Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
“NOI IN QUARANTENA E LUI A DIVERTIRSI”… LUI REPLICA “TUTTO REGOLARE”
Che avrebbe fatto altri viaggi all’estero lo aveva annunciato nei giorni scorsi. Ma che si sarebbe intravisto, oggi, nelle inquadrature della diretta del Gran Premio del Bahrain non era prevedibile.
Dopo le polemiche sui suoi viaggi in Arabia Saudita e a Dubai, negli Emirati Arabi, Matteo Renzi è volato nel Paese del Medioriente per assistere dal vivo alla gara dei bolidi della Formula 1. E sui social è scoppiata una nuova polemica.
In molti, infatti, su Twitter e Facebook si domdandano come il leader di Italia viva sia potuto volare in Bahrain nonostante le restrizioni per il coronavirus e, soprattutto, molti utenti si chiedono se abbia ricevuto un invito per assistere alla gara e se gli sia stato pagato l’alloggio in albergo.
Polemiche analoghe a quelle che hanno accompagnato i viaggi del senatore Renzi in Arabia Sauita, dove è volato lo scorso mese per partecipare ad un incontro, tutto spesato, con il principe saudita Bin Salaman. Un evento organizzato dal Future Investement Initiative nel cui board risiede il leader di Italia viva. Nonostante le proteste, Renzi nelle settimene seguenti è volato a Dubai con il senatore Marco Carrai e, oggi, è stato visto nei Paddock del Gp in Barhain.
Renzi, però, fa sapere che a queste polemiche è abituato, ma che ha sempre rispettato tutte le norme e martedì sarà in aula, al Senato, per il suo intervento sul Family Act. L’ufficio stampa di Italia viva, inoltre, precisa in una nota che “i viaggi di Renzi riguardano solo lui e non costano un centesimo al contribuente”.
Le regole prevedono che in Barhain ci si possa recare solo per motivi di lavoro, di salute e di studio, si debba essere sottoposti al momento dello sbarco a un tampone molecolare e attenderne l’esito in auto-isolamento in albergo (minimo 24 ore), il quinto giorno un altro tampone molecolare.
Poi c’e’ il capitolo rientro in Italia, altro vaccino nelle 48 ore precedenti al rientro, altrimenti scatta quarantena
Renzi ha seguito e seguirà questo iter?
(da agenzie)
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Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
LETTA INVIA BOCCIA IN MISSIONE: SULL’EX RETTORE I DUBBI DEL CONSIGLIERE REGIONALE CASILLO
Missione Napoli. Due giorni in regione per Francesco Boccia, ex ministro agli Affari regionali, ora
responsabile degli enti locali nella segretaria di Enrico Letta.
Ieri Boccia ha incontrato il segretario dei dem napoletani Marco Sarracino, venerdì aveva aperto il dossier Comunali incrociando a Salerno i deluchiani.
C’è voglia di accelerare per avere entro fine aprile liste, candidato sindaco.
Dai colloqui sull’asse Napoli-Salerno sembrano venire fuori un po’ di indicazioni: avanti con l’allenza tra Pd-M5s e gli altri partiti di centrosinistra, ma salgono le quotazioni di un candidato sindaco di area dem.
In pole position Gaetano Manfredi, ex ministro del governo Conte, tecnico di area Pd che piace ai 5s e mette d’accordo De Luca e il suo partito.
Eppure sul nome di Manfredi rischia di dividersi il Pd napoletano. Perchè quella candidatura non convince l’area di Mario Casillo, capogruppo dem in Regione, mister 41 mila preferenze, colui che ha la cassa dei consensi del Pd a Napoli e provincia. Insomma, un ostacolo di non poco conto.
Se i 5stelle rilanciano, con una intervista a Repubblica della capogruppo regionale Valeria Ciarambino, che dice “nessun veto su Roberto Fico (presidente della Camera, ndr)”, dai dem si ribatte con “nessun veto allora anche su un nostro candidato”.
Il fatto è che la vicenda Roma, dove la sindaca M5s Virginia Raggi è ricandidata senza accordo col Pd, rischia di avere ricadute su Napoli. Complicando l’opzione Fico gradita ai dem.
