REATI DENUNCIATI IN CALO DELL’ 8;1%, MA CONTA L’EFFETTO INDULTO NON L’EFFETTO MARONI
SUL CALO DEI REATI DENUNCIATI CONTANO DUE ELEMENTI: NEL 2007 L’AUMENTO DEL 5,15% RISENTIVA DELL’INDULTO VOTATO DA DESTRA E SINISTRA CHE AVEVA RIMESSO IN CIRCOLAZIONE MIGLIAIA DI ABITUALI DELINQUENTI… DATO CHE MOLTI SONO RIENTRATI IN CARCERE E’ OVVIO UN CALO, UNITO AL FATTO CHE TANTI CITTADINI NEANCHE PIU’ PRESENTANO DENUNCIA PER UN BORSEGGIO O UNO SCIPPO… TANTO A CHE SERVE?
Calano i reati denunciati: nel 2008, rispetto all’anno precedente, diminuirebbero dell’8,1%, secondo i dati provvisori del Viminale: Maroni gonfia il petto e rivendica i meriti della “linea dura” con immigrati, rom e camorra.
Gli risponde Achille Serra, ex prefetto: “Le vanterie di Maroni sono fuori luogo, il calo dei reati è un fenomeno di origine lontana e sul quale le misure adottate da questo governo sono inesistenti: si tratta dell’ennesimo spot”.
Premesso che entrambi si sono dimenticati di dire che semmai il merito eventuale del calo di episodi di criminalità è soprattutto delle forze dell’ordine che presidiano il territorio e non tanto dei politici che fanno spesso solo chiacchiere, cerchiamo di andare un attimo a fondo di questi dati, come nostra abitudine.
Nel 2007 i dati ufficiali segnalavano un aumento del 5,15% e per almeno sei mesi già Maroni “regnava” al Viminale e non risulta che nel secondo semestre il trend fosse diverso.
In verità la principale causa dell’aumento dei reati denunciati ( leggete bene, denunciati, non realmente commessi) è stato il famoso indulto, con cui furono scarcerati circa 20.000 condannati per reati minori, la maggior parte dei quali, in assenza di alternative di reintegrazione sociale, sono ritornati a commettere piccoli reati nel corso del tempo.
Il 2007 è servito per riassorbire questa percentuale di recidivi, che mano a mano sono ritornati ospiti delle nostre carceri, una volta arrestati nuovamente per scippi, borseggi, furti d’auto, in appartamento, rapine e via dicendo.
Il trend del 2008 quindi vede una diminuzione di questa tipologia di reato e non a caso un aumento del 10% delle persone arrestate.
Sarebbe interessante al proposito che il Viminale pubblicizzasse la percentuale dei recidivi, ma stranamente non lo dice.
Passiamo a un secondo, non meno importante aspetto: le statistiche parlano di reati denunciati, ma quanti sono, soprattutto nelle grandi città , i cittadini, vittime di un borseggio sul bus o di uno scippo, che rinunciano a presentare denuncia?
Una moltitudine per un semplice motivo: non serve a nulla, se non a perdere tempo.
Se il danno è minimo, non vale neanche la pena, salvo che non serva per la riproduzione dei documenti.
Nessuno si illude, salvo che non vengano colti sul fatto e bloccati, che i responsabili vengano mai individuati.
Un terzo elemento minore, ma che è opportuno segnalare ( e non certo merito di Maroni) è che decine di migliaia di romeni senza occupazione, calati in Italia nel 2007, a seguito della crisi economica, sono ora tornati in Romania.
Per fare la fame qua e vivere di espedienti ( e piccoli reati) molti hanno preferito lasciare il nostro Paese.
Questo è il trend su cui ci si deve muovere nell’analisi: se i motivi del calo dei reati denunciati fosse una più accentuata lotta alla criminalità non continuerebbe a pagare il pizzo l’80% dei commercianti di tante città del Sud, non assisteremmo la sera al fenomeno di interi quartieri degradati delle città del Nord, in balia di spacciatori e tossicodipendenti ( dove però le ronde padane si guardano bene dal mettere piede per non rovinarsi il pulloverino di cachemire), non avremmo intere pubbliche amministrazioni in preda alla corruzione e alle tangenti.
A ulteriore conforto della nostra osservazione sui riflessi dell’indulto ricordiamo che nel 2007 erano in aumento soprattutto i furti in abitazione (20%, mentre ora rispetto all’anno scorso sono al -10%) i borseggi (+ 2,35%) e gli scippi ( + 6,35%).
Erano invece stabili gli omicidi e già in diminuzione i furti d’auto ( – 5,35%).
Se una cosa può avere inciso positivamente invece è la decisione, non di Maroni, ma semmai dei sindaci delle grandi città di vario colore, di regolare meglio l’accesso dei campi nomadi, stabilendo maggiori controlli e verifiche.
Ha contato sicuramente di più una maggiore organizzazione dei Comuni che tante sceneggiate tipo soldati a far la guardia al Duomo, per capirci.
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