ALFONSO SIGNORINI NUOVO MINISTRO DELLA CULTURA POPOLARE? TAGLIATA SU “CHI” LA RUBRICA DELLA BONGIORNO
LA PRESIDENTE FINIANA DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA PUNITA PER AVER CERCATO DI PORRE UN FRENO ALLA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI…. CHIUSA LA RUBRICA IN DIFESA DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA….IL VATE SIGNORINI: “ERA POCO ADATTA A UNA SETTIMANALE DI INTRATTENIMENTO”… MEGLIO LE ASPIRANTI VELINE IN TUBINO NERO?
Partiamo dalla notizia: Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera ed esponente di punta dei finiani contro la legge sulle intercettazioni, non avrà più la sua rubrica che sul settimanale “Chi” teneva da tre anni con Michelle Hunziker, cofondatrice dell’associazione “Doppia difesa”.
L’appuntamento fisso dedicato al problema delle violenze e degli abusi sulle donne è stato cancellato nello stesso giorno in cui la Bongiorno aveva prolungato il calendario delle audizioni a Montecitorio, suscitando l’ira dei falchi del Pdl.
In una intervista al “il Giornale” Alfonso Signorini, direttore di “Chi”, respinge ogni accusa di “rappresaglia” e si lancia un una profonda disamina sociologica dei suoi lettori.
In pratica , sostiene, il suo settimanale è di intrattenimento e svago, parla di spettacolo, flirt, scandaletti, è ricco di tette al vento: una lettrice resta seccata della presenza di una pagina dove si parla di stupri e si rovina la sana lettura. Forte di un non meglio noto sondaggio in tal senso della casa editrice Mondadori, peraltro a uso e consumo interno, meglio quindi alleggerire il settimanale di una rubrica “pesante” e concedere due pagine in più a qualche chiappa abbronzata.
D’altronde, sostiene Signorini, la Bongiorno e la Huzinker erano al corrente della decisione.
Ma la “doppia difesa” di Signorini pare fare acqua da tutte le parti.
Smentito dalla meno politica delle due cofondatrici, la bionda Michelle, che ha dichiarato di aver appreso della soppressione della rubrica solo aprendo l’ultimo numero della rivista e non trovandola più.
Non solo: Michelle e Giulia hanno fatto numerosi tentativi per conoscerne i motivi e, solo dopo varie insistenze, è stato detto loro che non si tratta di “una scelta del direttore”, ma di una “scelta editoriale”, ovvero della Mondadori. L’opposto di quanto ha sostenuto Alfonso Signorini che ha rivendicato come sua l’iniziativa.
Che Signorini sia poi il megafono delle interviste private del premier è cosa nota, avendo Berlusconi rilasciato a “Chi” varie interviste, sia sul caso escort che sul divorzio dalla moglie Veronica.
La Hunziker smentisce poi Signorini, sostenendo che la rubrica aveva un grande successo e riceveva centinaia di lettere ogni mese, proprio perchè costituiva un filo diretto con tante donne bisognose di aiuto e conclude : “Ognuno tragga le conseguenze, i fatti sono andati così e sono allucinanti”.
Si sono levate ovviamente proteste per questa “rappresaglia” contro la Bongiorno, ma fa sbellicare dal ridere la filosofia di certi “vate culturali” del centrodestra che si ergono a sociologi d’accatto, decidendo che un settimanale leggero non deve contenere argomenti che “facciano pensare”. Certo, le donne che concepisce Signorini sono di altro genere, sono quelle che fanno la coda per entrare nel mondo dello spettacolo e disposte a tutte pur di essere ricevute a Palazzo.
Sono le donne dell’avere e non dell’essere, dell’immagine senza sostanza, del corpo senza cervello.
Le altre donne, anche quelle che rimangono vittime della violenza familiare e sociale, in fondo sono delle “rompiballe” che fanno solo calare l’audience e non sono funzionali a una società “dove tutto va per il meglio”.
In fondo sarebbe giusto che Signorini non dovesse sempre rendere servigi al sultano restando nell’ombra: è venuto il momento che assuma anche lui un ministero, quello della cultura popolare.
In questo governo degli scandali uno come lui, esperto di gossip, di tette e di culi in fondo, ma molto in fondo, si troverebbe a proprio agio.
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