Che fare? Stringere l’alleanza sulla legge per il debito di Napoli. E ripartire per il sindaco dalla terna cara al Pd dove oltre a Fico ci sono gli ex ministri Vincenzo Amendola e Manfredi. Un nome Pd, e non del M5s, renderebbe più digeribile l’alleanza al governatore De Luca che non fa salti di gioia per i pentastellati.
I deluchiani avevano minacciato anche un “candidato civico”, fuori dagli accordi. Ma l’incontro con Boccia avrebbe indotto a più miti consigli: inutile forzare la mano col partito anche perchè ci saranno le elezioni politiche e il figlio del presidente, il deputato Piero De Luca, va ricandidato.
E la gestione Letta non fa sconti a nessuno. Allora se tutte le strade portano a Manfredi, bisogna valutare però gli effetti sugli equilibri dei dem napoletani.
Scettico Casillo che si sarebbe confidato coi suoi: “Ho delegato De Luca, l’importante per me è essere garantito. La verità è che ho più rapporti con Amendola che con Manfredi. È chiaro che voglio la mia rappresentanza: sulle municipalità , per esempio. Che facciamo? Arriva un candidato sindaco che propone per le presidenze persone che non si conoscono nemmeno…”. Dissidi e giochi di corrente: l’ex ministro Manfredi è fratello di Massimiliano, consigliere regionale che incrocia il suo bacino di voti in provincia con Casillo. Sì, l’intesa Pd e M5s è ben avviata: ma se non si trovasse la quadra? Niente primarie, si sarebbero detti Sarracino e Boccia. Tra i deluchiani si avanza una ipotesi: Pd e M5s separati al primo turno, con l’accordo preventivo di appoggiarsi a vicenda al ballottaggio. Possibile?
(da “La Repubblica”)
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Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
ATTESO IL PICCO LA PROSSIMA SETTIMANA
Sta per arrivare, la prossima settimana, il picco dei ricoveri e degli ingressi giornalieri nelle unità di terapia intensiva; se questo è un segnale positivo, la situazione è comunque critica per i livelli raggiunti e di conseguenza non bisogna abbassare la guardia: vanno quindi mantenute le misure di contenimento dell’epidemia ed è rischioso riaprire le scuole in presenza.
E’ quanto emerge dalle analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).
I dati indicano che, “raggiunto il picco della curva dei positivi ai test molecolari intorno al 14 marzo, la curva delle terapie intensive e quella dei relativi ingressi giornalieri, dopo la fase di crescita esponenziale e la successiva frenata, raggiungeranno il picco durante la prossima settimana.
Questi – osserva – sono gli effetti delle misure restrittive delle ultime settimane”.
Per questo, secondo il matematico, ”è importante continuare con questa azione di contenimento della diffusione per ridurre ulteriormente l’incidenza dei positivi. Ciò permettere di attuare la campagna di vaccinazione di massa nelle condizioni di maggior efficacia e riducendo il rischio che si sviluppino ulteriori nuove varianti, contro le quali i vaccini a disposizioni potrebbero non essere efficaci”.
Alla luce di queste considerazioni, l’esperto ritiene “rischiosa l’annunciata apertura ad aprile delle attività di didattica in presenza. Se questo accadrà , è per me molto verosimile che si replicherà quanto successo in seguito all’apertura delle scuole avvenuta a gennaio-febbraio, quando nella seconda metà di febbraio c’è stata una ripresa del contagio seguita da nuova chiusura delle scuole. Penso – rileva – che sarebbe lungimirante rimandare l’apertura delle scuole al momento in cui i valori di mortalità ed incidenza si siano ridotte in modo significativo, come fatto nel Regno Unito”
L’analisi dei dati indica inoltre che le regioni che hanno sperimentato per prime la fase di crescita esponenziale, come Abruzzo, Umbria e le province autonome di Trento e Bolzano, hanno già raggiunto il picco della curva della percentuale dei positivi ai test molecolari, di quella delle terapie intensive e di quella dei relativi ingressi; nella provincia di Bolzano, tuttavia, la curva degli ingressi in terapia intensiva ha smesso di decrescere da una settimana.
