BERLUSCONI FA LARGO AI NUOVI, BIG IN RIVOLTA
AL RADUNO DEI CLUB DI FORZA ITALIA PRIMA FILA SOLTANTO PER FIORI, EX VICE DI BERTOLASO
Lo chiama “il Cervello”. Silvio Berlusconi ha deciso che si chiamerà così il think tank della nuova Forza Italia.
Ne farà parte già dai prossimi giorni un gruppo assai ristretto, parlamentari e non, col compito di «elaborare i contenuti» che poi il partito ma soprattutto i club Forza Silvio rilanceranno in una campagna elettorale che per lui è già partita
È una delle novità emerse dalla lunga riunione operativa tenuta ieri nella sede di San Lorenzo in Lucina in vista della kermesse di domenica per il battesimo degli «oltre mille club già nati in tutta Italia».
Dentro, Capezzone, la Repetti, il tesoriere Crimi, l’uomo internet Palmieri e soprattutto il responsabile dei club, Marcello Fiori. Perfino Verdini si è visto per poco.
Fuori dalla sede forzista, il partito è in rivolta.
Nei capannelli in Transatlantico è panico da “repulisti”. Soprattutto perchè, fino a ieri sera, nessun deputato e nessun senatore aveva ricevuto formale invito per l’appuntamento di domenica.
Un malumore, per usare un eufemismo, che si somma a quello maturato una settimana fa, quando il leader ha congelato la nomina dei coordinatori, evitando di distribuire deleghe.
Alle tante aspettative personali non soddisfatte nonostante la «lealtà » mostrata, si affianca il panico da emarginazione e futura esclusione dalle liste.
I club saranno veicolo di accesso di centinaia di volti nuovi.
Proprio quelli che pretende il Cavaliere in prima fila, all’Auditorium della Conciliazione, nel giorno in cui il Pd darà il segnale della svolta con l’affermazione di Renzi.
«Le telecamere dovranno inquadrare solo ragazzi, non voglio le solite facce» ha ripetuto nella riunione operativa di ieri.
Proprio il segnale che ha fatto scattare la fobia da esclusione tra i suoi, a Montecitorio e a Palazzo Madama.
A Marcello Fiori un ruolo di primo piano. Anche lui farà parte del “cervello”, ma soprattutto sarà a capo della struttura dei club, che nell’ottica berlusconiana garantiranno il radicamento territoriale che a Grillo ha assicurato la rete.
Ecco, una «rete» più fisica e meno virtuale, per la nuova Forza Italia: sul web la battaglia sarebbe perdente.
Il modello ripreso è quello del ’94. Un ruolo di peso è riservato a Simone Furlan e al suo Esercito di Silvio. Molte delle cellule già nate in varie regioni sono state convertite appunto in club.
Domenica Berlusconi pensa per sè a un ruolo da animatore-mattatore sul palco, ha spiegato, piuttosto che da segretario che trarrà le conclusioni in un «vecchio rito di partito».
Il leader dovrebbe aprire e chiudere la kermesse, con Fiori chiamato anche lui sul palco.
Tra le invidie e i veleni dei parlamentari nei confronti dell’ex numero due di Bertolaso alla Protezione civile: «Capirai che volto nuovo, scriveva i discorsi di Rutelli contro Berlusconi» è una delle cattiverie che si raccoglievano ieri in Transatlantico.
Verdini quasi non si è fatto vedere alla riunione di ieri. Non c’era nemmeno Fitto, big di rilievo, che apprezza i club solo nell’ottica delle «due gambe», purchè non in contrasto.
Alla mezza rivolta in corso il Cavaliere proverà a mettere una pezza oggi, se non altro per evitare altre fughe.
Ci sarà un invito aperto a dirigenti e parlamentari sul sito di Forza Italia, ma niente più di quello. E per gli onorevoli che verranno, ecco, non saranno riservate le prime file.
«I club non li creiamo per escludere, ma per aprire a tutti coloro che si sono allontanati dalla politica e dal centrodestra» spiegava ieri il leader, assai galvanizzato dall’iniziativa, ai più scettici. Spera di poter superare al più presto le resistenze di un altro neo-big dell’inner circle (e forse del futuro “Cervello”), il direttore del Tg4 Giovanni Toti.
Ma difficile che ci sia già domenica. A ciascun giovane responsabile dei club sarà distribuito il kit del “bravo presidente”. Spillette, gadget e sette compiti per la loro mission.
Per un perfetto ritorno al futuro.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica“)
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