BERSANI APRE A UN’INTESA SU LOMBARDIA E LAZIO
DOPO L’APPELLO DI PRODI E VELTRONI PER UN CENTROSINISTRA UNITO, LIBERI E UGUALI PRONTI A SEDERSI A UN TAVOLO
I padri nobili del Pd, l’ex premier Romano Prodi e l’ex segretario dem, Walter Veltroni lanciano, dalle pagine di Repubblica e della Stampa, un appello all’unità della sinistra alle prossime elezioni, almeno nelle regionali di Lazio e Lombardia.
Un’apertura arriva da Pier Luigi Bersani, esponente di Liberi e Uguali.
“In Lazio e Lombardia proviamo a trovare un’intesa, ci stiamo lavorando”, dice, parlando con i cronisti alla Camera.
Con Nicola Zingaretti, ammette Bersani, la strada di un accordo è meno complicata di quella con Giorgio Gori. Comunque, avverte, “non ha senso fare ammucchiate contro la destra, operazioni di ceto politico. Serve una proposta chiara di sinistra di governo, alternativa alla destra. Altrimenti i cittadini non ce li portiamo a votare. Vediamo che succede nelle prossime ore”.
“Le forze del centrosinistra – auspica Prodi – recuperino il buon senso e si mettano insieme per le elezioni regionali e anche per quelle nazionali”. “Sono preoccupato – chiarisce – perchè non vedo prevalere quello spirito di coalizione che è sempre indispensabile per vincere una competizione elettorale. Quello spirito è fondamentale per le elezioni regionali, ma lo è anche per il voto nazionale. Per un semplice motivo: è stata approvata una legge che prevede proprio le coalizioni”.
Per Prodi, servirebbe “un rigurgito di buon senso in un mondo che sembra davvero aver perso tutto il buon senso”.
A Prodi fa eco Veltroni: “Sarebbe un vero e proprio delitto presentarsi divisi in due regioni fondamentali per il Paese”. “È evidente a tutti – aggiunge – che le condizioni sono cambiate. È possibile un’inversione di tendenza e allora sarebbe doveroso che i partiti del centrosinistra, tutti i partiti, trovassero una unità contro le destre”.
A schierarsi per una candidatura unitaria del centrosinistra, perlomeno in Lombardia, è anche la leader Cgil Susanna Camusso. “Credo che sarebbe positivo se si cogliesse l’occasione di una candidatura unitaria in un’area del Paese, in particolare in quella milanese, dove cresce il numero di giovani e con un significativo tasso di innovazione. Sarebbe un passo importante per poter affrontare una partita strategica anche a livello nazionale”.
Potrebbe essere Gori il candidato unitario? “È compito delle forze politiche individuare il candidato. Ci piacerebbe che nella valutazione avessero un peso le buone relazioni avute con il sindacato a Bergamo come nel Lazio con Zingaretti”.
Inoltre, commenta la proposta di Grasso di abolire le tasse universitarie: “Sicuramente ha il pregio di riproporre il tema dell’accesso all’università che oggi è fortemente basato sul censo. È una proposta che può aprire una discussione sulla qualità dell’istruzione”.
Nel ruolo di pontiere anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana ed esponente di Liberi e Uguali, che su Facebook scrive: “Con Gori in Lombardia è opportuno aprire un confronto sul programma, perchè rispetto a Maroni non basta #faremeglio, come dice lo slogan Gori, ma si deve cambiare idee e politiche”, “nel Lazio non sostenere Zingaretti, un uomo di sinistra, è un errore perchè dobbiamo impedire che la Regione passi a Gasparri”.
(da “Huffingtonpost”)
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