Le regioni in cui la crescita esponenziale è avvenuta un po’ più tardi, come Emilia Romagna e Lombardia, hanno raggiunto il picco della curva dei positivi ai test molecolari e si prevede che la prossima settimana raggiungeranno il picco della curva delle terapie intensive e di quella dei relativi ingressi.
(da Open)
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Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
I SOLITI IRRESPONSABILI CHE CONTINUANO A FAVORIRE IL CONTAGIO
Feste in case private, barbecue, assembramenti e clienti trovati all’interno di locali che avrebbero
dovuto essere chiusi a causa della zona rossa. I controlli sul rispetto delle norme anti Covid a Milano e provincia hanno portato a decine di sanzioni negli ultimi giorni.
Diversi gli interventi dei carabinieri nel weekend.
Nel pomeriggio di sabato 27 marzo a Cologno Monzese i militari sono intervenuti in un condominio dopo che un inquilino aveva segnalato una grigliata in corso all’interno di un appartamento.
Sul posto sono state identificate sei persone maggiorenni, di cui tre italiani, due peruviani ed un rumeno, intenti a festeggiare il compleanno della moglie del proprietario. Tutti i partecipanti sono stati sanzionati.
Nella notte a Milano, in via Walter Tobagi, è stata segnalata una festa privata in abitazione con 9 persone che stavano ascoltando musica ad alto volume. Dei presenti, tutti studenti universitari di età compresa tra i 19 ed i 21 anni, solo uno è risultato residente nell’appartamento. Tutti i giovani sono quindi stati identificati e sanzionati.
Attorno all’1.30 della stessa nottata sono stati multati anche 5 ragazzi che si trovavano in strada durante il coprifuoco. Uno dei giovani, un 29enne italiano residente a Legnano, in evidente stato di ubriachezza ha insultato i carabinieri e gli ha lanciato contro il proprio telefono.
È quindi stato denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere, perchè trovato in possesso di un cacciavite.
Nell’ultima settimana, a Milano, sono proseguiti anche i controlli della polizia di Stato, per verificare l’osservanza da parte degli esercenti delle disposizioni per contenere il contagio. Nella serata di giovedì 25 marzo è stato controllato il bar Niro Meet in via Nirone 7: all’interno erano presenti la titolare insieme a due dipendenti e quattro clienti, due dei quali stavano consumando cibi e bevande seduti.
Venerdì 26 marzo gli agenti si sono recati presso lo Smoke One, in via Francesco Crispi. Il locale sembrava chiuso, ma all’interno c’erano 5 persone sedute ai tavoli che stavano consumando bevande.
Sabato 27 marzo i poliziotti si sono recati al White Rabbit, in via Garigliano, dove sono stati trovati dieci clienti, privi di mascherine, che erano seduti ai tavoli e stavano consumando alimenti e bevande. In tutti i casi i titolari sono stati sanzionati e i clienti identificati. I locali sono stati chiusi per cinque giorni.
(da Fanpage)
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Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
CRESCE IL CONSENSO DI ALTRI 4 PUNTI NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE USA … IL 60% APPROVA ANCHE LE SUE MISURE NEL CAMPO ECONOMICO
Continua a crescere il consenso per il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il 72 per cento degli americani dichiara di apprezzare la gestione della pandemia da parte del presidente democratico.
E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da Abc/Ipsos e che rivela un aumento dell’apprezzamento rispetto all’ultima rilevazione, quando il grado di soddisfazione era al 68 per cento.
Inoltre tre americani su quattro apprezzano anche le modalità decise dall’Amministrazione Biden per la distribuzione dei vaccini contro il Covid-19.
L’ultimo rapporto dei Centri Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie afferma che il 35 per cento degli americani ha ricevuto almeno una dose del vaccino.
