BANCA ETRURIA, IL GIALLO DELLA LETTERA CHE PROVEREBBE IL CONFLITTO DI INTERESSE TRA NATALONI E TD GROUP
UNA FATTURA DI 37.528 EURO PER “CONSULENZE” ALL’AZIENDA CON LA QUALE, IN QUALITA’ DI CONSIGLIERE DI AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA, HA INTRATTENUTO RAPPORTI
Un documento che, se la magistratura riterrà attendibile, è destinato a squarciare un altro velo oscuro della vicenda di Banca Etruria, uno dei quattro istituti coinvolti nel crack e poi salvati dal Governo con il decreto ‘Salva-banche’.
Un foglio che, se autentico, confermerebbe il quadro delineato dagli inquirenti sul conflitto d’interessi dell’ex consigliere di amministrazione dell’istituto, Luciano Nataloni, indagato dalla procura di Arezzo per “omessa comunicazione di conflitto d’interessi”.
Un documento che, allo stesso tempo, porrebbe più di un interrogativo sull’opportunità di alcune operazioni condotte da Banca Etruria che si sono rivelate decisive, in maniera negativa, per la sua bancarotta.
Il documento, arrivato all’interno di una busta anonima e non affrancata, è stata fatto recapitare a Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione “vittime del Salva-banche”, che ha annunciato di voler recarsi lunedì prossimo in procura per consegnare il materiale.
Spetterà ora alla magistratura fare i dovuti accertamenti sulla veridicità del documento che, qualora fosse ritenuto autentico, come detto, potrebbe avvalorare la tesi del conflitto d’interessi di Nataloni.
Quest’ultimo, infatti, da una parte avrebbe guidato un’operazione di finanziamento di Banca Etruria a Td Group e dall’altra avrebbe ricevuto, dalla stessa società , un compenso per una consulenza affidata a uno studio di commercialisti da lui guidato.
Il documento, di cui l’Huffington Post è venuto in possesso, è una fattura che lo Studio professionale associato dottori commercialisti di Nataloni ha emesso nei confronti della società Td Group, una delle 15 società che sono state perquisite ieri dalla Guardia di finanza di Arezzo.
L’oggetto della fattura, datata 21 dicembre 2015, fa riferimento al pagamento di un acconto, pari a 37.528 euro, per un’attività di advisoring, cioè di fatto di consulenza, che lo studio di Nataloni ha prestato nei confronti di Td Group in base a quanto previsto da un contratto datato 10 ottobre 2012.
La nota conferma i forti rapporti tra Td Group e la Banca Etruria.
Ieri il presidente di Td Group, Valterio Castelli, ha dichiarato a La Nazione: “Siamo in fase, quasi definitiva, di ristrutturazione del debito: lo studio Nataloni fa da advisor in questo piano, ma in totale sono coinvolte dodici banche, tra cui appunto, l’Etruria, di certo dunque non ci sono privilegi. Non si può operare in modo diverso, il comportamento deve essere uguale con tutti”. Parole che spiegano chiaramente che si è in presenza di un legame forte, anche se non esclusivo, tra Td Group e Banca Etruria.
Secondo gli inquirenti la Td Group è considerata una delle società che ha contribuito maggiormente a provocare sofferenze alla Banca Etruria.
Quest’ultima, attraverso un’operazione condotta dallo stesso Nataloni, ha destinato a Td Group un finanziamento di 5,6 milioni di euro, secondo quanto contenuto nei dossier della Banca d’Italia citati dal Corriere della Sera.
Secondo l’accusa è una delle operazioni svolte in situazioni di conflitto d’interesse che hanno generato perdite pari a 18 milioni di euro per la banca.
(da “Huffingtonpost”)
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