ARRIVA LA STANGATA CAROSCUOLA: DIVENTANO PIU’ PESANTI ZAINI E DIARI
IL 51% DEGLI ISTITUTI SFORERA’ IL TETTO MINISTERIALE, SI SPENDERA’ IL 40% DI UNO STIPENDIO PER I LIBRI DEI FIGLI… DIZIONARI E TESTI CON AUMENTO TRA L’8,3% NELLE MEDIE E IL 14,3% NEI LICEI
Da ieri è iniziata la guerra dei numeri anche sul caro scuola: da un lato le associazioni dei consumatori che lamentano l’inefficacia delle misure assunte l’anno scorso dal governo per calmierare le spese, dall’altro il Ministero dell’Istruzione che annuncia un calo delle stesse del 30% nei prossimi tre anni.
Ormai è indubbio che far studiare i propri figli pesa molto sui bilanci familiari: soltanto per i libri, la spesa quest’anno si assesterà intorno ai 450 euro e se si aggiungono i costi da sostenere per i ricambi del materiale didattico (quaderni, album da disegno, penne, matite, accessori vari), si può arrivare a spendere altri 300 euro.
Secondo le associazioni dei consumatori costano di più (tra il 10% e il 16%), rispetto al 2008, soprattutto i prodotti di marca (zaini, astucci e diari), quelli più gettonati dai ragazzi che vogliono sempre stare al passo con le mode e le tendenze del momento.
Gli astucci vanno da 10 a 33 euro, gli zaini da 22,50 a 80 euro.
Stabili i prezzi dei quadernoni ( tra 1,95 e 2,40 euro), matite colorate ( tra 6,20 e 9,50 euro per un set da 12) che avevano subito un rincaro lo scorso anno.
Una spesa consistente riguarda i libri di testo, più costosi in media del 5%: in tal senso le associazioni sollecitano maggiori controlli rispetto allo sforamento dei tetti di spesa fissati dal Ministero ( 286 euro per prima media e 320 euro per la 4 ginnasio, ad es.).
I salassi per le famiglie tra l’altro continuano all’università dove le tasse negli ultimi 5 anni sono aumentate quasi del 40%: nel 2007 ogni studente ha speso in media 1.035 euro, 93 in più rispetto al 2006.
Il Ministero annuncia un risparmio futuro sulla base delle misure prese, ma pare che per ora non si veda.
Probabilmente si potrebbe dare vita a gruppi di acquisto in ogni scuola, ottenendo degli sconti, scegliere libri usati e applicare limiti di spesa anche ai testi consigliati e non solo a quelli obbligatori.
Ma secondo i librai l’unica misura utile sarebbe defiscalizzare i libri di testo: le famiglie potrebbero così scalare dall’acconto delle tasse di novembre quanto speso in settembre.
Sicuramente vanno studiate misure per contenere i prezzi, ma occorrerebbe a nostro parere che anche il consumatore cambiasse passo.
Basta con articoli firmati, si ritorni ad avere meno palle nella testa e si recuperino i valori, invece che stare dietro alle mode.
A scuola conta quello che c’è dentro lo zaino e nella zucca dello studente, non l’involucro più o meno raffinato.
E i genitori la finiscano di rovinare i figli con i loro complessi di inferiorità .
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