Nella sua prima conferenza stampa giovedì, Biden ha promesso di raddoppiare il suo obiettivo iniziale di somministrare 200 milioni di dosi di vaccino entro i suoi primi 100 giorni in carica
La maggioranza degli americani, il 60 per cento, secondo Abc/Ipsos approva anche il piamo messo a punto da Biden per gestire la crisi dell’economia americana messa in grave difficoltà dalla pandemia. Schiacciante il sostegno all’interno del suo partito.
Nove democratici su 10 che approvano infatti la gestione di Biden della crisi della sanità pubblica (96%), la distribuzione dei vaccini contro il Covid (92%) e la risposta all’emergenza economica (89%)
Forte anche il sostegno degli indipendenti: rispettivamente il 74%, il 77% e il 63%.
Per quanto riguarda i repubblicani, il 53% approva la gestione della distribuzione dei vaccini contro il Covid-19 decisa dall’Amministrazione Biden
Meno della metà giudica positivamente la sua risposta complessiva alla pandemia (44%) e la sua gestione della crisi economica (23%).
(da agenzie)
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Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
L’ALTERNATIVA E’ QUELLA DI SCARICARE I CONTAINER A BORDO PER ALLEGGERIRE IL PESO … SONO ORMAI 369 LE NAVI IN ATTESA
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha ordinato all’Autorità che gestisce il Canale di Suez di
prepararsi a scaricare i container trasportati dalla Ever Given se dovessero fallire anche gli ultimi tentativi per disincagliare il cargo.
Lo ha dichiarato Osama Rabae, a capo dell’Autorità del Canale di Suez, citato dai media egiziani. Si avvicina quindi il cosiddetto “piano C” dopo che i tentativi di disincastrare la portacontainer Ever Given, lunga 400 metri e pesante 200mila tonnellate che blocca il collegamento tra Mar Rosso e Mediterraneo da martedì scorso. I container sulla nave sono oltre 18mila, il progetto sarebbe quello si scaricarne almeno 600 per alleggerire la nave. Una soluzione drastica che richiede tempi lunghi, secondo gli esperti la riapertura potrebbe slittare di “settimane”.
La scorsa notte è stato fatto un altro tentativo cercando di approfittare delle maree più favorevoli ma la situazione non si è risolta. Stamane sono giunti sul posto altri due rimorchiatore, uno italiano, il “Carlo Magno”, l’altro olandese “Guard Alp” che portano a 16 il totale dei mezzi da rimorchio che stanno cercando di spostare la nave. Un nuovo tentativo verrà fatto intorno alle 22.
Ogni minuto perso sono montagne di dollari che vanno in fumo. In condizioni normali transitano ogni giorno da Suez in media 50 navi (di cui un terzo portacontainer) che pagano un pedaggio medio di quasi 300mila dollari.
Per lo stato egiziano significa una perdita di una quindicina di milioni di dollari al giorno, circa 450 milioni di dollari al mese. Più in generale, secondo stime di Allianz, il blocco del canale da cui transita il 12% del commercio globale, causa perdite stimabili in 6-10 miliardi di dollari a settimana.
L’alternativa è la circumnavigazione dell’Africa, tragitto che richiede due settimane in più di viaggio, con un allungamento medio dei tempi del tragitto del 30% ed espone a rischi come quello della pirateria.
La scelta dipende anche dal prezzo del carburante, ancorato alle quotazioni del greggio che per ora ha risentito solo marginalmente del blocco del canale che ferma anche le petroliere. La Siria ha iniziato a razionare i carburanti a causa dei mancati arrivi attesi via mare
Ieri le navi in attesa di attraversare il canale erano salite a 327 di cui 151 già nel canale. E oggi il numero è salito a 369, tra cui 25 petroliere. Tra queste destano particolare preoccupazione una ventina di imbarcazioni che trasportano bestiame, come ha reso noto il quotidiano britannico The Guardian.
(da agenzie)
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Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
IL FONDATORE DI GIMBE: “BASTA CON TEORIE STRAMPALATE E INTERESSI POLITICI, LA GENTE MUORE”
«Le persone non vogliono ascoltare la verità perchè preferiscono non vedere distrutte le loro illusioni» scomoda il filosofo tedesco Nietzsche Nino Cartabellotta, presidente di Fondazione Gimbe, per ammonire chi preme per riaperture e vacanze estive da prenotare.
