AMATO: : “L’ITALIA HA BISOGNO DI DONNE, BASTA CONGREGHE MASCHILI”
MA UNA LEGGE NON BASTA
“Il posizionamento delle donne nei ruoli apicali è condizionato dalla cooptazione maschilista. Le donne cercano di conquistare le vette. Ma più si sale e più c’è il collo di bottiglia. Il passaggio si fa stretto e l’aggregazione maschile finisce per prevalere”. Intervistato dalla Stampa, il neopresidente della Corte costituzionale Giuliano Amato torna a parlare del gender gap.
Un tema su cui aveva posto l’accento anche nel giorno del suo insediamento e che ritiene “difficile combattere a colpi di legge”
Eppure c’è bisogno di una visione femminile.
Secondo Amato, le donne “cambiano l’ordine del giorno” e ai vertici degli apparati sanno trasmettere la loro autorevolezza molto meglio dei maschi: “l’attuale direttrice del Dis, Elisabetta Belloni, è solo un esempio tra i tanti, corrisponde in maniera egregia a questa mia convinzione”, spiega.
Potremmo istituire per legge “l’alternanza dei genders – ipotizza il neopresidente della Consulta -. Ma sarebbe offensivo per le donne designate non in base al merito”.
E forse non basta – riflette – una donna al vertice delle istituzioni per garantire l’emancipazione e l’uguaglianza delle altre donne: “Il Pakistan è stato governato da Benazir Bhutto – ricorda – e adesso ospita i genitori pakistani, che hanno cercato rifugio nel loro Paese, di una ragazzina uccisa perché rifiutava il matrimonio combinato”.
Amato racconta di aver capito la disparità davanti all’ evidenza che ne aveva nella sua stessa vita privata. Vedendo le difficoltà vissute dalla ragazza poi divenuta sua moglie. E poi gli interrogativi di sua figlia mentre studiava, che si chiedeva se avrebbe potuto fare quello che desidera. “Ed io pensavo, chi le toglierà questa fiducia? Chi le darà la prima delusione?”.
Un importante compito, dice, aspetta la politica italiana.
“Non basta fare le leggi perché se la legge, anche buona, arriva prima che ne siano convinti i cittadini, allora accade che venga disattesa e che like e tweet spingano la politica in direzione opposta”.
Inoltre, resta “il problema che le donne continuano ad essere pagate meno degli uomini, mentre la Costituzione impone, a parità di lavoro, parità di retribuzione. La Costituzione, non una legge qualunque”.
(da agenzie)
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