BERLUSCONI: “NON CAMBIERO’ STILE DI VITA, NE VADO ORGOGLIOSO”: DIMETTITI, COSI EVITI DI SPUTTANARE L’ITALIA
OGNUNO E’ LIBERO DI AVERE LO STILE DI VITA CHE GLI PARE, MA ALLORA NON FA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, RUOLO IN CUI NON DEVI ESSERE RICATTABILE, DEVI EVITARE DI FREQUENTARE, A 72 ANNI, MINORENNI FUGGITE DA CASA E FAR FARE TELEFONATE PER SOTTRARLE ALLA POLIZIA… IN QUEL RUOLO SI RAPPRESENTANO LE ISTITUZIONI NON I MANIACI DEI GIARDINETTI
«Sono orgoglioso del mio stile di vita. Faccio una vita terribile, ho orari disumani. Io sono una persona giocosa, se ogni tanto sento il bisogno di una serata distensiva come terapia mentale per pulire il cervello da tutte le preoccupazioni, nessuno alla mia età mi farà cambiare stile di vita del quale vado orgoglioso».
Berlusconi non nega nulla, anzi rilancia.
Ma a questo punto è opportuno precisare:
1) Nessuno l’ha obbligato a questa “vita terribile” e a “orari disumani”, poteva continuare a gestire le proprie aziende. Non glielo ha certo ordinato il medico di entrare in politica.
2) A 72 anni, per una serata distensiva, molti preferiscono un buon libro o la compagnia di persone di spessore con cui fare due chiacchiere, non è necessario frequentare ragazzine scosciate (a dieci alla volta) con selezione per accedere al lettone di Putin e ai riti iniziatici.
3) Libero lui di “non cambiare” ed “essere orgoglioso” del suo stile di vita, liberi gli italiani di non ritenere questo suo presunto “stile” adeguato allla carica che ricopre. Anche perchè se si trattasse del vicino di casa a tenere quello “stile di vita”, la stragrande maggioranza degli italiani avrebbe già chiesto l’intervento della “buoncostume” e lo avrebbe qualificato con un termine poco elegante.
4) Il premier non si rende conto, nella sua presunzione, che in quel ruolo non rappresenta sè stesso, ma milioni di elettori di centrodestra che lo hanno votato e che ne hanno le scatole piene di sentirsi sputtanati all’estero da comportanti da maniaci dei giardinetti.
Ma andiamo avanti nelle dichiarazioni odierne del premier che prima nega una sua telefonata per “liberare” la minorenne in Questura, poi si contraddice confermando un suo intervento, ma “solo per trovare una persona che prendesse in affidamento la ragazza minorenne”:
«Se mi si domanda di indicare una persona necessaria per l’affidamento, io parlo con la persona e dico che sta arrivando in Questura”.
Berlusconi conferma quindi di aver inviato Nicole Minetti, l’ex igienista dentale, ora consigliere regionale in Lombardia, alla Questura di Milano: «è stata mandata da me per dare aiuto ad una persona che poteva non essere consegnata alle carceri o a una comunità che non è una bella cosa, ma data in affidamento. Avendo un quadro di vita tragico, l’ho aiutata».
Ma, precisa il premier in riferimento a quanto scritto oggi da alcuni quotidiani, «non ho regalato auto o altro».
Anche qui meglio precisare:
1) La ragazza in questione non era maggiorenne, era fuggita da una casa famiglia in Sicilia, si era allontanata da quella di Genova cui era stata assegnata, aveva rubato 3.000 euro e aveva precedenti per furto, non aveva un documento, è marocchina. La Questura avrebbe potuto e dovuto trattenerla per la notte e riaccompagnarla alla casa famiglia di Genova Sant’Ilario, poche balle. In attesa di un provvedimenti di espulsione che avrebbe colpito chiunque al suo posto.
2) Nicole Minetti che titolo aveva per avere in affidamento quella notte la minorenne? Forse è sua parente? No, è solo colei che l’ha prelevata dopo la telefonata arrivata da palazzo Chigi.
3) E’ stata la ragazzina a sostenere che Silvio le aveva promesso in regalo un’Audi, circostanza confermata dalle amiche della minorenne a Genova. Non solo: le altre ragazze della Casa famiglia genovese hanno confermato che spesso Ruby tornava con migliaia di euro in tasca e che regalava qualche banconota anche a loro ( si parla di quasi 200.000 euro in totale)
4) Non è Berlsconi che deve decidere il destino della ragazzina, ma il Tribunale dei minori. Se una persona commette un reato ne risponde, non vale la regola del Bunga bunga
Un alro elemento di fondo: un presidente del Consiglio non può coltivare amicizie pericolose perchè diventa ricattabile ed espone il proprio Paese a uno sputtanamento planetario.
E la recidività , dopo il caso D’Addario, costituisce un’aggravante.
Come non ricordare le frasi di Veronica Lario sulle “vergini che si offrono al sultano”, “il ciarpame senza pudore” e l’appello agli amici “stategli vicino, è malato”?
Se poi qualcuno di “psuedo destra” si ritiene rappresentato da un personaggio del genere, avrà i suoi interessi a sostenerlo o, più probabilmente, di destra non ha nulla.
Visto che questa tipologia, in politica, è abituata a prendersela in quel posto, dando credito ai sedicenti leader destrorsi, consigliamo loro di sottoporsi con soddisfazione al rito del bunga bunga.
Con un invito ai finti destri: cambiate il simbolo del partito, così vi riconoscerete meglio.
Nell’immagine sopra vi diamo anche un aiuto grafico, così finalmente avrete un partito fatto a vostra immagine e somiglianza.
Buon proseguimento.
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