A ROMA POCO TRAFFICO, MA SUI BUS CAPITA DI STARE SPALLA A SPALLA
IL PERSONALE ATAC: “NON ABBIAMO RICEVUTO DIRETTIVE”
«Tanto dura poco», dicono i più cinici. Roma s’è svegliata ordinata, stamattina. Per il primo giorno di Fase 2 dell’emergenza Coronavirus strade ancora vuote, il traffico scorre disciplinato. Arrivare alla stazione Termini significa perdere due tram. I conducenti decidono di saltare la fermata: hanno imbarcato già troppi passeggeri che siedono a posti alterni. Si intuisce che non c’è spazio per i posti in piedi. E sono solo le 7.30
Al terzo tram, si sale. Tutti distanziati, silenziosi, seguono attentamente le regole. Il conducente del mezzo sembra essere di manica larga, rispetto ai due precedenti: finiti i posti a sedere, fa salire chiunque trovi nel corso del tragitto. Non è «compito suo» vigilare sulle distanze di sicurezza, dice. E infatti dopo poco è facile ritrovarsi a 30 centimetri l’uno dall’altro, spalla a spalla.
Il personale Atac però sembra «non aver ricevuto direttive, il nostro compito è chiuderci in cabina e guidare», dice un gruppo di autisti intento a chiacchierare tra un capolinea e l’altro, in piedi sulle banchine. «Sta a voi avere buon senso e regolarvi. Se il mezzo è troppo pieno, non abbiamo facoltà di far scendere nessuno. È una vostra scelta salire a bordo o meno».
La stazione della metropolitana è deserta, sul pavimento dei corridoi, grosse frecce adesive chiedono ai passeggeri di mantenere il distanziamento sociale. Ai tornelli, agenti di polizia, personale Atac e uomini della sicurezza vigilano sul flusso di persone in entrata e in uscita.
Sulle banchine, però, nessun adesivo che indichi la distanza di sicurezza, ma la città è talmente vuota che alle 8.55 — orario rovente per il traffico romano-, in direzione Battistini, alla fermata sostano meno di 15 persone.
(da Open)
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