“FAR PAGARE AI ROMANI IL PEDAGGIO SUL RACCORDO ANULARE”: UNA CAZZATA AL GIORNO LEVA SALVINI DI TORNO
CLAMOROSO AUTOGOL DEL LEGHISTA CHE SI GIOCA IL VOTO DEI ROMANI, IMBARAZZO DELLA MELONI, IRONIA DI STORACE: “GIORGIA INTITOLI A SALVINI UNA RAMPA DEL GRA A PAGAMENTO”
Non solo la strada ad Almirante, ma anche la vecchia storia del pedaggio sul Grande Raccordo Anulare.
A tirarla fuori il leader della Lega, Matteo Salvini, ancora, evidentemente, poco pratico della Capitale.
«Il Gra va pagato? Il modello è quello svizzero: una volta all’anno, un bollino» dice candido candido Salvini ai microfoni di Radio 24 a La Zanzara.
«Il sistema autostradale italiano lo uniformerei alla maniera svizzera – incalza – lo farei pagare 40 euro da Nord a Sud, e giri dove vuoi e come vuoi».
Peccato che l’Italia non è la Svizzera e che Roma non è Losanna.
Scoprire poi il “nervo” aperto del pedaggio sull’unico anello che circonda la Capitale, e dunque senza alternative credibili, è stata senza dubbio una bella scivolata su una buccia di banana.
Una chicca per gli avversari, guidati dal leader de La Destra, Francesco Storace che dapprima incalza la candidata sindaco di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: «Salvini ci faccia capire. Siamo a Roma e non in Svizzera. Davvero vuol far pagare il Grande Raccordo Anulare? È questa la rivoluzione per la Capitale? Parole chiare, per favore, anche dalla candidata sindaco che parla d’altro…», poi l’immancabile ironia: «La Meloni intitoli a Salvini una rampa del Raccordo a pagamento».
Il tempo passa, la Meloni tace.
«La proposta del duo Salvini-Meloni di voler far pagare il pedaggio a chi prende il Gra è da Trattamento sanitario obbligatorio. Triste epilogo per la Meloni e il suo partito – attacca il capolista e coordinatore della Lista Marchini, Alessandro Onorato – facevano finta di difendere le periferie, mentre sono ormai i servi sciocchi della Lega Nord».
E ancora il Pd con Stefano Pedica, che bolla come «folle» la proposta di Salvini; e i verdi con Mascia: «Non servono ulteriori tasse, ma un concreto piano di mobilità sostenibile».
Ci mette il cappello anche il candidato sindaco del Codacons, Carlo Rienzi: «Dovrebbero essere pagati i romani per utilizzare il Gra nelle ore di punta, ipotesi assurda».
Non è la prima volta che la Lega di Salvini propone di introdurre il pedaggio per il Raccordo. Da ultimo nel novembre del 2013, quando l’allora candidato alla segreteria della Lega Nord, Matteo Salvini, scrisse su facebook: «Grande Raccordo Anulare di Roma, cioè la tangenziale, 68 chilometri di strada, 58 milioni di utenti all’anno. Gratis. Con tutto il rispetto per gli amici romani, è giusto? La Lega ha presentato un emendamento alla legge di Stabilità , per il pagamento del pedaggio anche lì. La proposta leghista passerà , o se ne fregheranno?».
Per fortuna, se ne sono fregati.
Eppure, il «pallino» del Raccordo evidentemente è ancora talmente fisso nella mente di Salvini da proporlo nel bel mezzo della campagna elettorale che vede, per la prima volta a Roma, il centrodestra correre diviso proprio per una scelta sollecitata oltre misura dal leader del Carroccio.
In serata la penosa retromarcia di Salvini: ” Non ho mai pensato di far pagare il pedaggio Gra ai romani. Noi le tasse vogliamo abbassarle».
Peccato che esista la registrazione…
Soltanto dopo, arriva, finalmente la dichiarazione del ruota di scorta Giorgia Meloni: «di far pagare il Gra non se ne parla. Inventatevene un’altra».
C’è tuttavia poco da inventare.
A volte è sufficiente lasciar fare.
(da “il Tempo”)
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