ALLARME RECESSIONE: CHIUSI QUEST’ANNO GIA’ 50.000 NEGOZI
DENUNCIA DI CONFCOMMERCIO: OCCORRONO MISURE URGENTI A SOSTEGNO DEI CONSUMI …. DETASSARE LA TREDICESIMA PORTEREBBE 200 EURO IN PIU’ IN TASCA ALLE FAMIGLIE ITALIANE…NEL SETTORE IL 2009 HA PORTATO 130.000 DISOCCUPATI CHE DIVENTERANNO 180.000 NEL 2010
L’allarme è stato lanciato dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso della presentazione di uno studio sullo stato della crisi.
Sono oltre 50.000 gli esercizi al dettaglio che hanno tirato giù le serrande definitivamente nel 2009 e a fine anno si prevede un saldo negativo tra aperture e chiusure di 20.000 unità .
Siamo di fronte ad un aumento esponenziale dei disoccupati del settore: solo nel 2009 si conteranno 130.000 lavoratori in meno, cifra destinata a crescere nel 2010 fino a sfiorare quota 180.000.
Le ore di cassa integrazione concesse nei primi nove mesi del 2009 equivalgono da sole all’ammontare complessivo di quelle totalizzate nell’ultimo triennio. Rispetto allo scorso anno, il numero di cig autorizzate tra gennaio e settembre ha fatto segnare un + 330% .
Crescono le spese per le famiglie: la spesa fissa (ovvero gli esborsi per affitti, gas, acqua, energia elettrica, servizi bancari e assicurativi) pesa ormai per il 40% del totale delle uscite.
Le spese obbligate a carico delle famiglie italiane sono cresciute nettamente nel corso degli anni: nel 1970 il loro peso sugli esborsi totali era appena del 23%. Negli ultimi otto anni i consumi pro-capite sono cresciuti in media dello 0,5% l’anno, mentre ormai le spese obbligate assorbono il 40% della spesa complessiva, mentre la pressione fiscale rimane inchiodata al 43%.
Nel 2009 la spesa delle famiglie è scesa dell’1,7% : è quindi urgente un intervento a sostegno del reddito, anche se si spera nel futuro e nella ripresa. Confcommercio propone la detassazione della tredicesima già a dicembre per i redditi fino a 75.000 euro l’anno.
La misura costerebbe allo Stato un mancato gettito di 5,4 miliardi di euro, senza considerare i rientri dovuti a maggiori consumi.
In questo modo 27 milioni di italiani si ritroverebbero a Natale con 200 euro in tasca in più da spendere.
Per la copertura di questa spesa, Confcommercio suggerisce di utilizzare le entrate dello scudo fiscale che ormai è diventato “un immaginario pozzo senza fondo”.
Se pensiamo che lo scudo dovrebbe far incassare al massimo 4 miliardi, per la detassazione proposta non basterebbe impegnare neanche l’intero introito.
E’ indubbio comunque che qualche misura sia necessaria in tempi rapidi per un settore che rischia veramente il tracollo.
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