SCANDALO MEDAGLIE A PAGAMENTO AI POMPIERI DEL TERREMOTO: GLI AQUILANI SI OFFRONO DI DARLE LORO, GOVERNO NEL RIDICOLO
LA PROTEZIONE CIVILE VOLEVA PREMIARLI PER GLI INTERVENTI ALL’AQUILA, PURCHE’ SI PAGASSERO LA MEDAGLIA: 130 EURO A TESTA…I TERREMOTATI INDIGNATI FANNO UNA COLLETTA E SI OFFRONO DI DONARLE LORO (COSTO 18 EURO)…. I VIGILI: “SIAMO ONORATI, MA I SOLDI RACCOLTI DESTINATELI AD AIUTARE LA POPOLAZIONE”
Tutti li abbiamo visti scavare a mani nude tra le macerie, per cercare di salvare i vivi e recuperare i morti: all’Aquila e dintorni hanno fatto 26.000 sopralluoghi e un totale di 203.352 interventi.
Li hanno chiamati “gli angeli del terremoto” per la loro opera instancabile: parliamo dei Vigili del Fuoco che sono intervenuti in Abruzzo fin dalle prime ore del terremoto per cercare di prestare aiuto alla popolazione.
Come avevamo già scritto, a distanza di un anno, il governo, attraverso la Protezione civile, ha pensato bene di premiarli con una medaglia di benemerenza, ma ad una condizione: che se la pagassero.
Esattamente 130 euro per il kit intero, preparato e venduto da una società collegata alla Protezione civile.
Da qui la denuncia del sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, il Conaco: “Molti hanno ricevuto una lettera della protezione civile con le indicazioni per ritirare il kit “insegne e benemerenze”, seguendo le quali e rivolgendosi alla System Data Center Spa, si sarebbero potute acquistare le onoreficenze pagando 130 euro”.
I Vigili sono inferociti: “O lo Stato ritiene che ce le meritiamo, e quindi non ce le fa pagare, oppure non ci dia nulla, se le tenga”.
La notizia delle medaglie a pagamento a 130 euro ha creato indignazione tra gli aquilani che si sono così offerti di pagare di tasca propria le onoreficenze. “Saremo noi aquilani a dare le medaglie ai nostri angeli, ognuna costa 18 euro e abbiamo già attivato un punto di raccolta fondi per realizzare quante più medaglie possibile”.
Oggi è arrivata la risposta del Conapo: “Siamo onorati, ma chiediamo di destinare ogni provento della raccolta fondi alla popolazione. Il nostro scopo non era quello di ottenere medaglie, ma di denunciare come i Vigili del Fuoco siano costantemente presi per i fondelli: tutti i governi sanno che la nostra retribuzione mensile è di 300 euro inferiore a quella degli altri Corpi dello Stato, nonostante quanto dimostriamo sul campo”.
Il governo, pur sapendo che lo stipendio medio dei 27.000 vigili del fuoco è pari a 1.200-1.500 euro al mese, a secondo dell’anzianità , è arrivato all’assurdo di far loro pagare pure le medaglie per “ringraziarli”.
Da questa vicenda emerge da un lato la dignità dei Vigili e il cuore degli aquilani, dall’altro lo squallore inqualificabile di uno Stato senza pudore. Proprio mentre emerge che i dirigenti della Protezione civile godevano dei servizi di centinaia di escort che si portavano al seguito persino ai sopralluoghi del G8 della Maddalena, in cambio di appalti pilotati agli imprenditori, mentre ai vertici giravano mazzette, tangenti e corruzione, lo Stato non sa neanche trovare qualche euro per dare una medaglia a chi ha rischiato la vita per i propri fratelli.
Li premia, ma a loro spese: il lerciume di Stato ha davvero raggiunto il fondo. E per un governo di centrodestra varrebbe da solo le dimissioni del ministro e del sottosegretario: siamo stanchi di farci sputtanare all’estero per l’ignoranza e la miseria morale di qualche mentecatto che di destra non ha nulla, non sa nulla e non rappresenta nulla.
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