ARIA DI RIMPASTO NEL GOVERNO: LA GIOSTRA DEI DICASTERI, TRA MINISTRI A RISCHIO E PAPABILI ALLA FINESTRA
I TECNICI COSTA E MANFREDI SULLA GRATICOLA, TRABALLA ANCHE DE MICHELI… IL PD GUARDA AL MISE, ITALIA IVA ALLA DIFESA
L’aria di rimpasto agita il governo. La pressione sull’esecutivo, specie ad opera degli azionisti di maggioranza Pd e Italia Viva, è forte.
E l’ipotesi di una staffetta che riguardi tre o quattro dicasteri si fa sempre più concreta con il passare delle ore, anche se dagli ambienti pentastellati si cerca di frenare gli appetiti degli alleati. In un’intervista a La Stampa, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede fa muro: «Un rimpasto? Non mi risulta. Nel bel mezzo di una pandemia, perdere tempo sulle liturgie della vecchia politica sarebbe incomprensibile».
I “tecnici” sulla graticola
Le trattative, però, sono partite, come ha raccontato ieri Open. A spingere per il rimpasto sono soprattutto Matteo Renzi e Nicola Zingaretti, che sono rimasti fuori 15 mesi fa e ora premono perchè la squadra di governo venga rimescolata. Scalpitano con loro i rispettivi numeri due, Maria Elena Boschi e Andrea Orlando. Nelle mire di Renzi ci sarebbe la Difesa, mentre il vice dei dem avrebbe adocchiato il ministero dello Sviluppo economico. Dicastero ora guidato da Stefano Patuanelli che, secondo i rumors di palazzo, potrebbe prendere il posto ai Trasporti di Paola De Micheli, in caso di un’uscita di quest’ultima.
A saltare, insieme a lei, potrebbero essere — soprattutto dopo il via libera alla legge di Bilancio 2021 — i “tecnici” Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, e Gaetano Manfredi, ministro dell’Università . E potrebbe liberarsi anche la poltrona di ministro degli Affari Europei, nel caso in cui Enzo Amendola dovesse decidere di candidarsi a sindaco di Napoli.
Mentre continuano a fioccare smentite su questi scenari, voci di palazzo confermano che il clima è teso. Il presidente del Consiglio dovrà fare l’equilibrista tra le richieste dei leader della maggioranza, che potrebbero essere convocati a Palazzo Chigi nei prossimi giorni.
La prudenza del Quirinale
Le asperità delle trattative interne all’esecutivo stanno emergendo tutt’altro che ovattate dalle urgenze legate all’emergenza sanitaria. Sullo sfondo, suggerisce “prudenza” sulle operazioni di rimpasto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa non è stato ancora interpellato su possibili avvicendamenti di nuovi ministri. Al Quirinale, si precisa, non sarebbe arrivata nessuna comunicazione da fonti di governo circa un rimpasto.
(da Open)
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