AI CINQUESTELLE IN GITA SCOLASTICA GRILLO DISPENSA PACCHERI, PORCINI, GUANCIALE E SOLITE AMENITA’ SENZA COSTRUTTO
VORREBBE LE LARGHE INTESE “COSI LA GENTE PRENDE I BASTONI”, NON CAPISCE CHE SE GOVERNASSE LUI LA GENTE PRENDEREBBE I FUCILI… POI BATTUTE DEGNE DI BOSSI: “NOI SIAMO UNITI, GLI ALTRI SONO DIVISI”, “NOME DI UN PREMIER A NAPOLITANO LO FACCIAMO SOLO SE PRIMA CI DA’ L’INCARICO”… PREVALE LA LOGICA DEL BUNKER
Lontani dal boato delle piazze, ma anche dal chiacchiericcio della politica, i parlamentari 5 stelle incontrano il loro leader Beppe Grillo in aperta campagna, dove il silenzio è interrotto solo da polli, galline e volatili.
A pranzo paccheri con porcini e guanciale, per i “grillini”, che dicono di aver scelto la location per una giornata «in allegria».
Si trova tra la costa di Fregene e il lago di Bracciano il casale Villa Valente, con ristorante “La quiete”, dove deputati e senatori sono stati portati da tre autobus, dopo un giro tortuoso per le vie della capitale.
All’arrivo a destinazione occhi ben aperti da parte di staff e parlamentari per tenere fuori eventuali infiltrati: i giornalisti sono stati invitati fuori dai cancelli della villa.
Nessuno streaming è previsto per quei militanti che fossero curiosi di sapere cosa, in questo delicato frangente politico, Grillo dirà ai suoi.
«Non siamo noi che ci stiamo dividendo, sono gli altri», ribadisce Grillo.
«Se si verificherà l’inciucio delle larghe intese la gente, che è stufa, prenderà i bastoni», avverte il blogger genovese, che poi detta la linea: «Dobbiamo arrivare calmi e sereni all’elezione del presidente della Repubblica che sarà molto diverso da questo».
Grillo non perde occasione per criticare i giornali: «Abbiamo a che fare con gente incredibile. Fanno dossier e controdossier di tutti i tipi contro di me».
Poi rilancia: «Ho detto a Napolitano di darci l’incarico» di formare un governo e solo dopo «gli faremo un nome» per la sua guida. «Ora il nome è il Movimento nel suo insieme».
Poi fa il solito modesto: “Le cose in Sicilia le abbiamo fatte noi, non Crocetta“.
E ai parlamentari Grillo chiede di non pubblicare sui social network «elementi di vita privata, ma solo l’attività parlamentare».
Ma c’è chi lo interrompe: “Non stiamo per caso fornendo un pretesto ai partiti per fare un governissimo?” chiede un parlamentare.
E Grillo risponde: “L’hanno già fatto da un mese. No, non gli stiamo fornendo nessun pretesto”.
Il leader dei Cinque Stelle si mette a disposizione di deputati e senatori: “Fatemi domande, ma non ho risposte per tutto”.
In mattinata, in una intervista al “Secolo XIX” era uscito allo scoperto un altro dissidente.
“Il Movimento 5 stelle doveva fare il governo con Bersani, ottenere dei ministeri e cominciare a lavorare, dice il deputato friulano grillino Walter Rizzetto.
Rizzetto spiega che con Bersani avrebbe “cercato una mediazione” per ottenere “dei ministeri”.
“Faceva il premier, alle nostre condizioni, e intanto ci sedevamo nel governo e iniziavamo seriamente a lavorare — ha detto il deputato -. Ci potevamo dare una possibilità . E lo dice uno che sulla fiducia a Bersani ha votato no. Però le cose sono cambiate”.
Ma “ormai il tempo è scaduto, non si torna indietro. Credo che il destino del M5s sia all’opposizione”.
Rizzetto ha difeso il collega Tommaso Currò, che nei giorni scorsi aveva aperto all’ipotesi di un sostegno a Bersani: “Ha fatto bene. Una persona è libera di esprimere il proprio dissenso, di avere le proprie idee diverse dagli altri, e non deve avere paura di dichiararlo”.
Per Rizzetto anche il silenzio con i giornalisti è un “atteggiamento che danneggia il movimento… questa paranoia asfissiante sull’informazione, gli sguardi sospetti tra di noi. Ci stiamo facendo del male, e se ora se la prenderanno con Tommaso, lo emargineranno, sarà solo l’ennesimo errore. Aria di caccia alle streghe, non mi piace”.
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