ARRIVA IL “PRESTITO DELLA SPERANZA†GARANTITO DAI VESCOVI
L’ACCORDO CEI-ABI PREVEDE LA CONCESSIONE DI 500 EURO AL MESE PER FAMIGLIE BISOGNOSE A UN TASSO D’INTERESSE DEL 4,5%…POTRANNO USUFRUIRNE 30.000 FAMIGLIE CON ALMENO 3 FIGLI A CARICO RIMASTE SENZA REDDITO
Aiutare almeno 30.000 famiglie in difficoltà , in seguito alla crisi, e che potranno contare su un prestito di 500 euro al mese a condizioni vantaggiose.
E’ l’obiettivo del fondo di solidarietà definito “prestito della speranza”, lanciato dai vescovi italiani che ha preso il via con l’accordo ufficiale tra l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e la Conferenza Episcopale Italiana (Cei).
L’accordo istituisce a livello nazionale un fondo di 180 milioni di euro destinato a sostenere le famiglie più povere, con almeno tre figli a carico ( o con un disabile) rimaste senza reddito per disoccupazione.
Nessuna distinzione tra matrimoni cattolici, civili o di altre religioni.
Anche i coniugi separati potranno usufruire del fondo bancario aperto dai vescovi.
“Prestito della speranza” conta di poter aiutare 30.000 nuclei familiari nei prossimi anni.
A chi è in possesso dei requisiti stabiliti sarà offerto un prestito di 500 euro al mese, per un massimo di due anni, rimborsabile quando il capo famiglia avrà trovato un lavoro stabile a un tasso massimo del 4,5%, ovvero la metà di quanto viene offerto mediamente dalle banche.
La Chiesa italiana conta di raccogliere il fondo di partenza, circa 30 milioni, in una colletta straordinaria che si terrà in tutte le parrocchie del Paese il 31 maggio, giorno di Pentecoste.
Una somma a fondo di garanzia, in pratica, che grazie all’accordo con Abi, sarà in grado di generare prestiti per 180 milioni di euro nel prossimo triennio.
Bagnasco ha ricordato che “la crisi economica è stata pagata in Italia da quella parte della popolazione che in realtà non ha mai scialacquato e che già prima era in sofferenza per una cronica ristrettezza economica.
La scelta di aiutare le famiglie corrisponde quindi a una convinzione profonda che vede in esse non solo l’ammortizzatore sociale più efficiente, ma anche la trama relazionale più necessaria per un armonico sviluppo delle persone e della società .
Bagnasco ha precisato che le famiglie destinatarie degli aiuti sono quelle previste dalla Costituzione italiana, per altre situazioni di miseria subentrano le forme di sostegno che già esistono nelle diocesi.
Comunque la si pensi, è un’iniziativa che riconosce dignità ai più deboli e mette in atto misure concrete a favore delle famiglie in difficoltà : in mezzo a tante chiacchiere e pietismi, un’opera reale di bene.
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