Noemi, chiosa ” Mi ha stupito, è una dimensione che non fa parte del mio quotidiano, non ho mai frequentato persone anziane”.
Quanto a Franceschini che aveva dichiarato a suo tempo “Fareste educare i vostri figli da un uomo come Berlusconi?”, Barbara sembra voler chiudere la polemica: “Credo parlasse di identità culturali diverse, non credo ce l’avesse con noi”.
E sul divorzio dei genitori ha parole nobili: “Provo dolore per la crisi dei miei genitori e sulla fine di un grande amore, almeno per mia madre. Un valore e una realtà si stanno sgretolando. Più forte è il senso dell’unione familiare che uno ha, e nel mio caso è molto forte, più si amplifica la delusione”. Quanto alle colpe del divorzio, per Barbara non sono divise equamente: “Mia madre ha avuto solo un grande interesse, tutelare la sua famiglia, ed è stata una bella famiglia, ha fatto un grande lavoro con continua dedizione e non so come ringraziarla. Non è nella sua natura essere una donna pubblica e con mio padre c’e sempre stato un grande rispetto dei ruoli” e conclude ” Verso mio padre ho grande affetto e stima, sia come uomo che come politico”.
Questi i concetti espressi che non vediamo quale dietrologia possano scatenare.
Se a Paragone non piace il richiamo al fatto che i politici “debbano salvaguardare valori e se possibile elevarli” non sappiamo che farci, magari le sue frequentazioni gli hanno impedito di conoscere personaggi di tale levatura.
Se poi Paragone ritiene che il politico nel privato possa in teoria anche essere un puttaniere o un giocatore d’azzardo o un intrallazzatore o un ubriacone e chi più ne ha ne metta, non sappiamo sinceramente a quale modello di Stato si riferisca .
Forse a qualche regime sudamericano, non certo a un’etica dello Stato di modello occidentale.
Salvo che in padagna non abbia avuto esempi fuorvianti nelle sue conoscenze.
Non a caso la stampa internazionale di qualsiasi orientamento ci sta massacrando sulla “libidine geriatrica del premier” e sulle sue discutibili frequentazioni.
La nostra analisi è stata chiara fin dall’inizio: ognuno della sua vita può fare quello che vuole, nessuno è obbligato a fare il politico ad alto livello, ma, se decide di farlo, deve essere di esempio perchè rappresenta la comunità nazionale.
E le parole di Barbara Berlusconi sono solo perle di saggezza che una persona anziana, come suo padre è, nonostante i lifting, avrebbe dovuto fare sue.
A destra ci si deve saper stare con dignità , senso dello Stato e moralità pubblica e privata.
Se questa etica comportamentale non piace, nessuno lo obbliga a scendere in campo: i giardinetti sono pieni di vecchietti che guardano le cosce alle signore che portano i bimbi ai giochi.
Se l’accostamento non piace, a noi non piace il Paragone secondo cui tutto è lecito.
Preferiremmo sentir parlare di politica, non di puttane, ma se siamo arrivati a questo la responsabilità è di chi le frequenta e le riceve anche a Palazzo Grazioli, non di chi stigmatizza la cosa.
Il rispetto lo si deve semmai all’elettore di centrodestra, non ai convitati che tutto digeriscono per essere accolti nelle stanze del potere.
Non vogliamo leader ricattabili, vogliamo leader militanti che la serata la trascorrano tra la povera gente, ad ascoltare e capire cosa vuol dire la sofferenza, la gioia, la vita, l’amore per il proprio popolo.
Non c’è proprio Paragone…
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