A NAPOLI, BERLUSCONI ACCOLTO DA 400 TONNELLATE DI RIFIUTI PER STRADA: TORNA L’EMERGENZA
SCIOPERANO 1.300 DIPENDENTI SENZA STIPENDIO DA FEBBRAIO: 400 TONN. IN CITTA’, 300 NEL CASERTANO, 700 AD AVERSA…I COMUNI MOROSI PER 140 MILIONI VERSO LA GESTIONE COMMISSARIALE, LE PROVINCE CHE DOVREBBERO ASSORBIRE DIPENDENTI PER IMPUT DI BERTOLASO, MA SENZA AVERE I SOLDI PER PAGARLI… E DE LUCA RECUPERA SU CALDORO
Ieri il premier è corso a Napoli a sostegno del candidato governatore, Stefano Caldoro, anche perchè il suo avversario De Luca, partito con 15 punti di distacco, ora pare lo incalzi a circa due punti.
Dopo la gestione Bassolino, i tragici scandali, la liberazione di Napoli dai rifiuti che Berlusconi ricorda come uno dei motivi del suo successo, ritrovarsi dopo due anni a rischio alle regionali sarebbe veramente il colmo.
Avranno certo contribuito fattori nazionali, ma non si può dire che, con la cattiva gestione della vicenda Cosentino, il Pdl non ci abbia messo del suo per complicarsi la vita.
Un sottosegretario in odore di camorra non è certo uno dei migliori biglietti da visita, soprattutto se per mesi si è voluto insistere ugualmente a candidarlo governatore.
Per fortuna il no di Fini gli ha bloccato la strada, ma l’influenza di Cosentino in Campania è ancora molto estesa.
Non a caso lo scrittore Saviano ha ieri commentato: “Nicola Cosentino ha un’arma che punta alla tempia del governo: i rifiuti. Ha il potere di far saltare l’equilibrio che ha permesso al governo di eliminare i rifiuti in Campania. L’emergenza ha portato valanghe di denaro in questa regione, i consorzi sono diventati strumento di gestione economica e occupazione del territorio. I clan e la politica si incontravano nei consorzi e Cosentino in 48 ore potrebbe fare uno sgambetto al governo. Non dimentichiamo che la vicenda rifiuti è stato un grande affare per destra e sinistra”.
Sarà un caso, sarà fatalità , sarà una strana coincidenza, ma lo spettro di una nuova emergenza rifiuti incombe sul ritorno del premier a Napoli.
Da una settimana sembra di essere tornati indietro di due anni: 400 tonnellate di rifiuti sparsi tra il centro di Napoli e la periferia, 300 tonnellate nel casertano, 700 ad Aversa.
Servizi bloccati in seguito allo stato di agitazione dei dipendenti del Consorzio unico di bacino che non ricevono lo stipendio da due mesi.
E tra le sigle sindacali si nota anche il sindacato azzurro, lavoratori quindi vicini al Pdl.
In pratica da un lato i Comuni sono morosi di 140 milioni di euro verso la gestione commissariale, dall’altro le Province che, secondo Bertolaso, avrebbero dovuto assorbire i dipendenti e gestire la raccolta dicono che “le risorse per gli stipendi non le abbiamo, facile darci compiti senza quattrini”. Morale: ieri hanno pulito giusto le strade dove passava il premier, ma il problema rischia di esplodere proprio nell’ultima settimana prima del voto.
Per non aver provveduto prima a fare chiarezza, ora il Pdl vede ritorcersi contro la battaglia sui rifiuti condotta due anni fa.
De Luca ringrazia e forse qualcuno nell’ombra sta tirando le fila.
Arrivare a rischio sconfitta nella città emblema del centrodestra era una mission impossibile.
I nostri eroi ci stanno riuscendo.
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