IL DERUBATO HA TORTO
SI DIMENTICHI DI RECUPERARE LA REFURTIVA, SIAMO IN TEMPI IN CUI IL LADRO E’ AUTORIZZATO A TENERSELA E HA PURE DIRITTO AD ESSERE AMNISTIATO DI TUTTI I SUOI CRIMINI
È come se il derubato fosse invitato a dimenticare la refurtiva; e il ladro autorizzato a tenersela, e amnistiato di tutti i suoi crimini. In cambio, il derubato avrà salva la vita e dunque deve pure ringraziare la sedicente “comunità transatlantica” per la sua gentile intercessione.
Questa è la pace che Trump offre a Putin e impone agli ucraini, che nessuno potrà biasimare se dovessero accettare: avere i cingoli dei carri armati alle porte di casa e vivere sotto le bombe (in buona parte su obiettivi civili) per quattro anni non è una condizione che possa essere protratta all’infinito.
La pace di Trump per l’Ucraina assomiglia dunque a quella per Gaza, il più debole si arrenda, il più forte canti vittoria, poi ci penserà la ricostruzione a far brillare gli occhi della speculazione che, bontà sua, è transnazionale, non conosce frontiere, non si attarda in inutili patriottismi: dove c’è da fare quattrini si va. E si pretende, per giunta, la gratitudine dei bombardati.
Le macerie sono un business formidabile, specie se chi le ha prodotte (vedi Gaza) chiede una partnership nella ricostruzione: ne ha diritto, no? Distruggendo, ha gettato le basi dei nuovi cantieri.
Dunque non ci stupiremo se un giorno anche gli oligarchi russi, come Netanyahu, dovessero ricavare un vantaggio economico dalla sedicente pace: già la sospensione delle sanzioni è un bel
gol a porta vuota.
Non credo ci siano stati tempi favorevoli ai deboli. Ma questo è il tempo in cui l’esultanza dei forti non ha neppure bisogno del velo dell’ipocrisia. Putin tornerà a sedersi al tavolo dei vincitori. Altre domande?
(da Repubblica)
Leave a Reply