BERLUSCONI QUANDO PARLA FA DANNI SOLO A SE STESSO (E FAVORI A CHI LO RICATTA): PRIMA VA A CASA E MEGLIO E’
OGGI PRIMA FA IL CANE DA RIPORTO DI BOSSI E AUSPICA DALL’UDC “UN APPOGGIO ESTERNO”, COSI’ LA LEGA CONTINUA A COMANDARE (E CASINI LO SBEFFEGGIA)… POI CHIEDE LE DIMISSIONI DI FINI, SALVO POI FARE RETROMARCIA… QUINDI SE LA PRENDE CON MONTEZEMOLO E SI INIMICA PURE GLI IMPRENDITORI… COME RISULTATO I FINIANI BLOCCANO LA CONTESTATA RIFORMA DELL’UNIVERSITA’
Silvio Berlusconi a tutto campo.
In una conferenza stampa a Palazzo Chigi, convocata per presentare le misure a favore dei giovani, il premier non sa stare zitto e parla di tutti i temi sul tavolo della crisi di governo, con una decisa presa di posizione rispetto alla trattativa sulla possibile entrata dell’Udc nella maggioranza.
“Suggerisco loro un appoggio esterno all’esecutivo” conclude il premier, che poi si dice convinto di ottenere una “buona maggioranza” in entrambi i rami del Parlamento (vedremo…)
In caso di “ingovernabilità “, Berlusconi annuncia la sua salita al Colle per chiedere elezioni al capo dello Stato.
“Con la maggioranza alle Camere”, rimarca.
In pratica ha deciso lui (per conto di Bossi) cosa deve fare Casini e anche cosa deve fare Napolitano.
Oltre a cosa devono fare i deputati e senatori: votare per il governo, ovvio.
In pratica un partito, l’Udc, non avrebbe diritto a discutere uno straccio di programma, dovrebbe votare senza chiedere nulla e allora sarà ben accetto.
Altro che comiche finali: e il boss Bossi che si affretta a dire che lui in questo caso sarebbe d’accordo è la ciliegina finale della farsa.
E lo credo: accresce le poltrone della padagna della magna magna, continua a ricattare il premier e i servi dovrebbero pure “appoggiarlo”: d’accordo che non sta in piedi, ma almeno la badante se la paghi di tasca.
Ovvio che l’Udc abbia ribadito che Berlusconi debba dimettersi.
Poi il premier ci gratifica dell’ultimo sondaggio fatto in casa sulla sua popolarità : tutti i sondaggisti lo danno intorno al 36%, ma per lui oggi è al 54,6%.
Una settimana fa aveva detto al 60%, ieri al 56%, è tutto da ridere.
Poi tocca a Fini: “‘Io un passo indietro? Dovrebbe farlo qualcun altro. Il presidente della Camera dovrebbe essere il primo, visto che ha dato vita a un partito fondato non sui valori della maggioranza ma sulla sua persona”.
E visto che ”non è super partes, ma partes in maniera assoluta”.
In pratica Fini dovrebbe dimettersi perchè avendo osato puntare il dito contro sua Maestà , chiedendogli di discutere di linea politica e di programmi, è uscito dai “valori della mignottocrazia maschile e femminile” su cui si regge il Pdl?
Letta si sarà disperato, temendo le reazioni dei finiani e poco dopo ecco che corre Bonaiuti a cercare di tamponare: “L’invito a fare il passo indietro riguardava la posizione politica e le indicazioni, anche odierne, di alcuni esponenti di Fli di votare la sfiducia al governo”.
Insomma siamo tutti incapaci di ascoltare le parole del premier, mai richieste le dimissioni di Fini.
Nel frattempo i finiani chiedono che la riforma dell’Università , oggetto degli scontri di oggi, ritorni in Commissione per ulteriori approfondimenti.
Granata, nel suo intervento in aula ha sottolineato che “se non ci sono le risorse per gli scatti meritocratici di anzianità dei professori associati e per la ricerca è inutile andare avanti: meglio tornare in commissione” evidenziando che “se c’è o meno la copertura finanziaria dobbiamo saperlo adesso” perchè “andare avanti senza questa consapevolezza significherebbe solo far perdere tempo ai parlamentari”.
Alla fine della discussione Futuro e Libertà ha chiesto un’ora di sospensione dell’esame del ddl per verificare la copertura finanziaria.
Infine il premier era riuscito ad attaccare anche Luca di Montezemolo: “Parlare è facile, fare è difficile. Gli altri parlano, noi facciamo” (cosa non si sa).
Replica di Montezemolo a stretto giro: “L’one-man-show è finito e io ho il dovere di fare qualcosa per il mio Paese”.
Fine della giornata (forse): anche oggi Silvio è riuscito a fare solo danni a se stesso.
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