In un’intervista a la Repubblica il medico spiega come la terza ondata di contagi Covid stia risalendo con un sovraccarico ospedaliero che preoccupa più di ogni altro dato. «La domanda classica di questi tempi sarebbe: andiamo in Sicilia ad agosto? Sarebbe infatti, ma adesso nessuno nella mia famiglia se la sente di avanzarla» ha raccontato il presidente, svelando la scelta personale di non prenotare nessun tipo di viaggio per i prossimi mesi.
«Ci vorranno ancora due o tre mesi per alleggerire questa congestione» continua il presidente Gimbe, «le terapie intensive sono salite dal 36% al 40%, con punte del 60% in Lombardia e del 63% nelle Marche. La soglia sarebbe del 30%. Superarla significa, oltre ad aumentare la possibilità di decessi, anche penalizzare i malati no Covid, cioè rimandare cure indispensabili».
Queste le evidenze scientifiche per cui, secondo Cartabellotta, è il momento più sbagliato per pensare a qualsiasi alleggerimento di misure.
«La strategia che stiamo adottando in questi mesi, tenuto conto anche della stanchezza degli italiani, è quella della mitigazione» spiega il medico, «anche nelle zone più esposte, il rosso è relativo, le città non sono vuote per niente, comunque funziona, a patto di non mollare troppo presto».
L’invito ribadito da Cartabellotta è quello di non fare un solo passo indietro rispetto alla divisione in colori del territorio nazionale a seconda degli indici di contagio. «Se dopo Pasqua si riaprisse tutto, torneremmo alla casella di partenza» spiega.
«La speranza che stia per finire? Irragionevole»
La speranza che in fondo si stia uscendo dal tunnel è per Cartabellotta un desiderio comprensibile quanto, almeno per il momento, irragionevole.
Una percezione «alimentata da teorie antiscientifiche, coltivate per ragioni politiche» continua il medico. «Non è vero, anzi è gravemente falso, che bastino le terapie domiciliari o che le norme restrittive siano inefficaci. È una narrazione pericolosa, che aiuta il virus ma non il Paese».
Sul fronte vaccini invece il presidente di Gimbe non ha dubbi: «Un’arma certamente potentissima», nonostante l’incertezza scientifica che attualmente ruota attorno al dato importante del tempo di immunità .
«Non si sa con precisione quanto può durare la copertura: si stima tra gli 8 e i 9 mesi». In ogni caso sarà necessario correre con le somministrazioni e garantirsi, visto l’imminente apertura delle scuole, «e un milione di bambini di nuovo in circolazione», ulteriori «chiusure su altri fronti, ma questo Draghi sta dimostrando di saperlo bene» commenta Cartabellotta.
«Attenzione allo scetticismo dei giovani sui vaccini»
Rimanendo sull’importante fronte dei vaccini, non è solo l’arrivo di sufficiente fornitura a preoccupare Cartabellotta ma anche uno scetticismo che, «no vax a parte», sembrerebbe diffondersi sempre di più tra i giovani. «Mi pare di avvertire delle fasce importanti di diffidenza, specie tra i giovani» spiega il presidente Gimbe, «starei molto attento a loro, che sono una categoria che ha subìto nel profondo questo periodo di distanziamento sociale».
Centrale su questo argomento è secondo Cartabellotta il supporto psicologico: «Nei fondi previsti dal Recovery plan per il sistema sanitario, non c’è un euro di stanziamento per potenziare i servizi di sostegno psicologico e mentale per le ultime generazioni. È una mancanza che andrebbe colmata subito».
(da agenzie)
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Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
FA INTERVENIRE LA GUARDIA FORESTALE DOPO AVER BLOCCATO LE RUSPE … ORA SI SCOPRE CHE ERA UN’AREA PROTETTA DA LEGGI REGIONALI: AVEVA RAGIONE LEI
I “prati stabili”, i Magredi friulani, sono sottoposti a specifiche leggi di tutela ambientale che Elsa,
studentessa di Scienze Ambientali all’università di Udine, conosce quasi a memoria.
