BIDEN, MISSIONE COMPIUTA
NON E’ L’UTOPISTA OBAMA, NE’ L’AMICO TRUMP: E SI DIMOSTRA UN BRUTTO CLIENTE PER PUTIN… A GINEVRA HA RIAFFERMATO I VALORI DELL’OCCIDENTE E PUTIN HA CAPITO CHE IL VENTO E’ CAMBIATO
I due presidenti che hanno preceduto l’amministrazione democratica di Joe Biden, con gli otto anni del cerebrale, algido, raziocinante Barack Obama e la sua utopistica visione di un mondo senza conflitti, la freddezza verso ogni impegno concreto in campo, vedi impotenza nel conflitto in Siria, e i quattro anni di nazionalista e populista politica di Donald Trump, nei fatti subalterna a Mosca, sono stati stagione felice per il presidente russo Vladimir Vladimirovic Putin.
Con Trump si intendeva alla perfezione, chi lo conosce bene dice che il presidente repubblicano sognava di governare Washington come Putin a Mosca, pugno di ferro pubblico e sfrenato lusso privato, senza dissensi e opposizione.
E Putin non temeva affatto il tono da giurista di Harvard di Obama, sempre perbene, sapendo che il mondo è rozzo, violento, aggressivo, le parole volano, il polonio ai dissidenti e le milizie schierate in Crimea, Donbass, al confine con l’Ucraina restano.
Ma l’anziano, esperto, cauto, moderato Joe Biden, che la rete conservatrice Fox News, e i suoi adepti in Europa, irridono come “vecchio demente”, è un brutto cliente per l’ex ufficiale dello spionaggio Kgb Putin.
Al vertice in Svizzera, Biden è arrivato con un’agenda precisa: dichiarare al leader russo, definito “killer”, assassino, nella recente intervista alla Abc, che non si sta affatto aprendo una nuova Guerra Fredda, che su clima e armi nucleari si continuerà a trattare, che le forniture di gas e petrolio alla Germania e agli altri paesi Ue possono continuare senza strappi, ma che l’idea degli Stati Uniti distratti come con Obama, o supini come con Trump, è chiusa.
Dal dissidente Navalny, alle continue scorribande informatiche che, progettate nei paesi dell’ex Unione Sovietica legati a Putin, investono infrastrutture occidentali, la carta bianca a Mosca è finita.
Putin è il più astuto ed esperto uomo di Stato all’opera nel XXI secolo, e ha subito capito la lezione: i raid cibernetici saranno “ripagati dalla stessa moneta”, esplicita minaccia di Biden a rappresaglie contro la non sempre formidabile rete informatica russa.
C’era, e in Italia non è stata rilevata a sufficienza, una seconda piega nelle indicazione strategiche di Biden: la Casa Bianca è persuasa che la Cina sia il vero rivale a venire, nell’economia e nello scontro militare, e quindi sia necessario, in qualche modo, staccare Putin, ormai vassallo di Xi Jinping, dal formidabile alleato.
Per il vanitoso presidente dell’ex Urss già il summit con Biden è un riconoscimento e, infatti, i media ufficiali russi sono stati istruiti con foga “dare risalto positivo al meeting in Svizzera!”. Come, ubbidienti, hanno subito fatto.
(da Huffingtonpost)
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