ALITALIA GIA’ SOTTO ACCUSA PER I DISSERVIZI
VOLI ANNULLATI, MANUTENZIONE CHE LASCIA A DESIDERARE, AEREI ED EQUIPAGGI CONTATI… LA COPERTA E’ CORTA SENZA INVESTIMENTI E I TEMPI DI ATTESA DIVENTANO LUNGHI
La nuova Compagnia di bandiera, frutto dell’integrazione tra Alitalia e AirOne, è in questi giorni nell’occhio del ciclone, a causa di una lunga serie di disservizi.
Il presidente Colaninno e l’amministratore delegato Rocco Sabelli parlano di una fase di rodaggio operativo, ma i passeggeri lamentano problemi quotidiani a cui poco valgono le “azioni correttive e integrative che vanno dal miglioramento dei servizi di assistenza a terra, all’integrazione dei sistemi informativi e all’assunzione di nuovo personale” di cui parla la dirigenza Cai.
Il primo problema che è emerso e che si sta diffondendo a macchia d’olio è quello delle cancellazioni dei voli e l’epidemia dei gravi ritardi.
Un esempio è stato qualche giorno fa il volo Genova-Roma, appena inaugurato, delle 8.45 che è partito con 2 ore di ritardo.
Pilota e copilota dovevano riposare, dopo che nella notte il volo da Roma era arrivato alle 24,10 con un’ora di ritardo.
Alla metà del mese scorso i dati relativi alle cancellazioni sulla tratta Genova-Roma erano i seguenti: 5 per maltempo, 4 per scioperi, sei per motivi tecnici, 10 per motivi operativi ( mancanza di equipaggio).
In totale 25, con una percentuale di quasi il 5%, mentre il numero fisiologico dei voli non svolti come media inevitabile è del 2%: siamo pertanto a dati che toccano oltre il 100% di aumento delle cancellazioni rispetto agli standard internazionali.
E non è certo un bel biglietto da visita.
La situazione pare pure in peggioramento, facendo emergere altri problemi, quali la manutenzione.
Nei giorni scorsi un aereo è rimasto bloccato per l’intervento dell’Enac a causa degli pneumatici logori e del rischio di non poter atterrare in sicurezza.
Ma il vero problema che sta mettendo in ginocchio il sistema Alitalia è la “coperta corta”.
Tutto ha inizio quando il 13 gennaio debutta la nuova Alitalia, orari e collegamenti vengono tagliati in modo pesante e da ogni scalo italiano parte una valanga di proteste e di recriminazioni.
Cai è costretta cedere a varie richieste che piovono da tutta la Penisola. In pratica la nuova Alitalia parte con l’handicap della vecchia: dover accontentare un po’ tutti, sia per equilibri politici che per interessi economici.
In pratica si sono aumentati i voli senza avere sufficienti forze in campo per sostenerli.
Intanto mancano le macchine, le consegne previste per infoltire la flotta sono scandite da due sole entrate al mese.
Anche gli equipaggi sono contati e aeroporti decentrati, come quello di Genova, che non hanno sostituti stanziali, entrano in criticità .
Se un aereo arriva tardi, nessuno può pretendere che gli stessi uomini lo facciano ripartire in orario il giorno successivo, senza aver rispettato il tempo di riposo obbligatorio.
Equipaggio di riserva non ne hai e quindi il passeggero deve aspettare che i piloti di risveglino.
Ora Alitalia annuncia la caccia ai clienti low coast e le tariffe flessibili, potenziando i voli sul Marco Polo di Venezia.
Da più parti si reclama invece una liberalizzazione dei voli interni, aprendo ad altre Compagnie per aumentare la concorrenza e creare alternative valide, potenziando l’offerta sulle varie destinazioni.
Una filosofia che contrasta con lo spirito dell’operazione Cai di acquisizione a prezzo a favore da parte del pool di imprenditori italiani e favorito dal governo e su cui avevamo espresso il nostro dissenso. Dopo aver regalato la parte buona di Alitalia a Cai, già siamo a fare la stima dei danni e i conti dei disservizi. Non ci sembra il massimo.
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