BOLOGNA, ALTRO SPOT DI SALVINI: SGOMBERO DEL CENTRO SOCIALE XM24 CON LE RUSPE, GLI ATTIVISTI RISPONDONO CON I FUOCHI D’ARTIFICIO
DECINE DI MILITANTI ASSERRAGLIATI ALL’INTERNO E SUL TETTO
Il centro sociale Xm24 è sotto sgombero. Le forze dell’ordine si sono presentate intorno alle 5.30, tutta via Fioravanti è militarizzata e bloccata dalla presenza dei blindati di polizia e carabinieri.
I militari in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione e già allontanato alcuni attivisti, mentre un gruppo di loro (inizialmente 150, poi ridottisi a una trentina verso le 7) resta all’interno dell’edificio di via Fioravanti 24, messo sotto sfratto dal Comune di Bologna che intende realizzare dieci appartamenti di cohousing.
I militanti chiamano a raccolta i solidali tramite Facebook: “Venite in supporto”, “Portate la vostra fantasia e creatività contro il nulla che avanza”, mentre sempre in rete il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta: “Molto bene, la musica è cambiata: ordine, legalità e democratiche ruspe!”, mentre il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni parla di “giornata storica” (proprio lei che faceva da giovane la barista al centro sociale Link…)
Almeno una decina di giovani manifesta sul tetto (anche con qualche uovo di vernice), tutti gli altri sono forniti di pentole e coperchi per disturbare sonoramente l’operazione, mentre le forze di polizia si sono presentate anche con le ruspe, già al lavoro, così come la ditta di traslochi chiamata dal Comune, che sta iniziando a svuotare lo stabile.
Poco prima delle 10 inizia una trattativa fra gli agenti, saliti in cima al tetto del vicino centro Katia Bertasi, e gli antagonisti.
Allontanato a insulti dai manifestanti in presidio il consigliere comunale della Lega Umberto Bosco, mentre il centrodestra esulta per l’azione delle forze dell’ordine.
Fra gli altri consiglieri presenti, anche Emily Clancy di Coalizione civica; il partito attacca: “Complimenti all’Amministrazione per questo insensato atto di forza, che vede anche l’impiego di una ruspa, tanto perchè sia chiaro l’immaginario di riferimento e quale idea di città abbia vinto, oggi”. Per Matteo Orfini, deputato Pd, “Ancora uno sgombero, le ruspe, i blindati. Non può essere questa la soluzione. Si interrompa questo show e riprenda il dialogo”.
La convenzione con Palazzo d’Accursio era scaduta nel 2016, una decina di giorni fa l’ultimatum del Comune per liberare gli spazi dopo le proteste degli antagonisti, con un partecipato corteo cittadino e in Consiglio comunale.
Nei giorni scorsi i membri del collettivo, sentendo vicino lo sgombero, avevano coperto i murales tutelati dalla Soprintendenza presenti sulle pareti esterne dell’edificio e portato via gran parte delle attrezzature, e si preparavano “alla resistenza”. Ora, anche con i fuochi d’artificio, chiamano a raccolta la città e decine di persone, oltre le reti che delimitano gli spazi dell’edificio, sono accorse in sostegno del collettivo, sorvegliati a vista dagli agenti in tenuta antisommossa.
(da “La Repubblica”)
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