BIDEN-TRUMP, LA SFIDA TV DI QUESTA NOTTE E’ UNA PROVA DI CARATTERE
NON CI SONO MAI STATE DUE PERSONALITA’ COSI DIVERSE
Una cosa è certa. Il dibattito di questa sera fra il presidente uscente Donald Trump e lo sfidante Joe Biden sarà molto seguito: in tv e su Internet. La scelta di una nuova giudice per la Corte suprema e la pubblicazione delle dichiarazioni delle tasse del presidente poche ora prima dell’evento hanno dato un tocco di drammaticità in più all’appuntamento, assicurandogli un’ampia visibilità .
Il dibattito presidenziale è un’istituzione nella vita politica americana: è cambiato molto nel tempo, ma negli ultimi quattro anni l’accelerazione sembra essere aumentata. Cosa è cambiato da quando Hillary e Donald si insultavano cercando di minare le reciproche candidature? Di primo acchito si potrebbe rispondere non tantissimo: ma non è così. E questo spiega perchè il dibattito di questa sera è molto più atteso di quelli del 2016 e passerà probabilmente alla storia.
La mia America in questi quattro anni è diventata un Paese di persone spaventate, piene di recriminazioni, che si informano ciascuna nella sua bolla e non parlano con chi vive in una bolla diversa: tutti sanno che la scelta che verrà fuori dalle urne il 3 novembre sarà di quelle epiche, destinata a riunirci come nazione o a dividerci ancora di più.
I tre uomini sul palco stasera discuteranno per 90 minuti di 6 argomenti principali di fronte a un’ottantina di persone: altri milioni li guarderanno in America e nel mondo. I temi sul tavolo saranno la storia politica dei candidati, la Corte suprema, il coronavirus, la questione razziale e la violenza nelle città americane e l’economia. Trump e Biden non si stringeranno la mano e non indosseranno la mascherina. Il moderatore, Chris Wallace di Fox News, farà la prima domanda a Trump. Nonostante venga da Fox, Wallace ha la reputazione di giornalista equo e severo, ma non farà fact checking sulle risposte dei candidati alle sue domande: piuttosto, si presenterà come un arbitro, pronto a dividere gli avversati se servirà .
Trump e Biden saliranno sul ring con priorità diverse e useranno tattiche diverse: il presidente è indietro nei sondaggi e cercherà in ogni modo di indebolire il suo sfidante. Il quale a sua volta farà di tutto per presentarsi come una scelta saggia e ponderata e per evidenziare quanti guai potrebbero portare all’America altri quattro anni nelle mani di Trump.
La storia ci insegna che i dibattiti non dicono tanto sui contenuti politici dei diversi programmi, ma dicono molto sul carattere delle persone coinvolte: in questo senso, non ci sono mai stati due candidati più diversi. Biden è generalmente ritenuto una brava persona, capace di mostrare empatia in un momento in cui gli americani sono ansiosi e tesi: Trump è un uomo spesso considerato senza vergogna, pronto a mentire e distorcere la realtà a suo piacimento, che non riesce a mostrare simpatia personale per quelli con cui viene a contatto.
Trump ha già fatto intendere che cercherà di far entrare nel dibattito le questioni personali di Biden, come gli affari con Paesi stranieri di suo figlio Hunter. Non sarebbe la prima volta che usa questa tattica: nel dibattito con Hillary nel 2016 gettò invito le donne che avevano dichiarato di aver avuto incontri sessuali con Bill Clinton.
Alcuni sostenitori hanno incoraggiato Biden a giocare con le insicurezze di Trump per dimostrare che tipo di persona è e a svelare le bugie che dirà : ma un fact checking su ogni risposta del presidente porterebbe al candidato democratico troppo tempo.
Chi appoggia Trump vuole invece che il presidente spieghi che Biden sarebbe un pericolo per l’economia americana e che è troppo anziano per l’incarico: quello che è certo è che Trump sa giocare bene con la televisione e i suoi tempi.
Biden ha un vantaggio in termini di preparazione: ha partecipato a diversi dibattiti prima di diventare ufficialmente il candidato democratico e se l’è sempre cavata abbastanza bene. Trump invece si è circondato di persone che non lo contraddicono e quindi non lo spingono a ribattere. Inoltre, le dichiarazioni dei redditi pubblicate dal New York Times permetteranno a Biden di sfatare il mito del milionario in grado di fare molti soldi per sè come per il Paese: e di dire invece che Trump ha pagato meno duemila dollari di tasse durante i suoi primi due anni di mandato. Naturalmente il presidente ha subito bollato come “fake news” queste rivelazioni.
Come si potrà giudicare il vincitore? Sarà il candidato che avrà fatto meno gaffe? Quello che avrà risposto meglio alle accuse dell’altro? Trump dovrebbe esser giudicato in base al numero di colpi che assesterà o a quanto civile sarà il suo comportamento? E Biden? Dovremmo tenere conto di quello che dirà sui temi importanti o di quante brutte figure riuscirà ad evitare? (l’ex vice di Obama è famoso per le sue gaffe ndt). La sconfitta o la vittoria di stasera segnerà una svolta per i candidati? O ci lascerà a sperare che arrivi presto un’altra puntata della saga? Per non stare con il fiato sospeso di una cosa possiamo stare certi: il dibattito non sarà l’unico, ce ne sono altri due in programma. Restate sintonizzati.
(da agenzie)
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