ACCORDO TRA GERMANIA, OLANDA E DANIMARCA PER ESPORTARE IN UCRAINA “FINO A 178 CARRI ARMATI LEOPARD 1A5”, IN AGGIUNTA AI PIÙ MODERNI LEOPARD 2
L’UCRAINA DOVRÀ ATTENDERE QUASI DUE MESI: ARRIVERANNO ENTRO LA FINE DI MARZO, SOLO CHE LA RUSSIA PREPARA L’OFFENSIVA GIÀ A PARTIRE DALLA PROSSIMA SETTIMANA
«Il primo Leopard 2 è arrivato a Kiev» e lo ha portato il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in persona. Ma si tratta di un modellino. A pubblicare la foto con l’annuncio è stato il suo omologo ucraino Oleksii Reknikov, sempre più in bilico per le accuse di corruzione al ministero da lui guidato. Ma, oltre al modellino, Pistorius ha portato con sé anche buone notizie: la Germania, i Paesi Bassi e la Danimarca hanno siglato un accordo per esportare in Ucraina «fino a 178 carri armati Leopard 1A5», in aggiunta ai più moderni Leopard 2, il cui invio era già stato autorizzato.
Per riceverli, però, l’Ucraina dovrà attendere quasi due mesi: «I Leopard 2 arriveranno entro la fine di marzo» ha spiegato Pistorius. Ma la Russia prepara l’offensiva già a partire dalla prossima settimana. Il vice-capo dell’intelligence di Kiev, Vadym Skibitskyi, ha detto alla Cnn che nei prossimi mesi Mosca «mobiliterà 300-500 mila persone per compiere le operazioni nel Sud e nell’Est del Paese».
E che per questo l’Ucraina avrà bisogno anche di aerei da combattimento: «Gli F16 arriveranno sicuramente – ha aggiunto – è soltanto una questione di tempo». Da parte degli alleati, soprattutto quelli europei, l’ipotesi di fornire caccia non è al momento in discussione.
Il sostegno all’Ucraina sarà uno dei tre temi del vertice Ue, insieme con la situazione economica e la gestione dei flussi migratori. Nella videoconferenza preparatoria con Charles Michel e con altri leader europei, il premier ungherese Viktor Orban ha chiesto di discutere anche il tema delle sanzioni alla Russia. Non per mettere a punto il decimo pacchetto di misure restrittive – come vorrebbe Ursula von der Leyen e come chiede Volodymyr Zelensky -, ma per porre fine a quelle già adottate: «Stanno distruggendo l’economia europea» si è lamentato il premier ungherese
I premier di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia hanno scritto una lettera a Ursula von der Leyen, Charles Michel e al premier svedese Ulf Kristersson per chiedere di accelerare i lavori al fine di rendere possibile l’uso dei beni congelati alla Russia per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. «Gli Stati hanno congelato più di 300 miliardi di euro alla Banca centrale russa» si legge nel documento, che invita a «esaminare tutte le opzioni» per utilizzare quei soldi.
(da La Stampa)
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