AUTO BLU, BRUNETTA E CHIACCHIERE: ORA CHE SA CHE COSTANO 4 MILIARDI L’ANNO COSA CAMBIA? NULLA
DOPO DUE ANNI CHE STA AL GOVERNO, A BRUNETTA VIENE IN MENTE DI CENSIRE LE AUTO BLU E SCOPRE CHE SONO 90.000….GIA’ UNO STATO CHE INTERPELLA GLI ENTI E SI SENTE RISPONDERE SOLO DAL 35% DOVREBBE MANDARE I CARABINIERI A VERIFICARE… LA MANCANZA DI CREDIBILITA’ GENERA ABUSI: A QUANDO I FATTI?
Sono due anni che Brunetta censisce, analizza, manda questionari da compilare in giro, sbotta contro fannulloni veri o presunti, stila deliberazioni uso media.
Peccato non abbia mai fatto una cosa semplice: mandare degli ispettori in giro per le varie amministrazioni italiane a verificare delibere, trattative private, concorsi pubblici, favoritismi interni e appalti.
Se provate a segnalare al ministero di Brunetta un fatto poco chiaro e meritevole di approfondimento, se non addirittura dei documentati sospetti su concorsi taroccati, non interviene nessuno.
Se hai qualche conoscenza scopri la verità : non esistono ispettori da mandare in giro per fare verifiche.
Questa è la verità inconfutabile.
Non a caso, nei primi mesi, grazie alle sparate antifannulloni, Brunetta era il ministro che godeva di maggiori consensi: quando la gente si è accorta che le sue sono solo chiacchiere è sceso nella mediocrità .
Perchè è ridicolo parlare di dipendenti fannulloni, quando i primi a dare il cattivo esempio sono tanti dirigenti: sia perchè se facessero il proprio dovere non ci sarebbero impiegati nullafacenti, sia perchè questa categoria ha raggiunto spesso un grado dirigenziale grazie solo agli appoggi politici. Chiunque abbia avuto modo di frequentare per qualche anno una amministrazione locale e vedere le delibere di promozioni e consulenze, si è reso conto del meccanismo delle carriere.
Chi ha appoggi politici va avanti, chi non li ha finisce nel fantozziano sottoscala.
E questi sarebbero i dirigenti tarocco che dovrebbero poi dare “i voti”, secondo Brunetta, ai dipendenti in modo obiettivo?
Ma non parliamo di meritocrazia, suvvia: ogni dirigente ha la sua “cordata di favoriti” e se uno osa segnalare qualche favoritismo ha finito di vivere.
Questo è il meccanismo perverso che lega dirigenti- amministratori politici e che va spezzato, restituendo dignità alla Pubblica Amministrazione italiana e ai lavoratori onesti, altro che brunettiane chiacchiere.
Le piccole mafie che si formano nelle amministrazioni non si combattono con le sparate in Tv, ma con la verifica sul territorio, con la formazione di quadri ispettivi, con concorsi non taroccati.
Ora Brunetta, dopo due anni di meditazione, ha pensato bene di mandare un questionario agli Enti che usufruiscono di auto blu.
Badate, un questionario a cui ha risposto solo il 35% degli Enti interessati.
Uno Stato serio avrebbe già mandato i carabinieri a verificare quelli che non hanno risposto e sporto relativa denuncia per omissione di atti di ufficio. Brunetta invece che fa?
Una bella conferenza stampa dove dichiara, in via presuntiva quindi, che le auto blu in Italia sono 90.000 e che costano 4 miliardi l’anno.
E dice pure che ha risposto solo 1 Ente su 3.
Come ammettere che lo Stato e chi lo rappresenta ( in questo caso lui) non viene minimamente considerato.
Pensate che bella Amministrazione pubblica che abbiamo, lo Stato chiede e nessuno risponde.
Ma per Brunetta l’importante è poter andare in Tv e dire quante sono le auto blu e che forse ne basterebbero la metà .
Il povero cittadino si chiede: adesso, che dopo due anni di governo, ce lo ha detto che farai?
Nulla ovvio, era tanto per scherzare.
E pensare che per recuperare 4 miliardi in finanziaria si sono tagliati servizi essenziali per i cittadini nel campo sanitario, della sicurezza, della scuola, dell’ambiente, dei trasporti.
Ma che volete che sia, ora potete andare a dormire tranquilli sapendo che un’auto blu costa al contribuente 150.000 euro l’anno.
Parola e musica di Brunetta, dotto economista.
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