BERLUSCONI, QUANDO SI DICE L’ACCANIMENTO TERAPEUTICO: MA QUALCUNO INIZIA A PENSARE A COME SPARTIRSI L’EREDITA’
UNICO OBIETTIVO: MANTENERE IL MALATO IN VITA AD OGNI COSTO…”LO DOBBIAMO SALVARE, NON POSSIAMO PERMETTERCI CHE MUOIA”…UN PAIO DI MEDICI PENSANO PERO’ SIA MEGLIO STACCARE LA SPINA
Andando a cercare nell’archivio delle definizioni più opportune, alla fine l’unica che sembra calzare alla perfezione sulla condizione attuale del governo Berlusconi è proprio questa: accanimento terapeutico.
Perchè un consesso di “dotti, medici e sapienti” è alle prese con un’impresa disperata: salvare un paziente in fin di vita con qualsiasi espediente a disposizione.
E così stanno mettendo in campo di tutto.
Hanno iniziato con la compravendita sottobanco di protesi artificiali (marca Scilipoti-Siliquini); hanno proseguito con il tentativo di pratiche voodoo che, così assicurano gli stregoni, succhierebbero energie vitali al nemico di turno (per informazioni contattare Mago Belpietro, grande esperto in arti magiche maligne).
Ma dopo le prime ottimistiche reazioni, il paziente, adesso, sembra stare peggio di prima.
Tanto che qualcuno ha proposto di chiamare un prete, non si capisce ancora se con la speranza di un ultimo miracolo o per l’esigenza dell’estrema unzione.
Tra una preghiera e l’altra, tra un fioretto e l’altro, il malato per nulla immaginario è sempre più disperato.
C’è chi vuole attaccarlo alla macchina delle riforme, chi invece preferirebbe utilizzare quella della crisi.
“Lo dobbiamo salvare perchè non possiamo permetterci che muoia”: il ragionamento dominante sembra essere questo.
Ma intanto qualcuno, sottovoce, inizia a sussurrare di come spartirsi l’eredità . E qualcun altro affonda la mano nel ricco cassetto dell’argenteria di famiglia. Un paio di medici sembrano non avere più speranze e cominciano a pensare che forse sarebbe meglio staccare la spina.
Anche se il paziente non ne vuole sapere.
No, lui pensa di essere immortale.
Dice di stare benissimo.
Non ha nemmeno sottoscritto il suo testamento biopolitico.
In realtà , non sa cosa scriverci.
Filippo Rossi
Farefuturoweb
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