Così, dopo un primo momento di sconforto ha deciso di mettersi in moto per proteggere quell’ansa di fiume a cui è molto legata fin dall’infanzia. “Ho pianto quando ho visto tutte quelle ruspe, quei Tir pieni di terra, quegli alberi rovinati”, spiega Elsa Merlino, “poi però ho deciso di scrollarmi di dosso lo sconforto e di ragionare su quello che stava accadendo e di intervenire”.
“Siamo in un prato stabile che dovrebbe essere tutelato da delle specifiche leggi regionali”, si è detta Elsa mentre cercava il modo di fermare il cantiere a ridosso del fiume Torre, “tutta questa zona è una zona cosiddetta ARIA, cioè Aree di Rilevante Interesse Ambientale”.
Così, ha deciso di telefonare alla Guardia Forestale e a Legambiente per avere supporto e risposta a queste domande. Il risultato? Cantieri immediatamente bloccati ed accertamenti in corso.
“Sono legata a questi luoghi perchè sin da bambina venivo qui a giocare con mio papà “, racconta Elsa, “ora resta solo un deserto di terra, rifiuti inerti nascosti qua e là , alberi rovinati ed abbattuti. Per questo ho deciso di metterci la faccia e rendermi disponibile per aiutare altri che come me, vivono esperienze simili”.
Da qui, il supporto di Giacomo Castana, documentarista, studioso e direttore della rivista digitale Prospettive Vegetali.
Spiega Giacomo Castagna, “partiamo da Elsa per replicare in tutto il suo italiano la sua esperienza. Puntiamo sulle figure dei Garanti del Verde come ha già iniziato a fare il Comune di Milano. Noi, io e Elsa, stiamo già lavorando ad una struttura, ad una rete nazionale che non abbandoni tutte quelle persone che come Elsa, un mattino, si sono trovate le ruspe in mezzo alla natura dietro casa. Oggi è il Friuli, domani sarà la Campania, dopodomani le Marche e così via. Facciamo rete e puntiamo sui garanti del verde”.
Il comune di Povoletto, con una ordinanza risalente al 19 marzo, ha dato ragione alla giovane Elsa. Si legge infatti che con provvedimento immediato, la ditta che ha operato nell’area interessata dovrà ripristinare il prato stabile prima dell’estate.
(da Fanpage)
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Marzo 28th, 2021 Riccardo Fucile
“QUANDO LA MELONI FU ATTACCATA, IO LE ESPRESSI SUBITO SOLIDARIETA’, MI AMAREGGIA CHE NON ABBIA SENTITO LA NECESSITA’ DI FARE ALTRETTANTO”
Rientrato, grazie all’intervento del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, l’affaire Pasquale Vespa, professore precario inizialmente assunto come collaboratore dal sottosegretario al dicastero di viale Trestevere, il leghista Rossano Sasso.
Per l’ex ministra Lucia Azzolina, però, la sospensione dell’incarico non basta: «Mi colpisce il fatto che Sasso abbia la delega al cyber-bullismo. È una questione pesante, se poi decide di assumere al ministero una persona che da due anni mi minaccia e mi insulta sui social… Mi sembra assurdo: vorrei che chiedesse scusa e che ammettesse la gravità della scelta, altrimenti non credo possa mantenere la delega»
In un’intervista al La Stampa, Azzolina sottolinea anche l’assenza di solidarietà da parte del centrodestra: «Ci sono rimasta molto male. Io sono sempre uscita in loro difesa. Quando Giorgia Meloni è stata attaccata, le ho dato pubblicamente solidarietà . In Aula, quando la deputata di Forza Italia, Matilde Siracusano, subì attacchi sessisti, intervenni per dire che non doveva accadere, che serviva fare squadra. Dal centrodestra ho percepito un silenzio assoluto su questa vicenda. Si è persa un’occasione».
L’ex ministra, adesso, si aspetta le scuse dal partito di Sasso, anche perchè «da circa due anni Sasso e Vespa lavoravano insieme, c’era un percorso comune che ha portato a tutto questo».
(da agenzie)
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