CASO VISIBILIA, SANTANCHE’ E I CAVILLI GIURIDICI PER ARRIVARE ALLA PRESCRIZIONE
“IL SENATO FERMI LE PROVE”
Le prova tutte, visto che il traguardo è sempre più a portata di mano. Dopo il ricorso in Cassazione (perso) sulla competenza territoriale – lei chiedeva il trasferimento a Roma, i giudici hanno confermato Milano –, dopo i rinvii, dopo che il suo
collaboratore Paolo Concordia e il suo compagno Dimitri Kunz hanno provato a scagionarla, Daniela Santanchè tenta l’ultima strada per rallentare il processo sulla truffa all’Inps nella cassa integrazione Covid in Visibilia.
L’ultima mossa della senatrice di Fratelli d’Italia e ministro del Turismo del governo Meloni andrò in scena oggi alla Giunta per le elezioni e le immunità di Palazzo Madama. Santanchè chiede che i senatori decidano sul conflitto di attribuzione: per i suoi avvocati, i pm di Milano non potevano usare chat, email e registrazioni nascoste delle sue conversazioni con i dipendenti. Così l’obiettivo della prescrizione si avvicina: alcuni reati commessi nel 2020, durante la pandemia, si prescriveranno a metà 2027.
Oggi al Senato sarà esaminata la richiesta dei legali di Santanchè: togliere ai pm milanesi tutto quello che, secondo la ministra, la Costituzione vieterebbe loro di usare senza l’autorizzazione di Palazzo Madama. La vicenda è quella dei 126 mila euro di aiuti pubblici per il Covid ricevuti dall’Inps per la cassa integrazione a zero ore per 13 dipendenti che, però, lavoravano regolarmente. Soldi per i quali l’Inps ha presentato un verbale, consegnato anche alla magistratura, dopo aver interrogato molti lavoratori di Visibilia. Soldi che la società ha già rimborsato all’Inps durante il periodo della sua amministrazione giudiziale. Tanto che l’Istituto previdenziale si è chiamato fuori dal processo, affermando che i danni che aveva subito sono stati estinti.
Così oggi a Palazzo Madama 19 senatori incaricheranno una relatrice di istruire la pratica e presentare una proposta che poi
verrà votata. La scelta è caduta su Erica Stefani della Lega. Oggi sarà indicato il termine entro il quale Santanchè potrà presentare le sue memorie e un’eventuale richiesta di audizione. Si andrà di sicuro a settembre per la discussione e in autunno per il voto. I precedenti sono a favore della ministra.
Non pare invece probabile che la mossa possa essere il tentativo di depotenziare l’impianto accusatorio. A rischio potrebbe forse essere solo l’ammissibilità in giudizio delle cinque intercettazioni ambientali realizzate da alcuni giornalisti delle testate di Visibilia durante gli incontri con la senatrice, nei quali Santanchè decideva e imponeva ai dipendenti la sua posizione sull’uso dei contratti di solidarietà cofinanziati dall’Inpgi, la cassa dei giornalisti. Ma il processo, la cui prossima udienza è fissata al 17 ottobre, è da ottobre dell’anno scorso ancora fermo nella fase di udienza preliminare. La prescrizione, agognata da Santanchè che in caso di rinvio a giudizio potrebbe essere costretta a lasciare il governo, è sempre più vicina.
(da ilfattoquotidiano.it)
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