BARBARA SPINELLI VA IN EUROPA: L’IRA DI SEL CHE PERDE UNA POLTRONA
PENOSA LITE A SINISTRA DOPO IL LEGITTIMO CAMBIO DI IDEA DELLA SPINELLI PER LA QUALE SI PROSPETTA LA VICEPRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Barbara Spinelli ha deciso: siederà in europarlamento con la sinistra del Gue, insieme e a sostegno del leader greco di Syriza Alexis Tsipras.
E a rimetterci sarà Sel.
La sua doveva essere una candidatura di servizio, ma adesso per la giornalista si prospetta un ruolo di prestigio: la vicepresidenza della Commissione Europea.
Il nome della figlia di Altiero, uno dei padri dell’Europa, ha infatti un forte ascendente anche sul Pse.
«Il Parlamento in cui intendo entrare – dice Spinelli – dovrà , su spinta della nostra Lista e delle pressioni che essa eserciterà in Europa e in Italia, essere costituente. Dovrà lottare accanitamente contro lo svuotamento delle democrazie e delle nostre Costituzioni, a cominciare da quelle italiane e dal vuoto democratico che si è creato in un’Unione che non merita, oggi, il nome che ha».
Parlando poi della decisione di andare a Bruxelles, la Spinelli si dice certa «che i tanti elettori di Sel, battutisi con forza per la nostra Lista, approveranno e comunque accetteranno una scelta che è stata molto sofferta, visti i costi che saranno sopportati dal candidato del Centro designato come il primo dei non eletti».
Il cambio di rotta rischia però di mandare in frantumi il già complicato tentativo di unità delle sinistre oltre il Pd.
Nemmeno il tempo di festeggiare il superamento della soglia del 4% dell’Altra Europa.
Il gioco delle preferenze (al netto della rinuncia di Spinelli) aveva accontentato tutti: un eletto della società civile, il giornalista Curzio Maltese di Repubblica ; uno di Sel, Marco Furfaro; una di Rifondazione, Eleonora Forenza.
Invece ora Spinelli, capolista nelle circoscrizioni Italia centrale e meridionale, ha deciso di optare per il centro, e così resta fuori Furfaro: «Al Sud non ero capolista, ma seconda dopo Ermanno Rea, e da molti verrei percepita come “paracadutata” dall’alto. Mi assumo l’intera responsabilità di quest’opzione, che mi pare la più giusta, nella piena consapevolezza del prezzo che essa comporterà . Io volevo fare il sorteggio ma avete detto di no».
Così scrive Spinelli in una lettera aperta. Ma la reazione della platea riunita ieri al teatro Umberto è stata di assoluta sorpresa: «E questa che democrazia è?». Critiche anche dal comitato di Milano.
Nei giorni scorsi su internet si erano fronteggiati due appelli: uno affinchè Spinelli mantenesse la parola e rinunciasse al seggio; un altro affinchè Spinelli accettasse il seggio, «per unire società civile e mondo dei partiti».
«Considero questa scelta grave – dice il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni – perchè sottratta a un percorso collettivo. Sequestrato in modo autoritario da un singolo. Uno stile deludente e un po’ miserabile perchè Spinelli mai si è confrontata con nessuno».
E mentre Sabina Guzzanti firmava il primo degli appelli ma in realtà voleva optare per il secondo («scusate, a furia di firmare appelli mi sono sbagliata…», ha scritto su Twitter) Maltese dalla “Repubblica delle idee” esprimeva soddisfazione: «Bella notizia. Meglio Barbara di Iva Zanicchi».
Matteo Pucciarelli
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